Fattura Elettronica
Manovra 2021, arriva il sì del Senato. Ecco cosa cambia per le Partite IVA
di Alberto Falchi pubblicata il 01 Gennaio 2021, alle 12:33 nel canale InnovazioneArriva la cassa integrazione per gli autonomi, che potranno ottenere un contributo da 250 euro a 800 euro per un massimo di 6 mesi, ma a specifiche condizioni. Rinnovati i crediti di imposta previsti da Transizione 4.0
172 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info2) emetti bozze di fattura e dopo il pagamento la fattura definitiva numerata
3) se non erro per i professionisti l'iva va per cassa e non per competenza, quindi quanto dici non è corretto
4) le tasse sono sul reddito, se non c'è incasso non c'è reddito quindi neanche tasse. inoltre vale quanto detto al punto 2.
I casi sono 2: o non ricordi bene, o il tuo commercialista ti raccontava balle.
1) dipende dal lavoro e soprattutto dalla situazione contingente, non sempre si riesce a spuntare le condizioni che si vorrebbe
2) nel mio caso non era possibile emettere bozze di fatture (vedi 3)). Le fatture che emettevo erano quelle fiscali; per intenderci avevano un numero progressivo prestampato, tipo le vecchie bolle di consegna (ricordo che quando acquistavo un nuovo blocco dovevo comunicarlo all'ufficio delle entrate entro 15 giorni)
3) In effetti non l'ho scritto prima, ma io ero artigiano nel settore industriale, in regime semplificato. Ora non ho idea se in questi anni sia cambiato qualcosa o se per altri settori il trattamento è differente, ma per la mia situazione era (è?) così.
4) vedi 2)
Corretto grazie...
l'idraulico era un esempio...
I ristoranti invece sono esperienza diretta e ce ne sono molti che difficilmente ti fanno lo scontrino... e quando gli presenti il bancomat non sono proprio felicissimi (certo... per le commissioni... ).
Riparliamone quando avrai intentato una casa per licenziamento senza giusta causa, e avrai aspettato SETTE anni per avere finalmente un giudice (d'appello) che obblighi l'azienda a reintegrarti.
Nel frattempo il lavoratore, che è la parte più debole e che di certo non naviga nell'oro, che è si trovato in mezzo alla strada dall'oggi al domani, deve arrangiarsi come può (perché dopo 8 mesi di disoccupazione per lo stato non esisti più, cercare un lavoro (merce rara di questi tempi), e magari alla fine decidere di trasferirsi all'estero.
E parliamo di diritto del lavoro: quello che gode di una corsia accelerata quando parliamo di "giustizia", eh! Figurati cosa succede negli altri casi.
Il fatto che i ricchi possano allungare il brodo francamente m'interessa ben poco, perché per esperienza le lungaggini e i problemi della "giustizia" vanno a colpire i più deboli, ed è a questi che si dovrebbe pensare in primis.
Con ciò non voglio dire che i ricchi dovrebbero rimanere impuniti; tutt'altro. Ma se ci sono risorse da spendere e riforme da fare, la priorità dovrebbe essere per i più deboli e per i casi più comuni (che ingolfano i palazzi di giustizia).
Stai soltanto spostando in avanti di un grado il problema, che rimane.
Non funziona così. Le cause civili non hanno prescrizione, e quindi si arriverà sempre a sentenza. Coi suoi tempi, ovviamente, perché i tempi nel diritto civile sono enormi, e non è raro che la vittima nel frattempo sia passata a miglior vita...
Ho risposto anch'io: vedi sopra.
Del tutto inutile, visto che a me non serve che mi siano ripetute le cose, in un thread in cui peraltro sono attivo.
Nel frattempo il lavoratore, che è la parte più debole e che di certo non naviga nell'oro, che è si trovato in mezzo alla strada dall'oggi al domani, deve arrangiarsi come può (perché dopo 8 mesi di disoccupazione per lo stato non esisti più, cercare un lavoro (merce rara di questi tempi), e magari alla fine decidere di trasferirsi all'estero.
