IBM Think 2021 mette cloud ibrido e intelligenza artificiale al centro

IBM Think 2021 mette cloud ibrido e intelligenza artificiale al centro

Alla conferenza annuale IBM Think 2021, l'azienda dà ruoli da protagonisti a cloud ibrido e intelligenza artificiale, visti come gli strumenti essenziali per affrontare le sfide sempre più importanti della modernità

di pubblicata il , alle 13:11 nel canale Innovazione
IBM
 

IBM Think 2021 è la conferenza annuale dell'azienda ed è anche l'occasione per mostrare le ultime novità e per parlare dell'evoluzione dello scenario in cui IBM e i suoi partner e clienti si muovono. A dare l'inizio all'evento è Arvin Krishna, CEO di IBM, che spiega la stratega aziendale concentrandosi su quelli che sono ormai i suoi capisaldi: cloud ibrido e intelligenza artificiale.

IBM Think 2021: il discorso di Arvind Krishna

"Non c'è mai stato un periodo nella storia in cui si è speso tanto per la digitalizzazione. Per mettere la cosa in prospettiva: si prevede che nei prossimi tre anni la spesa sarà di 7.400 miliardi [di dollari], pari a un terzo del PIL degli Stati Uniti o al 10% dell'economia mondiale. Penso possiamo tutti concordare sul fatto che, mentre il mondo si sta riprendendo, non si può tornare indietro e dobbiamo riflettere sullo scorso anno come il momento in cui il mondo è entrato nel secolo digitale a tutti gli effetti." Con queste parole Arvind Krishna ha aperto Think 2021, mettendo da subito in chiaro come la trasformazione digitale sia al centro dell'azione di IBM. E gli strumenti che l'azienda ha scelto sono il cloud ibrido e l'intelligenza artificiale.

Non sorprende che IBM abbia scelto questi due ambiti: sono, d'altronde, quelli che da anni sta utilizzando per rinnovarsi e sono la ragione principale per cui l'azienda ha deciso di effettuare lo spin off di Kyndryl. A Think 2021, però, appare evidente come IBM stia mettendo tutta se stessa in queste tecnologie e stia scommettendo il proprio futuro sul loro successo. Solo il 25% delle elaborazioni a livello mondiale avviene su cloud (pubblico, privato o ibrido), dunque c'è un'opportunità di crescita importante in questo settore.

"Una strategia per il cloud ibrido è oggi ancora più importante, sapendo che stiamo entrando in un'era in cui l'elaborazione può e deve avvenire dovunque: nel cloud privato, nel cloud pubblico, sul bordo dela rete, e mentre ciò avviene è la stessa capacità di elaborazione a doversi adattare alle esigenze specifiche di ogni settore", continua Krishna. Una visione che vediamo riportata da più parti (ne avevamo parlato, ad esempio, con F5) e che sembra prendere coscienza della necessità di ripensare il modello attuale per portarlo a essere più distribuito e decentralizzato, per portare la capacità di elaborazione dei dati là dove questi vengono prodotti, anziché portare i dati là dove c'è la capacità di elaborarli.

"Entro il 2025, i dati cresceranno del 60% fino a 175 zettabyte secondo IDC. Sì, dovete andare a cercarvi quant'è uno zettabyte [1 miliardo di terabyte, NdR]. Ma è una pila di Blu-Ray che va da qui alla Luna e torna indietro... 23 volte. Sono un sacco di dati. L'unico modo che conosciamo per dare un senso a questa quantità di dati è l'intelligenza artificiale. A livello globale, l'IA sbloccherà quasi 16 mila miliardi in maggiore produttività entro il 2030, secondo uno studio di PWC", afferma Krishna. "Allo stesso modo in cui abbiamo elettrificato ogni fabbrica e macchinario nell'ultimo secolo, metteremo l'IA in ogni software e sistema nel ventunesimo secolo. Un nuovo studio di IBM sull'adozione dell'IA mostra che l'imperativo di inserire l'IA [ovunque] sia diventato ancora più urgente in quest'ultimo anno."

La trasformazione digitale come necessità esistenziale

Questa è una visione potente del futuro e vedere l'IA allo stesso livello dell'elettricità quanto a importanza rende molto bene l'idea di come questo strumento sia visto come fondamentale per portare a nuova crescita in futuro. IBM mostra alcuni numeri di come il settore dell'IT stia vivendo questo cambiamento: il 43% dei professionisti dell'IT afferma che la propria azienda ha accelerato i propri piani di adozione dell'IA, mentre la metà sta valutando la capacità dell'IA di automatizzare i processi. "Le aziende non stanno solo digitalizzando cose che prima erano fuori portata, quello che stanno facendo è ancora più significativo: stanno ri-costruendo modelli di business intorno alle possibilità delle tecnologie digitali, come il cloud ibrido e l'IA, e così facendo stanno mettendo maggiore intelligenza nei processi chiave dei loro business."

