LinuxMicrosoft
Il CERN passa all'open source: un monito anche per le aziende
di Riccardo Robecchi pubblicata il 08 Luglio 2019, alle 18:21 nel canale Innovazione
Affidarsi alle tecnologie proprietarie è talvolta inevitabile, ma le aziende devono tenere conto dell'esistenza di alternative aperte. Una riflessione stimolata dall'annuncio del CERN di passare all'open source
37 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohttps://www.soft-land.org/commenti/263
https://soft-land.org/commenti/264
Che, riassumento, opensource non significa gratis, e probabilmente sviluppare quello che manca e/o riadattare il software costa di piu' che pagare le licenze e tenersi le cose che funzionano...
Stavo per pubblicarli io stamattina, poi ho visto che sarei stato in cospicuo ritardo.
Da Microsoft si saranno fatti due conti prima di dire certe cose, ed ovviamente per il CERN abbandonare Microsoft significa un aumento di costi non indifferente, lato sviluppi, integrazione, adattamento software, istruzione personale etc.. Quindi che abbandonino Microsoft a me pare una panzana. Anche se ridurrebbero di cinque volte il numero di licenze, da Microsoft guadagnerebbero comunque il doppio, quindi vedi tu se sono delle pippe nel marketing... E' che parlano tutti facile quando dicono ehh ma microzozz fa cacca meglio Linux... poi all'atto pratico si vede come ritornano, vedi il mio post precedente...
Il problema e' che i programmatori sono pigri, anche piu' degli utonti, e il budget di sviluppo e a zero. E, ovviamente, tutti iniziano a programmare su uindos e poi sanno poco o niente altro.
E' per questo, ad esempio, che lettori di barcode wireless che costano piu' di un iPhoneX viaggiano ancora col cesso di WinCE e sono praticamente inutilizzabili in caso di qualsiasi minchiata, mentre potrebbero benissimo girare su Android ed avere un'interfaccia di rete mooooolto piu' standard (ed affidabile...)
Hanno toccato un ente molto particolare ben diverso ad esempio di una amministrazione pubblica sia essa di comune regione etc dove gli amministrativi sono la maggioranza e andrebbero formati, e già ora sono poco formati con architetti comunali che dicono candidamente di non saper usare un cad (in senso lato).
Dico, pensavo di essere l'unico in Italia con idee 'balenghe' di questo tipo, e invece vedoche siamo almeno in due....
Questo e' piu' facile: perche' nessuno vuole cambiare abitudini, e visto che i risparmi li avrebbe il comune, ma a rompermi i coglioni a convincere gli utonti devo essere io, ecco che si preferisce buttare risorse $$ per i prodotti M$ che passare ad un prodotto che costa un cazzo ed ha una curva di apprendimento (per chi lo usa 'modalità utonto') pari a zero....
E' un film gia' visto millemila volte.
Questo e' piu' facile: perche' nessuno vuole cambiare abitudini, e visto che i risparmi li avrebbe il comune, ma a rompermi i coglioni a convincere gli utonti devo essere io, ecco che si preferisce buttare risorse $$ per i prodotti M$ che passare ad un prodotto che costa un cazzo ed ha una curva di apprendimento (per chi lo usa 'modalità utonto') pari a zero....
E' un film gia' visto millemila volte.
Servirebbe un deciso cambio di mentalità e di organizzazione statale, oggi ognuno fa quasi da se parlando di enti locali, se invece il software come sta iniziando ad essere, fosse fornito direttamente dallo stato centrale, molte cose cambierebbero in meglio, magari con tutte le anagrafi che hanno gli stessi programmi e si interfacciano allo stesso database ecc..... per arrivare all'impiegato che per scrivere un modulo non ha assolutamente bisogno di OFFICE PROULTRAMEGAFANTAEXTRA.....
sta mossa avrebbe dovuto farla 10 anni fa, oramai i sw che emulano i servizi MS (exchange, controller AD, server IIS) si trovano nell'OSS..
Vero. Peccato io debba ancora trovare un prodotto OSS che abbia anche solo lontanamente le funzioni e le potenzialità di Exchange.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".