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L'Italia ai primi posti per diffusione dei POS, agli ultimi per l’utilizzo dei pagamenti digitali. Lo studio di Visa

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Innovazione L'Italia ai primi posti per diffusione dei POS, agli ultimi per l’utilizzo dei pagamenti digitali. Lo studio di Visa

I pagamenti digitali sono in crescita anche in Italia, che però rimane al fondo della classifica europea. Fra gli scogli all'adozione i timori sulla sicurezza delle transazioni. Sotto questo profilo, Visa ha investito circa 9 miliardi di dollari negli ultimi cinque anni

 

Stefano Stoppani, Country Manager di Visa Italia, non si nasconde dietro a un dito e quando ci parla della situazione dei pagamenti digitali in Italia afferma chiaramente che c’è ancora molto da fare per spingerli. Aggiunge però un dettaglio che non ci saremmo aspettati: siamo anche il Paese che ha la maggior penetrazione di terminali POS. E questo già prima del mese di luglio, quando è stato introdotto “concretamente” l’obbligo per gli esercenti.

Come si spiega questo divario? Visa ha commissionato a Ipsos una ricerca per fare il punto sul mercato dei pagamenti digitali, prendendo come campione 1.768 acquirenti con età compresa fra i 18 e i 64 anni, 400 fra piccoli e piccolissimi negozianti (rispettivamente sotto i 20 milioni e sotto i 2 milioni di fatturato) e 25 grandi merchant.

VISA_Infografiche Merchant

Quello che ne emerge è che tutti i negozianti hanno rilevato una crescita importante dei pagamenti digitali nei negozi, ma siamo ancora molto indietro rispetto ad altre nazioni d’Europa. In particolare, sono cresciuti di molto i pagamenti contactless, sia tramite carta fisica sia tramite app per smartphone e dispositivi indossabili, come gli smartwatch.

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Entro tre o quattro anni, però, si prevede che la maggior parte dei pagamenti in negozio sarà digitale, come prevedono quasi 9 negozianti su dieci (89%). E si mostrano molto interessati a nuove soluzioni di pagamento, in particolare verso la tecnologia Tap to Phone, che permette di trasformare un qualsiasi smartphone in un terminale POS.

I vantaggi dei pagamenti digitali secondo i negozianti

Probabilmente a tutti noi è capitato, almeno una volta, di vedersi negare la possibilità di effettuare un pagamento con carta, soprattutto per piccole cifre. Un fenomeno molto diffuso nel Paese che solo recentemente è stato mitigato dall’introduzione dell’obbligo di accettare pagamenti digitali, finalmente accompagnato anche da sanzioni per gli esercenti che si dovessero rifiutare pretendendo solo contati o, come capita a volte, chiedendo un importo superiore a chi paga con carte di credito o di debito.

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Eppure, dall’analisi condotta da Ipsos per Visa è evidente che la maggior parte dei negozianti, sia piccoli sia piccolissimi, conosce bene i vantaggi dei pagamenti digitali che sono prevalentemente riconducibili a tre fattori: aumento dei volumi di vendita, una maggiore sicurezza e la velocità di accredito. Anche le imprese più piccole e spesso più restie ad accettare pagamenti digitali riconoscono che consentire l’uso del POS favorisce il business e incrementa la quantità di vendite e, di conseguenza, il fatturato. Sia perché i clienti stranieri sono molto più propensi all’usare carte e app rispetto ai contanti, sia perché tramite questi strumenti possono effettuare acquisti di valore molto elevato.

Allo stesso tempo, la maggior parte dei negozianti sa bene che ridurre al minimo il contante riduce i rischi in caso di rapina e aumenta le chance di essere risarciti in caso di truffa. Altro fattore che piace agli esercenti è la velocità di accredito: non è necessario attendere a lungo prima di vedere i pagamenti sul proprio conto, cosa che avviene solitamente in giornata: un vantaggio da non poco soprattutto per gli esercenti di piccolissime attività.

Altre leve, invece, sembrano convincere meno: limitare la circolazione di denaro falso, il riciclaggio di soldi sporchi e l’evasione fiscale lasciano piuttosto indifferente la maggior parte degli intervistati.

Gli attriti per l’accettazione di pagamenti digitali

Al di là delle buone intenzioni, però, rimane il fatto che spesso il contante non è la formula di pagamento prediletta dai negozianti. Due i motivi principalmente: il costo delle commissioni e la complessità degli strumenti digitali. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le commissioni non sono il principale scoglio all’adozione, che è invece la scarsa familiarità con carte e app digitali. Sicuramente l’età media molto elevata nel nostro Paese è uno dei motivi per cui è più difficile convincere i meno giovani a passare a strumenti di pagamento coi quali sono poco avvezzi. Una questione anche culturale, c’è da dire: capita spesso, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, di trovare negozi che accettano solo pagamenti elettronici, rifiutando il contante.