E parliamo di diritto del lavoro: quello che gode di una corsia accelerata quando parliamo di "giustizia", eh! Figurati cosa succede negli altri casi.
Il fatto che i ricchi possano allungare il brodo francamente m'interessa ben poco, perché per esperienza le lungaggini e i problemi della "giustizia" vanno a colpire i più deboli, ed è a questi che si dovrebbe pensare in primis.
Con ciò non voglio dire che i ricchi dovrebbero rimanere impuniti; tutt'altro. Ma se ci sono risorse da spendere e riforme da fare, la priorità dovrebbe essere per i più deboli e per i casi più comuni (che ingolfano i palazzi di giustizia).
Stai soltanto spostando in avanti di un grado il problema, che rimane.
Non funziona così. Le cause civili non hanno prescrizione, e quindi si arriverà sempre a sentenza. Coi suoi tempi, ovviamente, perché i tempi nel diritto civile sono enormi, e non è raro che la vittima nel frattempo sia passata a miglior vita...
Ho risposto anch'io: vedi sopra.
Del tutto inutile, visto che a me non serve che mi siano ripetute le cose, in un thread in cui peraltro sono attivo.
Ti apprezzo per altre cose, ma su questa mi trovo d'accordo con the_joe e zappy.
Purtroppo la soluzione alla lungaggine dei processi, non è quella di incentivare la prescrizione.
Cerchiamo di intenderci senza rischio di confusione.
LA PRESCRIZIONE non è una SENTENZA.
Non lo è di assoluzione, nè di colpevolezza.
Puoi ridurla anche ad un giorno, ma non cambierebbe nulla in quanto il giudice/cancelliere raramente rispondono del proprio operato, salvo colpe gravi o evidenti.
Quindi se per ragioni di mala gestione, la convocazione in una sede giudiziale impiega dei mesi o degli anni, la questione non la risolvi dicendo che il processo viene di fatto azzerato dopo x tempo.
Ti riporto un esempio successo ad un mio parente qualche tempo fa.
Un bel giorno, in un bar di un paese, si mise a parlare di calcio.
Fece qualche battuta di spirito su una squadra (è una persona che non offende mai nessuno, quindi immagina frasi goliardiche)
Alcuni facinorosi lo sentirono, lo circondarono o lo picchiarono (di fronte anche a dei testimoni).
Ovviamente lui fece regolare denuncia.
Partì il processo e vennero convocate tutte le parti.
Per un motivo o per un altro, i responsabili sono sempre riusciti a far rimandare.
Alla fine tutto è caduto in prescrizione (hai letto proprio bene).
Lui quindi ci ha rimesso un po' di salute (un paio di settimane di prognosi se non ricordo male), tanto tempo (perchè doveva essere sempre presente al processo in quanto parte lesa) e soldi.
Questo per dire che possono accadere tanti episodi in cui non si arriva a conclusione e questo anche perchè spesso vi è una tutela eccessiva dell'accusato (per carità tutto giusto, ma anche qui un limite dovrebbe esserci).
In tutto questo come pensi che una prescrizione più breve potrebbe risolvere?
Noi viviamo in un paese estremamente strano.
Un paese nel quale chi [B][U]sa[/U][/B] di essere colpevole può scegliere due vie... puntare alla prescrizione (se riesce ad avere ancora qualche elemento di dubbio) o chiedere eventuali riti abbreviati.
Alla fine chi ci rimette sempre è sempre la vittima.
Nel migliore dei casi attenderà anni per avere una sentenza, nei peggiori avrà una giustizia di circostanza o non l'avrà per niente.
Dal mio punto di vista andrebbe rivisto tutto il procedimento come succede in tante altre nazioni nelle quali non esistono certe attese perchè non si danno 1000 giustificazioni ogni volta per spostare la decisione.
- riformare il protocollo / struttura / iter delle cause;
- aumentare il numero di giudici e cancellieri.
