Niente obbligo di POS sotto i 60 euro: la proposta (assurda) del Governo in legge di bilancio

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Innovazione Niente obbligo di POS sotto i 60 euro: la proposta (assurda) del Governo in legge di bilancio

Con una mossa contraria a tutto il lavoro fatto finora per garantire una maggiore trasparenza e tracciabilità dei pagamenti, e favorire dunque la lotta all'evasione fiscale, il Governo propone di eliminare l'obbligo di POS sotto i 60 euro

 
418 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
fraussantin02 Dicembre 2022, 05:20 #231
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Perdonami ma cerchiamo di essere pratici e terra e terra.
Quello del pagamento elettronico è un servizio, giusto?
Intendo che dietro c'è chi governa questi processi, che ci lavora sopra, che monitora, che gestisce le casistiche anomale, che interviene e da supporto ai soggetti coinvolti.
Giusto per capirci fino allo scorso luglio e per più di 10 anni ho gestito servizi di pagamento online per molti enti, e ho lavorato a stretto contatto con diverse società che operano in quel campo (prima Setefi, poi Monetaonline, poi Mercury Payments, etc etc...), e ti assicuro che c'è un formicaio di attività dietro, di casistiche anomale, di problemi da risolvere.
Credi davvero che una volta installato il POS o configurato il pagamento elettronico, poi tutto funzioni in modo automagico?

Ebbene tutto questo ha dei costi, e come è giusto che sia chi ci lavora non solo vuol essere ripagato, ma (scandalo!) vuol pure guadagnare qualcosina, viusto che offre un servizio.

Da dove nasce l'esigenza di spingere per i pagamenti elettronici?
Molto semplicemente dalla quantità spropositata di sommerso (=nero) che vige nel commercio e nei servizi professionali, del resto le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi che escono ogni anno (fatte dagli organismi ufficiali preposti, non certo dal sito di turno o dalla fondazione XYZ) gridano vendetta.

Ora, si può dire che per fare una croce bisogna essere in due, chi vende senza fare la ricevuta e chi compra senza richiederla.
Il punto è che per legge chi vende è OBBLIGATO a rilasciare una ricevuta fiscale, quest'obbligo invece NON ESISTE per chi acquista, l'acquirente non ha l'obbligo di richiedere la ricevuta fiscale tant'è che se viene trovato senza di essa non può venire multato.
Siccome però gli amici commercianti e professionisti evitano il più possibile di adempiere a quest'obbligo si rende necessario spingere per modalità di pagamento tracciabili (come fai a dichiarare al fisco X se risulta che hai emesso scontrini per X^3? ).

Quindi perchè io come consumatore dovrei farmi carico (direttamente, o indirettamente tramite la fiscalità generale) dei costi (indiretti) del mancato rispetto di un obbligo altrui?

Senza contare poi la quantità infinita (e sacrosanta) di problemi che creerebbe l'assorbimento di quel costo da parte dello Stato, ad esempio ricorsi (e conseguenti sanzioni sacrosante al nostro paese) in sede comunitaria per tutti i negozianti/professionisti di altre paesi europei che si ritroverebbero a subire un trattamento di sfavore, ergo difformità nei principi di libera concorrenza.


Ma infatti qui non si discute del dover pagare un servizio , ma di come "furbamente" è stato fatto diventare necessario nel tempo.

Cmq anche la gestione del contante ha un costo per lo stato o meglio per la comunità europea:stampare banconote, la gestione del falso,, trasporto e rischi per la sicurezza, vigilanza,e sicuramente mi scordo qualcos.la.

Sarebbe da capire, ma qui lascio la palla a chi se sa più di me, se si potesse sostituire a pie pari il denaro contante con una carta elettronica europea a costo 0 per il cittadino , spostanto i costi del contante su quelli della carta.