Freni adozione digita

Non sono gli unici freni, però, e molti negozianti segnalano di non apprezzare l’elevato numero di attori coinvolti nel processo (banche, fornitori di app, sistemi di pagamento) e la condivisione con loro di dati personali, che viene vista come una minaccia alla propria privacy. Altri dubbi sono relativi alla sicurezza: alcuni negozianti considerano elevato il rischio di clonazione mentre altri sostengono che i loro clienti non si sentono sicuri a digitare il PIN delle carte in negozio.

Questa poca fiducia e le difficoltà nell’utilizzo del digitale sono evidenti anche andando ad analizzare cosa succede nel mondo degli e-commerce italiani: quasi la metà dei negozianti intervistati afferma che i consumatori contattano spesso il servizio clienti o per assicurarsi che il sistema sia sicuro o per ottenere assistenza nel processo di pagamento. Una fetta non trascurabile di esercenti, inoltre, dichiara che sono molti i clienti che lasciano il carrello senza portare a termine l'acquisto.

Non stupisce quindi che la maggioranza degli esercenti apprezzi tecnologie come la Strong Customer Authentication, che oltre a semplificare i pagamenti (basta autenticarsi tramite impronta digitale o scansione del volto) li rende molto più sicuri.

Criptovalute e Buy Now, Pay Later: le nuove tendenze nel settore dei pagamenti

Cosa aspettarsi dal futuro? L’analisi suggerisce che, nonostante il ritardo accumulato dall’Italia e la scarsa propensione ai pagamenti digitali, questi ultimi diventeranno la normalità nei prossimi anni, e probabilmente verrà ridotto il divario nei confronti di Paesi europei dove le carte sono la norma, anche per acquisti di bassissimo valore. Come spiega Stoppani, infatti, le rivoluzioni arrivano sempre dai giovani e le analisi di Visa mostrano come i Millenial e gli esponenti della Generazione Z stiano guidando il cambiamento con le loro abitudini. Sono nativi digitali, del resto, e non gli manca né la confidenza con gli strumenti né la fiducia nel digitale.

BuyNowPayLater

Si notano però altri trend emergenti, come la crescita del fenomeno Buy Now Pay Later, apprezzata dai negozianti perché spinge i loro clienti a fare spese più elevate, sapendo di poterle scaglionare nel tempo, e incrementa la loro soddisfazione, portando anche a una maggiore fidelizzazione. Non solo: gli esercenti hanno mostrato anche un grande interesse a usare questo approccio per i loro acquisti aziendali, non solo per ricevere i pagamenti. Anche in questo caso non manca qualche riserva, dovuta per lo più al timore di truffe e al costo delle commissioni.

merchant criptovalute

Un altro fenomeno che si prevede possa crescere è l’utilizzo delle criptovalute come metodo di pagamento: tre intervistati su 10 affermano di lavorare in questa direzione, convinti che accettare bitcoin, ethereum e altre criptomonete possa dare una spinta al loro business.

88 Commenti
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DanieleG09 Novembre 2022, 17:47 #1
Diciamo anche che il contactless quasi sempre usa i circuiti delle carte di credito, molto più onerosi per gli esercenti.
Darkon09 Novembre 2022, 17:56 #2
Originariamente inviato da: DanieleG
Diciamo anche che il contactless quasi sempre usa i circuiti delle carte di credito, molto più onerosi per gli esercenti.


Non è mica quello che limita i pagamenti digitali... io pago tutto ma veramente tutto con carta e di esercenti che non accettano il pagamento ormai non trovo quasi nessuno.

Il vero problema è che l'Italia è il paese del nero e quindi gira talmente tanto contante e la gente ha talmente necessità di smerciarlo che pagano in contanti una marea di roba che se non avessero da smerciare il nero pagherebbero con carta.
lollo909 Novembre 2022, 18:19 #3
Originariamente inviato da: DanieleG
Diciamo anche che il contactless quasi sempre usa i circuiti delle carte di credito, molto più onerosi per gli esercenti.


bancomat/pagobancomat si sono svegliati parecchio ma proprio parecchio tardi sul contactless. voglio dire... nel 2015 avevo in tasca le carte Citi e ANZ contactless, ABI ha presentato PagoBancomat contactless in fiera nel 2017, con l'arrivo di fatto nel 2019. + mettici 2-3 anni per fare arrivare quelli già emessi a scadenza + mettici che non tutte le banche italiane comunque tuttora lo offrono
ancora vanno alla grande carte di debito che si appoggiano su Maestro/Visa Debit per il contactless, le quali tra l'altro sono stata l'unica via per troppo tempo.

e visto che Bancomat & co. gl'italiani se lo sono fatto in casa, cosa che magari negli anni 80 poteva pure sembrare un buona idea, pure gli esercenti e relative associazioni hanno un po' dormito anziché fare lobby sul sistema che loro stessi hanno contribuito ad imbastire.

ad ogni modo, sui circuiti debit il grosso dei POS sono a commissioni risibili, quello che si guadagna in rapidità, sicurezza e si risparmia di assicurazione cassa si ripaga ampiamente.
chi non lo vede è perché dorme ancora nonostante tutto.


poi come dice Darkon c'è tutto un discorso di "smerciare" una massa di contante che di riffa o di raffa uno si "ritrova" a "dover" maneggiare, e di questo ne pagano dazio anche gli esercenti esemplari
Alfhw09 Novembre 2022, 18:25 #4
Originariamente inviato da: Darkon
Il vero problema è che l'Italia è il paese del nero e quindi gira talmente tanto contante e la gente ha talmente necessità di smerciarlo che pagano in contanti una marea di roba che se non avessero da smerciare il nero pagherebbero con carta.