Sai cosa ha detto il giudice della seconda causa del lavoro che ho intentato? Che se non avessimo accettato il suo compromesso (che sostanzialmente ci ha imposto), sarebbero passati 4-5 anni prima di poter INIZIARE a lavorare alla mia (aveva appena iniziato quelle del 2012. Ossia di circa 4 anni prima, quando c'è stata la prima udienza del mio ricorso).
Alla fine ho recuperato meno della metà di quello che mi spettava di diritto, e ho dovuto pagare per metà le spese processuali (allucinante!). E l'ho fatto soltanto perché, memore delle lungaggini e di tutto quello che era successo con la prima causa, ho preferito chiuderla lì e mettere una pietra tombale sul passato.
Se la chiami giustizia, questa...
- riformare il protocollo / struttura / iter delle cause;
- aumentare il numero di giudici e cancellieri.
Sai cosa ha detto il giudice della seconda causa del lavoro che ho intentato? Che se non avessimo accettato il suo compromesso (che sostanzialmente ci ha imposto), sarebbero passati 4-5 anni prima di poter INIZIARE a lavorare alla mia (aveva appena iniziato quelle del 2012. Ossia di circa 4 anni prima, quando c'è stata la prima udienza del mio ricorso).
Alla fine ho recuperato meno della metà di quello che mi spettava di diritto, e ho dovuto pagare per metà le spese processuali (allucinante!). E l'ho fatto soltanto perché, memore delle lungaggini e di tutto quello che era successo con la prima causa, ho preferito chiuderla lì e mettere una pietra tombale sul passato.
Se la chiami giustizia, questa...
E' ovvio che non sia giustizia... ma aumentare giudici e cancellieri non è ugualmente la soluzione.
L'iter processuale ha bisogno di tempi più ristretti e la possibilità di rimandare deve SEMPRE essere molto più che motivata.
Negli anni abbiamo assistito a logiche che hanno cercato non di diminuire le lungaggini, ma di protrarle fino a raggiungere un NON GIUDIZIO.
Qualcuno ha sostenuto che questo sistema fosse per "invogliare" i giudici a velocizzare, ma se le procedure hanno dei tempi biblici e tu devi rispettarle, è ovvio che qualcosa non possa funzionare in questo ragionamento.
- riformare il protocollo / struttura / iter delle cause;
- aumentare il numero di giudici e cancellieri.
Sai cosa ha detto il giudice della seconda causa del lavoro che ho intentato? Che se non avessimo accettato il suo compromesso (che sostanzialmente ci ha imposto), sarebbero passati 4-5 anni prima di poter INIZIARE a lavorare alla mia (aveva appena iniziato quelle del 2012. Ossia di circa 4 anni prima, quando c'è stata la prima udienza del mio ricorso).
Alla fine ho recuperato meno della metà di quello che mi spettava di diritto, e ho dovuto pagare per metà le spese processuali (allucinante!). E l'ho fatto soltanto perché, memore delle lungaggini e di tutto quello che era successo con la prima causa, ho preferito chiuderla lì e mettere una pietra tombale sul passato.
Se la chiami giustizia, questa...
Sono strade parallele e una non esclude l'altra, la prescrizione è un abominio specie dopo che si sia già espresso un tribunale, se ci sono 3 gradi di giudizio e solo l'ultimo è quello che dà sentenza definitiva, si possono tranquillamente saltare i primi 2, invece dovrebbero essere tutti paritari e già il primo grado dovrebbe essere definitivo in mancanza di altre prove, invece per chi ha i denari necessari le cause finiscono tutte in cassazione, per cui un buon compromesso con l'attuale sistema potrebbe essere quello di bloccare la prescrizione dopo che si sia pronunciato il primo grado, perchè se un reato è già stato accertato da un tribunale poi non è logico che lo stesso venga annullato per prescrizione, si prescrive un reato non accertato.
Il numero dei giudici sarà anche inadeguato, ma è pure vero che non si ammazzano di lavoro, per cui giusto aumentarne il numero, ma anche introdurre criteri di valutazione per quanto riguarda l'operato.