Perche se è vero che il servizio ha un costo e che va pagato , è anche vero che io non voglio essere obbligato ad pagare una cosa di cui non ho bisogno per l'idea di qualcuno. ( Per quanto la uso e sono favorevole alle carte)

Cosa che già succede per un sacco di cose non necessarie , ma rese tali dalla politica
aqua8402 Dicembre 2022, 08:12 #232
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Perdonami ma cerchiamo di essere pratici e terra e terra.
Quello del pagamento elettronico è un servizio, giusto?
Intendo che dietro c'è chi governa questi processi, che ci lavora sopra, che monitora, che gestisce le casistiche anomale, che interviene e da supporto ai soggetti coinvolti.
Giusto per capirci fino allo scorso luglio e per più di 10 anni ho gestito servizi di pagamento online per molti enti, e ho lavorato a stretto contatto con diverse società che operano in quel campo (prima Setefi, poi Monetaonline, poi Mercury Payments, etc etc...), e ti assicuro che c'è un formicaio di attività dietro, di casistiche anomale, di problemi da risolvere.
Credi davvero che una volta installato il POS o configurato il pagamento elettronico, poi tutto funzioni in modo automagico?

Ebbene tutto questo ha dei costi, e come è giusto che sia chi ci lavora non solo vuol essere ripagato, ma (scandalo!) vuol pure guadagnare qualcosina, viusto che offre un servizio.

Da dove nasce l'esigenza di spingere per i pagamenti elettronici?
Molto semplicemente dalla quantità spropositata di sommerso (=nero) che vige nel commercio e nei servizi professionali, del resto le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi che escono ogni anno (fatte dagli organismi ufficiali preposti, non certo dal sito di turno o dalla fondazione XYZ) gridano vendetta.

Ora, si può dire che per fare una croce bisogna essere in due, chi vende senza fare la ricevuta e chi compra senza richiederla.
Il punto è che per legge chi vende è OBBLIGATO a rilasciare una ricevuta fiscale, quest'obbligo invece NON ESISTE per chi acquista, l'acquirente non ha l'obbligo di richiedere la ricevuta fiscale tant'è che se viene trovato senza di essa non può venire multato.
Siccome però gli amici commercianti e professionisti evitano il più possibile di adempiere a quest'obbligo si rende necessario spingere per modalità di pagamento tracciabili (come fai a dichiarare al fisco X se risulta che hai emesso scontrini per X^3? ).

Quindi perchè io come consumatore dovrei farmi carico (direttamente, o indirettamente tramite la fiscalità generale) dei costi (indiretti) del mancato rispetto di un obbligo altrui?

Senza contare poi la quantità infinita (e sacrosanta) di problemi che creerebbe l'assorbimento di quel costo da parte dello Stato, ad esempio ricorsi (e conseguenti sanzioni sacrosante al nostro paese) in sede comunitaria per tutti i negozianti/professionisti di altre paesi europei che si ritroverebbero a subire un trattamento di sfavore, ergo difformità nei principi di libera concorrenza.


È TUTTO giusto, soprattutto la parte in cui dici che il commerciante e i professionisti evitano il più possibile di dichiarare, o almeno di dichiarare il meno possibile.
Ma é un circolo da cui difficilmente si esce, perché qual é il motivo che li spinge a dichiarare meno? Il fatto di sapere che la metà del loro incasso se ne va.

Non basta “obbligare” le persone a dichiarare tutto con questi mezzi, deve essere fatta contestualmente una riduzione delle imposte.
Io sono sicuro che se di 100€ incassati 80 rimanessero in tasca e gli altri 20 vanno in tasse molti ma molti più commercianti/professionisti sarebbero propensi a dichiarare tutto, essere in regola ed evitare multe per “così poco”.
Invece ora la situazione è che di 100 incassati quasi 50 se ne vanno.

Eppure non credo sia una cosa così difficile da realizzare, hanno fatto qualunque cosa anche temporanea, vedi Cashback di stato ecc…
Quindi basterebbe che il Governo decidesse che per 1-2 anni la tassazione totale scende al 20%, per vedere come va
fraussantin02 Dicembre 2022, 08:34 #233
Originariamente inviato da: aqua84
È TUTTO giusto, soprattutto la parte in cui dici che il commerciante e i professionisti evitano il più possibile di dichiarare, o almeno di dichiarare il meno possibile.
Ma é un circolo da cui difficilmente si esce, perché qual é il motivo che li spinge a dichiarare meno? Il fatto di sapere che la metà del loro incasso se ne va.

Non basta “obbligare” le persone a dichiarare tutto con questi mezzi, deve essere fatta contestualmente una riduzione delle imposte.
Io sono sicuro che se di 100€ incassati 80 rimanessero in tasca e gli altri 20 vanno in tasse molti ma molti più commercianti/professionisti sarebbero propensi a dichiarare tutto, essere in regola ed evitare multe per “così poco”.
Invece ora la situazione è che di 100 incassati quasi 50 se ne vanno.

