I robot di Amazon: un investimento da 400 milioni in automazione per gli stabilimenti europei

I robot di Amazon: un investimento da 400 milioni in automazione per gli stabilimenti europei

Responsabile di queste innovazioni è il team European Innovation Lab, con sede a Vercelli, che in soli tre anni ha introdotto 550 nuove tecnologie nei centri di distribuzione del colosso situati nel Vecchio Continente

di pubblicata il , alle 14:41 nel canale Innovazione
Amazon
 

I magazzini di Amazon, è noto, sono estremamente evoluti. Per ottimizzare tutti i processi della logistica a ridurre al minimo gli sprechi, il colosso dell'e-commerce fa leva su svariate tecnologie, in particolare legate all'automazione, molte delle quali sviluppate in casa, non semplicemente acquistate da altri produttori. 

Ma qual è la portata degli investimenti effettuati? A indicarlo è Amazon stessa, che afferma di aver investito negli ultimi tre anni 400 milioni di euro in robotica e tecnologia in generale. E questo solamente per gli stabilimenti europei. Ancora più interessante il fatto che alcune di queste tecnologie sono state sviluppate in Italia: l'European Innovation Lab, il gruppo che si occupa di questo tipo di ricerche, ha infatti sede a Vercelli. È stato fondato nel 2019 e a oggi ha già introdotto 500 nuove tecnologie nei magazzini dell'azienda. Altre novità sull'automazione, invece, arrivano dalla collaborazione con Collstermans. 

Robot e automazione: la base di un e-commerce di successo

A partire dal 2019, Amazon ha investito qualcosa come 100 miliardi di euro per potenziare i suoi stabilimenti europei. Non per ingrandirli, ma nell'ottica di incrementare il più possibile la produttività, ottimizzando all'estremo ogni aspetto. Solo negli ultimi 3 anni, sono stati investiti 400 milioni di euro per implementare una serie di tecnologie sviluppate in Italia, nei lavoratori di innovazione che la multinazionale ha creato a Vercelli.

Fra le principali innovazioni sviluppate a Vercelli ci sono quelle legate all'automazione. Fra queste l'Item Sorter, un sistema di smistamento totalmente automatizzato pensato per ridurre l'affaticamento dei dipendenti, evitando loro di dover rovistare all'interno dei tote (grandi scatole che contengono svariati articoli). I Pallet Mover, invece, sono enormi bracci robotici che permettono di fare a meno dei tradizionali carrelli elevatori per spostare i pallet sugli scaffali posti più in alto. I Rote Retriever, invece, sono dei macchinari che si occupano di spostare i tote e posizionarli sui nastri trasportatori, mentre gli AGV sono dei robot a guida autonoma che si orientano all'interno degli stabilimenti e trasportano gli oggetti al posto dei lavoratori, limitando così i loro sforzi fisici e garantendo una maggiore sicurezza sul lavoro.

L'automazione non toglie lavoro

Una delle critiche che spesso sono rivolte alle soluzioni di automazione è che queste andrebbero a sottrarre lavoro agli umani. Una visione contraddetta dai numeri: le aziende che effettuano investimenti in automazione, infatti, tendono ad assumere più personale invece che pensare a ridurlo. Amazon, solo nel 2021, ha creato 65.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. E questo solo in Europa.

E le soluzioni di automazione non solo hanno ridotto gli sforzi fisici per i dipendenti, ma hanno contribuito alla creazione di nuove figure professionali. Come gli AR Tech, ingegneri che sfruttano dei Kindle che mostrano una mappa virtuale del piano di Amazon Robotics per identificare percorsi di entrata/uscita sicuri, così da poter raccogliere le unità robotiche che trasportano i prodotti per la manutenzione. Sempre tramite dei Kindle gli Amnesty Floor Monitor pianificano i percorsi dei robot e il recupero automatico degli articoli caduti dagli scaffali, mentre i Quarterback gestiscono un team di Amnesty Floor Monitor utilizzando una mappa in tempo reale di tutti i piani Amazon Robotics dell'edificio per coordinare i loro movimenti e fornire indicazioni sul percorso più rapido per raggiungere gli articoli caduti.

"Nel corso della sua storia, Amazon ha investito in tecnologia e innovazione per supportare i dipendenti nella loro vita quotidiana, migliorando la sicurezza sul lavoro e fornendo ai clienti consegne rapide e affidabili", spiega Stefano La Rovere, Direttore Worldwide Robotics Advanced Technology di Amazon. "In soli tre anni, abbiamo investito più di 400 milioni di euro in ricerca e sviluppo e abbiamo introdotto più di 550 nuove tecnologie nei centri di distribuzione di Amazon in tutta Europa. L'aspetto entusiasmante è che abbiamo appena iniziato, con lo sviluppo di altre tecnologie all'avanguardia che verranno implementate nei prossimi anni".

3 Commenti
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giovanni6929 Settembre 2022, 15:05 #1
E come in molti settori, il lavoro ed il know-how degli addetti verrà dato in pasto a ML e DL per creare software AI & robot e poi mandare a casa i lavoratori...
paranoic29 Settembre 2022, 15:34 #2
Originariamente inviato da: giovanni69
E come in molti settori, il lavoro ed il know-how degli addetti verrà dato in pasto a ML e DL per creare software AI & robot e poi mandare a casa i lavoratori...


Si definisce razionalizzare i costi, od ottimizzarli affinchè il MOL sia più redditizio. Una persona non la ammortizzi, un macchinario si, aiutando anche l'amministrazione a creare valore nel CE. Un macchinario ha un costo che diventa alla fine del processo di ammortamento un costo storico, un personale lo fà diventare TFR....ovvero un costo progressivo che arriverà a gravare sul bilancio aziendale in modo estremamente oneroso...alla dismissione del bene.
Su una politica gestionale di lungo periodo su questo tipo di valutazione, incide ed anche molto....
Si definisce più cinicamente automazione dell'intero ciclo produttivo ovvero progresso....
zappy29 Settembre 2022, 18:55 #3
Originariamente inviato da: giovanni69
E come in molti settori, il lavoro ed il know-how degli addetti verrà dato in pasto a ML e DL per creare software AI & robot e poi mandare a casa i lavoratori...


motivo per cui da più parti si dice che il lavoro dei robot va tassato a vantaggio degli umani.

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