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IA e cybersicurezza tra tendenze e preoccupazioni dei leader della sanità nel Philips Future Health Index 2022

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Innovazione IA e cybersicurezza tra tendenze e preoccupazioni dei leader della sanità nel Philips Future Health Index 2022

Philips ha pubblicato la settima edizione del suo Future Health Index, ricerca a livello globale che individua i principali temi nel mondo della sanità. In Italia, ma non solo, spiccano l'uso dell'IA e la protezione e la gestione dei dati

 

Philips ha annunciato la pubblicazione del Future Health Index 2022, il più grande studio a livello mondiale dello stato della tecnologia e del digitale nel mondo della sanità. Condotto in 15 Paesi, tra cui l'Italia, lo studio ha raccolto il parere dei leader della sanità riguardo i temi più caldi come intelligenza artificiale, analisi predittive, raccolta, utilizzo e protezione dei dati. Con risultati interessanti per quanto riguarda il nostro Paese.

Philips Health Index 2022: IA e protezione dei dati i temi più sentiti

L'Italia è stata vittima di numerosi attacchi informatici nel corso del 2022 e proprio l'ambito della sanità è stato gravemente colpito. Per questo un po' sorprende, da un lato, che proprio la cybersicurezza sia uno dei temi a cui viene dato più rilievo dai leader della sanità italiani; dall'altro lato, questa maggiore attenzione è forse proprio figlia degli attacchi subiti nel 2021. Il 41% dei leader italiani considera infatti la cybersicurezza una priorità assoluta, contro il 21% a livello europeo e il 20% a livello mondiale.

Guardando però al futuro, e quindi alla direzione in cui effettuare investimenti, i leader italiani vedono l'IA come ambito principale (secondo il 67%), seguita a ruota da fascicolo sanitario elettronico (55%) e telemedicina (45%). Di nuovo l'Italia si distingue rispetto agli altri, per quanto riguarda l'IA: questa è in cima alle priorità per il 60% a livello globale e per il 56% in Europa. La priorità agli investimenti specificamente nei prossimi tre anni è data all'IA dall'85% dei leader italiani, contro il 78% dei colleghi a livello globale e il 72% a quello europeo.

Tuttavia, per poter usufruire delle piene potenzialità date dall'IA non si può non notare come siano necessari cambiamenti nel modo in cui i dati vengono raccolti e gestiti. Il 32% ha timori per quanto riguarda la sicurezza dei dati, il 28% vede difficoltà nella gestione di grandi volumi di dati e il 27% trova che le mancanze di competenze del personale siano un ostacolo significativo. Un modo per migliorare la situazione, secondo il 34% degli intervistati, sarebbe una ridistribuzione del budget di investimento: si tratta, di nuovo, di uno scostamento significativo rispetto alla media globale (21%) ed europea (22%).

Il motivo per cui c'è tanto entusiasmo verso l'IA è che c'è molto ottimismo riguardo le sue potenzialità nell'effettuare analisi predittive dei dati: ben il 72% dei rispondenti afferma che ci possano essere impatti positivi sulle prestazioni sanitarie, mentre il 63% afferma che ci possa essere un impatto positivo sui costi delle cure.

Il 65% degli intervistati afferma di aver già adottato o di stare per adottare tecniche di analisi predittiva: l'Italia si posiziona quindi al quinto posto a livello mondiale, a poca distanza da Stati Uniti e Brasile (66%), ma ben distanziati dai leader Singapore (92%) e Cina (79%), seppur ben sopra la media globale del 56%.

Significativo è anche il modo in cui i leader della sanità in Italia vedano le partnership. La frammentazione del sistema sanitario in strutture regionali fa sì che ci sia molta meno omogeneità di quanta potrebbe esserci con un approccio più centralizzato e ciò fa sì che la collaborazione tra diverse realtà venga vista come positiva e un'occasione per imparare. Dai privati, invece, c'è la volontà di ottenere modalità di pagamento flessibili (44%), formazione e preparazione del personale (31%), visione strategica per il futuro (27%) e consulenza specializzata (26%).

"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce per l'Italia una straordinaria opportunità per investire seriamente nella digitalizzazione del sistema sanitario, puntando su un approccio data-driven in cui la raccolta, l'archiviazione e la condivisione dei dati siano connesse e integrate con la medicina predittiva e l'Intelligenza Artificiale", ha dichiarato Andrea Celli, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. "Il Future Health Index 2022 ci mostra tuttavia che la rivoluzione digitale della sanità rappresenta una sfida da cogliere su più livelli - tecnologico, infrastrutturale, culturale - che possiamo vincere solo con uno sforzo di sistema, dove aziende, strutture ospedaliere e istituzioni mettano a fattor comune competenze e know-how a beneficio del paziente e dell'intero sistema sanitario. Gli stessi leader della sanità riconoscono la necessità di dover rafforzare i propri investimenti con partnership forti e strategiche, programmi di formazione del personale e una buona governance, per massimizzare i profitti."

Lo studio completo è reso disponibile da Philips.

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