Eppure non credo sia una cosa così difficile da realizzare, hanno fatto qualunque cosa anche temporanea, vedi Cashback di stato ecc…
Quindi basterebbe che il Governo decidesse che per 1-2 anni la tassazione totale scende al 20%, per vedere come va


Concordoc, ma sostituisci incassati con guadagnati .

Perche c'è una bella differenza.
andy4502 Dicembre 2022, 08:52 #234
Originariamente inviato da: fraussantin
Sarebbe da capire, ma qui lascio la palla a chi se sa più di me, se si potesse sostituire a pie pari il denaro contante con una carta elettronica europea a costo 0 per il cittadino , spostanto i costi del contante su quelli della carta.


Si e no allo stesso tempo, da una parte nessuno ti vieta di farlo, dall'altra devi garantire però che questo pagamento elettronico funzioni sempre senza interruzioni...cosa che purtroppo non si può garantire al 100%...alla fine per mettere fuori uso il pagamento elettronico basta molto poco, non è che ci voglia chissà che problema grave.
aqua8402 Dicembre 2022, 09:13 #235
Originariamente inviato da: fraussantin
Concordoc, ma sostituisci incassati con guadagnati .

Perche c'è una bella differenza.


Ho usato volutamente incassati per includere tutto.
randorama02 Dicembre 2022, 09:18 #236
Originariamente inviato da: Dom77
io voglio pagare con le caramelline golia e gli spicciolini da 1,2 5 cents...

da domani me ne vado in giro per negozi e bar con un sacco pieno di caramelline e centesimi per fare i pagamenti di quello che compero/consumo


le monete da 1,2 e 5 cent hanno valore e l'esercente è obbligato ad accettarle, fino a un numero di 50.
le caramelline se vuoi te le ciucci (ammesso che qualcuno te le accetti si configura come baratto e, in teoria, sanzionabile)
Darkon02 Dicembre 2022, 09:42 #237
Originariamente inviato da: Unax
alla juve avresti concesso un prestito?


Facile... la Juve è un "TBTF" che è una sigla che significa too big to fail (troppo grande per fallire).

Salvo fare cose veramente folli e consapevolmente che qualsiasi documento ti consegnano è probabilmente carta igienica sono affidamenti sostanzialmente sicuri.

Originariamente inviato da: tallines
Ma io mi domando......

Invece di insistere sulla quota 60 euro, o 50 euro o....

Non possono abbassare le spese o toglierle del tutto agli esercenti che devono pagare tot in percentuale a ogni transazione,

cosi si può usare il classico bancomat, senza tanti problemi ?

Scherzi......le banche devono guadagnarci !

Che diavoleria, a scapito di chi lavora, di chi produce, e secondo me Non E' Giusto .

Le spese devono essere azzerate Totalmente !


Premesso che come ho sempre sostenuto secondo me la % sul transato non costituisce un problema per nessuno e viene usata solo come scusa. Ribaltiamo la domanda: secondo te quale sarebbe una % ragionevole? E considera che ad oggi quello che un esercente paga in commissioni può detrarlo nella misura media di almeno il 50%.

Originariamente inviato da: aqua84
È TUTTO giusto, soprattutto la parte in cui dici che il commerciante e i professionisti evitano il più possibile di dichiarare, o almeno di dichiarare il meno possibile.
Ma é un circolo da cui difficilmente si esce, perché qual é il motivo che li spinge a dichiarare meno? Il fatto di sapere che la metà del loro incasso se ne va.


Invece metà del mio stipendio? Questo è uno di quei discorsi che veramente mi fa tappare la vena. Perché si deve giustificare un commerciante che a suo insindacabile parere decide che paga troppo e quindi fa il nero.

Rilancio la proposta: contante libero, aliquota massima ridotta in maniera importante ma se evadi pena minima 10 anni di carcere in isolamento. Scommettiamo che magicamente tutto sommato il POS va bene e non è più un problema?

Non basta “obbligare” le persone a dichiarare tutto con questi mezzi, deve essere fatta contestualmente una riduzione delle imposte.
Io sono sicuro che se di 100€ incassati 80 rimanessero in tasca e gli altri 20 vanno in tasse molti ma molti più commercianti/professionisti sarebbero propensi a dichiarare tutto, essere in regola ed evitare multe per “così poco”.
Invece ora la situazione è che di 100 incassati quasi 50 se ne vanno.