Originariamente inviato da: lollo9
poi come dice Darkon c'è tutto un discorso di "smerciare" una massa di contante che di riffa o di raffa uno si "ritrova" a "dover" maneggiare, e di questo ne pagano dazio anche gli esercenti esemplari


Quoto entrambi. Infatti anche nell'articolo:
"Altre leve, invece, sembrano convincere meno: limitare la circolazione di denaro falso, il riciclaggio di soldi sporchi e l’evasione fiscale lasciano piuttosto indifferente la maggior parte degli intervistati."

Ovvio, perché molti intervistati hanno contanti da nero da smerciare.
Se poi il nuovo governo alzerà il limite del contante a 10.000... Ma secondo alcuni geni serve per aiutare i poveri...
euscar09 Novembre 2022, 18:38 #5
Forse non faccio testo, ma uso il bancomat solo per spese superiori ai 100 - 150 euro, mentro preferisco di gran lunga il contante per spese inferiori ai 100 euro.
Sarà che sono abituato così
marchigiano09 Novembre 2022, 18:40 #6
Originariamente inviato da: Alfhw
Se poi il nuovo governo alzerà il limite del contante a 10.000... Ma secondo alcuni geni serve per aiutare i poveri...


metti il limite a 20€ poi vediamo come sparisce il nero...
Ragerino09 Novembre 2022, 18:51 #7
Sono un negoziante, ed i POS li abbiamo tipo da....sempre? Quest'attività ha 25 anni. Ne abbiamo due. Certo, dopo il COVID i pagamenti digitali sono aumentati. Vantaggi per me? Nessuno, solo spese ovviamente (commissioni, carta, manutenzione ecc). Tanto come avevo il POS prima, lo ho pure ora, non è che la gente viene perche ho il POS, la gente viene perche ha bisogno del mio servizio.
Il contactless è una b0iata spesso e volentieri. La metà delle volte la macchina chiede di inserire lo stesso la tessera, l'altra metà chiede il pin e di leggere la carta due volte: tanto vale inserirla dentro. Il limite di pagamento per cui non chiede il pin è arbitrario e dipende dalla carta.

Comunque non riesco a capire questo discorso del 'OMFG, siamo gli ultimi nei pagamenti digitali!!1!ONELEVEN'

E QUINDI?
Il Giappone è il regno del contante, letteralmente. E mi pare siano uno dei paesi più evoluti del mondo.
Alfhw09 Novembre 2022, 18:57 #8
Originariamente inviato da: Ragerino
E QUINDI?
Il Giappone è il regno del contante, letteralmente. E mi pare siano uno dei paesi più evoluti del mondo.

Però il Giappone è pieno di giapponesi mentre l'Italia è piena di italiani...
E poi chi dice che un maggior uso delle carte non possa dare un beneficio anche in Giappone?
Ragerino09 Novembre 2022, 19:07 #9
Originariamente inviato da: Alfhw
Però il Giappone è pieno di giapponesi mentre l'Italia è piena di italiani...
E poi chi dice che un maggior uso delle carte non possa dare un beneficio anche in Giappone?


Se una nave sta affondando, la soluzione non è quella di cercare di buttare fuori l'acqua con un cucchiaio, ma di provare a tappare il buco... If you know what i mean.
alethebest9009 Novembre 2022, 19:20 #10
Originariamente inviato da: Darkon
Non è mica quello che limita i pagamenti digitali... io pago tutto ma veramente tutto con carta e di esercenti che non accettano il pagamento ormai non trovo quasi nessuno.

Il vero problema è che l'Italia è il paese del nero e quindi gira talmente tanto contante e la gente ha talmente necessità di smerciarlo che pagano in contanti una marea di roba che se non avessero da smerciare il nero pagherebbero con carta.


Originariamente inviato da: marchigiano
metti il limite a 20€ poi vediamo come sparisce il nero...


quoto entrambi perche la questione è quella. Il problema del nero si lotta solo quando tutti i lavoratori vengono pagati con bonifico punto

troppi lavori pagati a nero e quindi marea di contante da smerciare...

il RDC dimostra che la maggior parte degli acquisti viene fatto con carta, e sempre piu persone si abituano a farlo. 1 perchè la fila al bancomat è una rottura e 2 perchè alla fine risulta piu comodo

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