Kyndryl Bridge: una piattaforma IT per dominarle tutte
di Riccardo Robecchi pubblicata il 06 Ottobre 2022, alle 11:01 nel canale InnovazioneKyndryl ha annunciato Bridge, piattaforma che nasce con l'intento di semplificare la gestione degli ambienti IT delle aziende tramite un controllo centralizzato degli stessi
Kyndryl ha annunciato un progetto ambizioso per aiutare le aziende a gestire gli ambienti IT complessi: si chiama Kyndryl Bridge e punta a diventare la piattaforma di riferimento per ottenere informazioni sugli ambienti IT, gestirli al meglio e sfruttarne le caratteristiche, che si tratti di infrastrutture on premise o in cloud.
Kyndryl Bridge, la piattaforma per gestire gli ambienti IT complessi di oggi e domani
Le aziende si trovano oggi a fare i conti con diverse difficoltà nel gestire i propri ambienti IT: oltre al semplice fatto che spesso vengono usati più fornitori di servizi cloud, ciascuno con le sue politiche e le sue caratteristiche precipue a complicare la situazione, c'è spesso anche un problema di visibilità sull'infrastruttura IT aziendale. Tenere conto di cosa è disponibile e di cosa serve non è un'impresa semplice e rappresenta una sfida significativa.
Kyndryl Bridge punta a semplificare questo scenario ponendosi come intermediario, tramite il quale è possibile gestire l'infrastruttura informatica da un luogo centralizzato, che integra e si connette con gli strumenti di gestione delle varie piattaforme adottate dall'azienda. Raffaele Pullo, CTO di Kyndryl Italia, ci ha spiegato come questo concetto sia assimilabile a quello che abbiamo visto nel mondo dell'e-commerce con Amazon: il colosso statunitense ha reso possibile acquistare prodotti e servizi con un'esperienza d'uso unica e semplice, nascondendo così all'utente le complessità che in realtà sottostanno al processo di acquisto (a partire, banalmente, dal fatto che non è affatto detto che si stia acquistando direttamente da Amazon, ed è dunque necessario gestire i pagamenti, la fatturazione e la logistica in maniera differente).
Pullo ha affermato che avere a disposizione uno strumento che permette di centralizzare la gestione dell'ambiente IT aziendale non solo semplifica le attività e consente di avere maggiore sicurezza rispetto ai costi sostenuti, ma permette altresì di migliorare la cybersicurezza e di liberare preziose risorse per altri compiti che danno maggiore valore.
Sul punto della sicurezza, Pullo rimarca come sia proprio la complessità e la varietà delle infrastrutture IT a creare problemi e come, invece, avere strumenti in grado di fornire gli insight adeguati al momento giusto sia vitale.
Per ottenere questo risultato, Kyndryl sta di fatto andando a sviluppare ulteriormente e a consolidare gli strumenti che ha creato per il suo uso interno. Lo sviluppo ulteriore sta anche (e forse soprattutto, aggiungiamo noi) nell'uso dell'IA proprio per andare a fornire agli utenti quegli insight cui accennavamo poc'anzi: la quantità di dati da elaborare oggigiorno è tale che non è semplicemente più possibile affidarsi esclusivamente alle persone.
C'è poi il problema delle competenze: la carenza di persone qualificate resta una problematica enorme ma, di nuovo, avere a disposizione uno strumento che astrae molte delle complessità e delle specificità relative ai singoli ambienti IT permette di sopperire parzialmente a tale mancanza creando uno "strato" aggiuntivo che risulta più facile da comprendere e gestire.
Dalle parole di Pullo capiamo che Kyndryl Bridge è una piattaforma su cui l'azienda sta scommettendo molto e che cambierà e si espanderà in futuro; attualmente è ancora in una fase quasi embrionale, rispetto alla visione del prodotto finale che ne ha l'azienda. Parafrasando Tolkien, Kyndryl Bridge vuole essere l'anello di congiunzione tra i servizi e le piattaforme per dominarli tutti. Sarà un percorso lungo, e certamente ricco di ostacoli, ma la promessa (anche tramite progetti che si innestano su Bridge, come Kyndryl Vital) è quella di rendere le aziende che faranno uso di Bridge più agili e in grado di innovare più rapidamente. Che non è poco.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRiprendendo l'esempio di Amazon, se un ladro di identità rubasse i miei dati di login su Amazon potrebbe acquistare tutto usando tutti i miei metodi di pagamento, se invece io avessi X negozi online con ognuno uno strumento di pagamento diverso la stessa cosa non sarebbe fattibile ...
Ripeto, non so ma a me sembra una battaglia tra comodità e sicurezza che difficilmente si risolverà in maniera definitiva con uno o l'altro approccio ...
Non stiamo parlando della gestione delle tue utenze personali.
Ma parliamo della gestione delle utenze di tutta una azienda. Dove lavoro io ci sono 7000 dipendenti e 50-70 applicativi.
Se non hai una gestione centralizzata non puoi garantire un livello minimo di sicurezza. Tipo chiudere le utenze dei dipendenti in uscita su tutti gli applicativi.
Non puoi rispettare le direttive dell'autority per le certificazioni di sicurezza. Perchè in ogni momento devi poter sapere "cosa" può fare un determinato utente su TUTTI i sistemi. Oppure quali utenti possono entrare in un applicativo e con quale livello di accesso.
Non è materialmente possibile gestire "solo" le utenze senza gli strumenti adeguati, nemmeno se ci metti 50 persone (una per applicativo) a fare solo quello. E ovviamente non è pensabile per i costi.
Poi c'è l'aspetto dei tempi per gestire tutto separatamente, della definizione dei ruoli per assegnare automaticamente le autorizzazioni necessarie ad una persona in base alla sua posizione nell'organigramma aziendale.
Altrimenti ad ogni nuovo ingresso devi fare la caccia al tesoro per capire quali autorizzazioni deve avere e quali no.
NO, decisamente non conosci la struttura e le esigenze che esistono dietro a un sistema di Identity Management (oggi Identity Governance) in una azienda di medie dimensioni.
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