È una leggenda. L'evasione per sopravvivenza è totalmente una leggenda. Come io e altri ti hanno già riportato c'è gente che guadagna milioni ed evade lo stesso per guadagnare 100€ in più. L'evasione in Italia è in larghissima parte fatta per il gusto di farla.
Potresti mettere una aliquota massima al 20% come proponi te ed evaderebbero sostanzialmente gli stessi e nella stessa quantità con differenze assolutamente minime.

Eppure non credo sia una cosa così difficile da realizzare, hanno fatto qualunque cosa anche temporanea, vedi Cashback di stato ecc…
Quindi basterebbe che il Governo decidesse che per 1-2 anni la tassazione totale scende al 20%, per vedere come va


Ma l'esperimento è stato tentato a più riprese e in diversi modi a livello mondiale. Le formule tentate sono state innumerevoli ma paradossalmente più abbassi la tassazione più andava fuori controllo altri fattori economici come inflazione, corruzione ecc... ecc...

Di fatto varie scuole economiche moderne teorizzano che in un mercato a bassa tassazione la presenza di liquidità diventa eccessiva e porta a fenomeni di squilibrio ancora più acuti senza che si sia registrato un miglioramento sostanziale sul lato dell'evasione.
Poi certo non troverai mai un esperimento che sia esattamente nei termini che proponi o comunque è improbabile perché parliamo di sistemi complessi e non di una semplice aliquota però diciamo che nonostante questo discorso così come quello del "fai detrarre tutto" torna periodicamente sono tutte cose che qualcuno ha provato e che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno prodotto un risultato sufficiente.
Pino9002 Dicembre 2022, 10:11 #238
Originariamente inviato da: Svelgen
Comunque stamattina, cappuccio e brioche 2€70cent pagati con il telefono.
Siamo davvero sicuri che se mai dovesse passare la proposta, tutti corrono a levare il POS? In un bar, è difficile che arrivi a spendere 60€ a botta. Quindi qualcuno potrebbe anche levarlo ma ho forti dubbi che poi lo faccia veramente.


Dipende sempre da dove sei. Al Nord? Difficile che lo tolgano.
Al centro sud (perdonatemi la generalizzazione) era già pieno di attività che lo avevano "pro forma", sempre fuori uso o ben nascosto, ora semplicemente diranno che accettteranno solo contante. Nella regione dei miei genitori (sud) è difficile anche solo pagare una cena fuori con la carta, figurati la colazione al bar.
Tasslehoff02 Dicembre 2022, 10:21 #239
Originariamente inviato da: aqua84
È TUTTO giusto, soprattutto la parte in cui dici che il commerciante e i professionisti evitano il più possibile di dichiarare, o almeno di dichiarare il meno possibile.
Ma é un circolo da cui difficilmente si esce, perché qual é il motivo che li spinge a dichiarare meno? Il fatto di sapere che la metà del loro incasso se ne va.

Non basta “obbligare” le persone a dichiarare tutto con questi mezzi, deve essere fatta contestualmente una riduzione delle imposte.
Io sono sicuro che se di 100€ incassati 80 rimanessero in tasca e gli altri 20 vanno in tasse molti ma molti più commercianti/professionisti sarebbero propensi a dichiarare tutto, essere in regola ed evitare multe per “così poco”.
Invece ora la situazione è che di 100 incassati quasi 50 se ne vanno.

Eppure non credo sia una cosa così difficile da realizzare, hanno fatto qualunque cosa anche temporanea, vedi Cashback di stato ecc…
Quindi basterebbe che il Governo decidesse che per 1-2 anni la tassazione totale scende al 20%, per vedere come va
Abbi pazienza ma torniamo al punto di prima.
Tu pensi che un dipendente goda della sua aliquota irpef, delle sue trattenute in busta paga o del conguaglio che taglia la busta paga a fine anno?
Credi che non pensi la stessa cosa? Perchè metà della mia busta paga se ne va?