Qui si arriva a un punto chiave: Krishna fa un'affermazione che racchiude molto bene la situazione attuale e futura per molte aziende. "Quello che è cambiato è che avere delle fondamenta digitali forti non è più visto come una fonte di vantaggio sulla competizione, ma come una priorità per l'esistenza dell'azienda. Per essere chiari: non si tratta solo di avere una 'vetrina digitale'. Una volta che c'è tale vetrina, molte cose devono cambiare dietro di essa. I flussi di lavoro devono cambiare, la cultura aziendale e le competenze si devono riallineare, e quando ciò avviene, succedono cose magiche."

Un aspetto che abbiamo notato è il contrasto tra la presentazione di IBM e quella delle altre realtà di grosso calibro nel mondo IT nell'affrontare le tematiche ambientali: se SAP ha dedicato una parte sostanziosa (e sostanziale) del discorso d'apertura di SAP Sapphire Now 2020 al tema dell'ambiente e della responsabilità che le aziende hanno nei suoi confronti, Krishna ha invece parlato senza mezzi termini di come gli strumenti di IBM permettono alle società petrolifere di raggiungere prima nuovi giacimenti e a estrarre il petrolio più velocemente. È chiaro che tali aziende siano clienti di IBM e che questa debba fornire loro soluzioni per risolvere i problemi che affrontano, ma renderle uno dei protagonisti del discorso di apertura fa capire che c'è ancora molta strada da fare prima che le aziende prendano sul serio le proprie responsabilità verso l'ambiente.

Le novità presentate a Think 2021

L'intelligenza artificiale viene ormai inserita in qualunque contesto e questo è proprio l'obiettivo di IBM, dato che spesso porta a semplificare ogni aspetto dei prodotti. Ad esempio, l'uso dell'IA in Cloud Pak for Data porta a poter effettuare query su database presenti in sistemi distribuiti con un miglioramento delle prestazioni di 8 volte con un costo dimezzato rispetto alle soluzioni precedenti. AutoSQL automatizza l'accesso, l'integrazione e la gestione dei dati, indipendentemente da dove essi si trovino e senza doverli muovere, permettendo così risparmi significativi (in particolare quando si utilizza il cloud pubblico, che impone pagamenti anche sostanziosi quando si portano dati all'esterno). IBM afferma che l'uso dell'IA per scoprire, capire, proteggere e accedere ai dati distribuiti in molteplici ambienti permette di ottenere le migliori prestazioni sul mercato tra le soluzioni di data warehouse (e sostiene queste affermazioni con dei benchmark).

C'è poi Watson Orchestrate, una nuova IA interattiva che permette di eseguire compiti su piattaforme come Salesforce, SAP e Workday usando il linguaggio naturale tramite strumenti come Slack e le email, senza che sia necessario avere competenze informatiche. Ad esempio, un lavoratore può impiegare questa funzionalità per eseguire più velocemente compiti di routine come fissare delle riunioni, così come compiti più complessi come la stesura di proposte, sfruttando l'automazione di alcuni passaggi permessa dall'IA di Watson: questa si interfaccia con i vari servizi per ottenere le informazioni necessarie ed eseguire i passaggi necessari. Questa funzionalità è parte di IBM Automation Cloud Paks.

IBM ha anche presentato Project CodeNet: un dataset di 14 milioni di campioni di codice con oltre 500 milioni di righe in 55 linguaggi di programmazione diversi, incluso il COBOL. L'obiettivo è quello di insegnare all'IA a effettuare traduzioni da un linguaggio all'altro sempre più efficaci e di aiutare gli sviluppatori a individuare parti di codice simili (per estrarle e inserirle in funzioni o librerie, ad esempio), a tradurre da un linguaggio a un altro e a trovare il codice migliore date certe limitazioni.

Maximo Mobile è una versione di Maximo, soluzione di gestione degli asset, pensata per essere utilizzata dai lavoratori sul campo che devono effettuare la manutenzione di strade, ponti, impianti di produzione e distribuzione dell'energia, raffinerie e così via. Il sistema usa l'IA Watson per aiutare i tecnici a risolvere più velocemente i problemi.

L'ultima novità è data dal miglioramento della velocità di esecuzione del codice sui computer quantistici in alcuni casi: IBM ha annunciato che ha reso alcuni circuiti quantistici eseguiti con Qiskit Runtime 120 volte più veloci.

1 Commenti
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dado197913 Maggio 2021, 13:40 #1
1/3 del PIL degli USA equivale al 10% del PIL mondiale, c'è di che riflettere.

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