Ci sarebbe molto da discutere, per non parlare poi delle cause civili che come hai constatato finiscono con il patteggiamento per evidente inadeguatezza del sistema giuridico...fatto che porta le aziende a stare lontane dall'italia.
...
non sono un fiscalista e non sono aggiornatissimo, ma l'argomento lo conosco abbastanza.
Mi pare che tu abbia portato un esempio di una situazione che risale a molti anni fa, nel frattempo la situazione è evoluta.
Ed inoltre molti presunti obblighi e vincoli spesso sono dovuti a commercialisti ignoranti o che non hanno voglia di fare il loro lavoro, per cui scaricano i problemi sul cliente con la scusa che quelle sono le regole, cosa spesso falsa (in realtà ignorano o se ne sbattono).
Motivo per cui se il giro d'affari non è colossale, per un privato è meglio studiarsi qualcosa e fare da se, risparmiandosi il commercialista e pianificando anche meglio il tutto
Nel frattempo il lavoratore, che è la parte più debole .....
Il fatto che i ricchi possano allungare il brodo francamente m'interessa ben poco, ...
scusa ma il tuo è il classico e perfetto esempio in cui il "ricco" (l'azienda) può smenarla per le lunghe e puntare a sfinirti, mentre il "debole" (tu) resta nella merda.
- riformare il protocollo / struttura / iter delle cause;
- aumentare il numero di giudici e cancellieri.
Sai cosa ha detto il giudice della seconda causa del lavoro che ho intentato? Che se non avessimo accettato il suo compromesso (che sostanzialmente ci ha imposto), sarebbero passati 4-5 anni prima di poter INIZIARE a lavorare alla mia (aveva appena iniziato quelle del 2012. Ossia di circa 4 anni prima, quando c'è stata la prima udienza del mio ricorso).
Alla fine ho recuperato meno della metà di quello che mi spettava di diritto, e ho dovuto pagare per metà le spese processuali (allucinante!). E l'ho fatto soltanto perché, memore delle lungaggini e di tutto quello che era successo con la prima causa, ho preferito chiuderla lì e mettere una pietra tombale sul passato.
Se la chiami giustizia, questa...
sono assolutamente d'accordo con te.
credo che qualcosa in merito il ministro in carica l'abbia fatta (forse unico in decenni), ma ovviamente deve confrontarsi con una assoluta contrarietà "pelosa" sia di parte degli alleati che dell'opposizione tutta che con motivazioni ridicole e ipocrite difendono da decenni e decenni l'impunità loro e dei loro "confratelli..."
Insomma, non è facile (anzi pressochè impossibile), considerato quanto [S]votano[/S] tifano a cazzo gli itagliani.
mi pare (ma non vorrei dire cazzate) che la riforma fatta recentemente da Bonafede sia proprio quella che dici.
infatti i contrari ad ogni riforma in genere adducono la fantomatica "tutela dell'accusato" [S]scordandosi[/S] [U]omettendo dolosamente[/U] di specificare che così è la vittima a NON essere tutelata (e subisce la beffa oltre il danno). Vera gentaglia schifosa.
In un paese come l'italia, nella situazione in cui è, un po' meno tutele per i criminali e un po' più per le vittime è assolutamente necessaria... purtroppo i criminali sono nella stanza dei bottoni per libera scelta della popolazione stupida...
Ne sei certo? Io ho lavorato 15 anni dentro ad un tribunale, i dipendenti andavano a casa alle 14, qualcuno alle 17 due volte a settimana perché obbligato dai turni, mentre PM e Giudici non era raro trovarli dopo le 19, seppure in teoria potessero fare l'orario che gli pareva. E' un lavoro di grandissimo impegno e responsabilità, poi c'è chi lo fa male, ma questo vale anche per chi trasporta i fascicoli sui carrelli, ma quelli che lo fanno bene, in modo appassionato, e sono tanti, sono completamente assorbiti dal lavoro. Sono sempre pochi rispetto all'effettivo carico di lavoro, ma questo risponde ad una precisa volontà, una Giustizia che funziona troppo bene non fa comodo a nessuno, né a Destra né a Sinistra.
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