L'indagine di Qonto dimostra che le PMI sono più digitalizzate di quanto si creda

Le PMI italiane sono poco propense alla digitalizzazione? Un mito da sfatare, secondo Qonto. Un'indagine dell'Osservatorio Qonto intitolata Digitalizzazione e PMI, basata su imprese e professionisti presenti nel database di Qonto (circa 150.000 aziende), fa emergere valori ben differenti: il 78% del campione afferma di fare ricorso di strumenti e servizi digitali in azienda, ancora prima dello scatenarsi della pandemia che ha dato una forte accelerata a questi processi. Solamente il 5% degli intervistati afferma che la propria azienda non si appoggia a servizi digitali, definendola "scarsamente digitalizzata". Non solo: una fetta significativa (45%) delle aziende prese in esame sostiene di avere un livello di digitalizzazione "alto" o "molto alto", e addirittura l'80% ritiene di avere un livello di adozione del digitale pari su superiore alla media del settore di riferimento. Digitali e fiere di esserlo, insomma, tanto che il 70% di queste dichiara che proseguirà nel 2021 il proprio percorso di digitalizzazione.

Qonto: le aziende più giovani sono quelle più digitalizzate

L'analisi di Qonto sottolinea un aspetto interessante anche se prevedibile: sono le aziende più "giovani" quelle che spingono maggiormente sul digitale. Per giovani, però, non si fa riferimento all'età del fondatore, ma va inteso come "fondate recentemente". In particolare, l'80% delle imprese fondate da meno di un anno (che rappresentano il 20% del campione) sono quelle che prevedono i maggiori investimenti sul fronte digitale per il 2021. I loro fondatori, però, non sono sempre giovanissimi, anzi: 6 su 10 sono guidate da dirigenti over 40 e over 50. L’83% dei professionisti oltre gli “anta” alla guida di aziende nate da meno di 12 mesi tende a fare un ampio utilizzo dei servizi digitali e più della metà li privilegia addirittura rispetto ad altri: tra i servizi digitali più diffusi i servizi finanziari (adottati dal 42%), software di contabilità (30%) e servizi gestionali (25%).

Le aziende fondate più di 10 anni fa sono quelle che più si sentono mature sul digitale, anche se nella realtà dei fatti, molte di loro sfruttano le opportunità del digitale meno di altre, tanto che il 21% ammette di farne un uso limitato. 

L'edilizia è il settore meno digitalizzato secondo Qonto

Le imprese che operano nel settore informatico o quello delle telecomunicazioni, come prevedibile, sono quelle che mostrano il livello più elevato di digitalizzazione, seguite dai servizi professionali e alle imprese. Più indietro edilizia, immobiliare e ristorazione, anche se le imprese edili hanno mostrato l'intenzione di fare un cambio di passi: il 22% di queste prevede di aumentare gli investimenti sul digitale per il 2021. 

Se guardiamo alle dimensioni, le aziende che contano fra i 10 e i 49 dipendenti sono quelle che durante l'emergenza sanitaria hanno accelerato maggiormente l'utilizzo di strumenti digitali, mentre le micro-imprese arrancano. Il motivo è da ricercare nelle poche risorse economiche da investire, un problema evidenziato dal 60% del campione.