La canadese Xanadu ha risolto in 36 microsecondi un problema che richiede 9.000 anni a un supercomputer
di Riccardo Robecchi pubblicata il 06 Giugno 2022, alle 17:21 nel canale InnovazioneXanadu ha pubblicato uno studio in cui afferma che il suo computer quantistico ha calcolato in appena 36 microsecondi il campionamento bosonico gaussiano di 216 fotoni. Un problema che richiede oltre 9.000 anni di calcoli al più veloce supercomputer
La startup canadese Xanadu ha annunciato di aver raggiunto il cosiddetto "vantaggio quantistico" usando il suo computer quantistico basato sull'entanglement dei fotoni. Il risultato è stato raggiunto in un caso molto specifico, ma resta significativo nella lunga strada che porta verso un computer quantistico universale in grado di effettuare calcoli impossibili da eseguire con i computer classici.
Xanadu dimostra il vantaggio quantistico del suo computer
Il Globe and Mail riporta che Xanadu ha costruito un computer quantistico sfruttando la fotonica: contrariamente ai concorrenti come IBM e Google, che usano superconduttori raffreddati a temperature prossime a 0 K, o a IonQ e Quantinuum, che usano trappole ioniche, i qubit di Xanadu sono realizzati usando fotoni che vengono manipolati per sfruttarne le caratteristiche quantistiche.
Nello specifico, Xanadu usa fotoni infrarossi che vengono inseriti in un sistema di fibre ottiche, specchi e altre componenti; sono presenti dei percorsi circolari che consentono di manipolare, in tre punti specifici, i fotoni e farli interagire tra di loro, così da poter effettuare i calcoli desiderati. Questo approccio ha portato la startup a far crescere molto rapidamente il numero di qubit: sul computer quantistico attuale, chiamato Borealis, sono infatti disponibili ben 216 qubit, quasi il doppio di quelli presenti sul processore IBM Eagle.
Un ulteriore vantaggio dato dall'approccio basato sulla fotonica è quello del funzionamento di Borealis a temperatura ambiente, senza dunque la necessità di dover progettare i complessi frigoriferi criogenici che caratterizzano gli approcci basati sui superconduttori. Dall'altro lato, però, l'uso della luce è reso più complesso dal fatto che inevitabilmente c'è una perdita di segnale mano a mano che i fotoni percorrono il sistema.
Come riportato in Nature, Borealis ha calcolato in 36 microsecondi (36 milionesimi di secondo) il campionamento bosonico di 216 modalità; tale calcolo è considerato difficile (ovvero intrattabile) da affrontare per i computer classici, con i quali la ricerca della soluzione si stima che richiederebbe oltre 9.000 anni.
Il problema risolto da Borealis non ha applicazioni pratiche immediate, ma la sua soluzione in un tempo così ridotto è comunque significativa perché conferma che, quantomeno per alcune specifiche classi di problemi, i computer quantistici possono offrire vantaggi significativi rispetto ai computer classici.
Un aspetto interessante è che la soluzione tramite i computer quantistici di alcuni problemi ha già portato alla creazione di algoritmi classici in grado di emulare il comportamento quantistico e ridurre drasticamente i tempi di calcolo, portando così a un vantaggio immediato su hardware già ampiamente disponibile e sfruttabile per applicazioni pratiche. In altri termini, la creazione di un computer quantistico universale richiederà ancora molto tempo, ma non per questo non possiamo ottenere vantaggi già ora dalla ricerca su di essi.
15 Commenti
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Quando di parla di "quantistico" (nel senso scientifico del termine, non la pseudofuffa che spesso si sente in giro), senza un paio di lauree è difficile anche solo capire, figurarsi spiegarlo a chi non ne ha.
Dal basso della mia 5 superiore, però, posso dire di aver "intuito" alcune cose:
- il computer quantistico non è deterministico ma probabilistico: in un computer normale tu metti 1 e viene fuori 0, oppure metti 0 e viene fuori 1; in uno quantistico tu metti 1 e vengono fuori n risultati, la cui maggior parte sarà intorno a 0. Ovviamente se devi fare 1+1 vuoi che venga 2, non un valore tra 1,9999999...9 e 2,0000000...1, infatti non è per questi calcoli che serve un computer quantistico. Ma se tu vuoi il p-greco alla miliardesima della miliardesima cifra decimale, allora l'efficienza del quantistico ha senso.
- sul come funziona, cercate su youtube qualche video sull'esperimento della doppia fenditura: il computer quantistico penso funzioni più o meno così. Sparaflashi fotoni e vedi dove vanno a finire per la maggior parte. Poi, nello specifico, non penso avrò mai le competenze per capire la matematica e la fisica che c'è sotto.
By(t)e
Lo hanno controllato con la calcolatrice di windows...
Rimanendo tra i fotoni a 10(20) dita.
Dopo innumerevoli cicli di calcolo (9 secondi +/-).
Anch'io ci starei in un 69, max 69,37675285860005896480e.
Mah!
Sarò fotosensibile?
un computer quantistico usa, al posto dei bit, dei "qbit" che possono mantenere stati intermedi rispetto a 0 e 1 contemporaneamente, proprio come il fotone attraversa entrambe le fenditure nel famoso esperimento.
Se ora si prendono un insieme di n qbit e li si "elaborano", poichè possono mantenere contemporaneamente stati intermedi riescono a propagare tutte le possibili soluzioni dell'algoritmo contemporaneamente.
Se il problema è di difficile soluzione, ma esiste un modo estremamente veloce per stabilire se una data soluzione è corretta o meno, tutte queste soluzioni sovrapposte possono essere verificate simultaneamente, in modo che solo quella corretta "sopravviva al processo".
Mi domando se esista una versione quantistica del path tracing che magari segua n possibili traiettorie del raggio contemporaneamente e restituisca la "media" di essi... sarebbe una applicazione fantastica (per i miei gusti personali).
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