Anch'io sono convinto che se ci fosse un regime fiscale più "leggero" si attrarrebbero gli investimenti, si aumenterebbero i profitti e si rilancerebbero i consumi, ma sono altrettanto convinto che questo si tradurrebbe anche in meno servizi, meno o peggiore salute pubblica, meno o peggiori scuole pubbliche, meno e peggior welfare, in pratica quello che vediamo negli USA, più diseguaglianza e pochissima (per non dire nulla) solidarietà sociale, con un allargamento imprecisato della forbice tra chi ha troppo e chi non ha niente.

Per carità son punti di vista, a uno può anche andar bene vivere in un paese dove ci sono senzatetto ovunque e dove uno è ridotto sul lastrico perchè ha avuto un problema di salute, o dove un ragazzo si indebita a vita per poter seguire un percorso di studi superiore.
Quello che però osserviamo da tutti i principali indicatori della qualità della vita è che quello scenario non è esattamente idilliaco (criminalità, violenza, disuguaglianza, problemi psichici e comportamentali, qualità della vita sotto le scarpe, speranza d vita, soddisfazione lavorativa, affettività, genitorialità consapevole, etc etc...), non a caso dopo l'ubriacatura degli anni '80 ora si è pesantemente ridimensionato il sogno americano e gli "expats" non si contano.

Tornando al nostro tema, tu pensi che un libero professionista sia più tartassato di un dipendente?
Ammesso e non concesso che sia così (il tema è dibattutto eh, perchè non basta una CGIA di Mestre a caso per decretare la verità, della serie "chiedi all'oste se il vino è buono" però sappiamo tutti (o meglio alcuni tendono a dimenticarsene o a ignorarlo) che un libero professionista gode di benefici che al dipendente non sono concessi, può lavorare per quanti clienti vuole, si può organizzare come vuole, non ha alcun tetto al proprio guadagno, può beneficiare di un regime fiscale forfettario tassato pochissimo, può intestare alla propria attività praticamente ogni cosa (di fatto godendo di un beneficio netto del 22% su un'imposta indiretta, per definizione non progressiva) e poi, per tornare al cuore della questione, ha la possibilità di decidere quanto dichiarare al fisco (cosa che gli altri non possono).

Quindi, visto che non si può imporre un sostituto d'imposta, mi pare normale, giusto e sacrosanto che lo Stato cerchi di arginare il problema con maggiori controlli, da cui la spinta verso sistemi di pagamento tracciabili.

Poi che ci sia un problema nel "fare impresa" in Italia è chiaro, ma è un problema complesso con un milione di variabili, e quella della pressione fiscale è solo una di queste, e lasciami dire che non nemmeno la più importante, la più grave e non è certo una novità visto che è dai tempi dell'impero romano che chi ha i mezzi si lamenta di essere tartassato dal fisco.
the_joe02 Dicembre 2022, 10:37 #240
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Abbi pazienza ma torniamo al punto di prima.
Tu pensi che un dipendente goda della sua aliquota irpef, delle sue trattenute in busta paga o del conguaglio che taglia la busta paga a fine anno?
Credi che non pensi la stessa cosa? Perchè metà della mia busta paga se ne va?

Anch'io sono convinto che se ci fosse un regime fiscale più "leggero" si attrarrebbero gli investimenti, si aumenterebbero i profitti e si rilancerebbero i consumi, ma sono altrettanto convinto che questo si tradurrebbe anche in meno servizi, meno o peggiore salute pubblica, meno o peggiori scuole pubbliche, meno e peggior welfare, in pratica quello che vediamo negli USA, più diseguaglianza e pochissima (per non dire nulla) solidarietà sociale, con un allargamento imprecisato della forbice tra chi ha troppo e chi non ha niente.

Per carità son punti di vista, a uno può anche andar bene vivere in un paese dove ci sono senzatetto ovunque e dove uno è ridotto sul lastrico perchè ha avuto un problema di salute, o dove un ragazzo si indebita a vita per poter seguire un percorso di studi superiore.
Quello che però osserviamo da tutti i principali indicatori della qualità della vita è che quello scenario non è esattamente idilliaco (criminalità, violenza, disuguaglianza, problemi psichici e comportamentali, qualità della vita sotto le scarpe, speranza d vita, soddisfazione lavorativa, affettività, genitorialità consapevole, etc etc...), non a caso dopo l'ubriacatura degli anni '80 ora si è pesantemente ridimensionato il sogno americano e gli "expats" non si contano.

Tornando al nostro tema, tu pensi che un libero professionista sia più tartassato di un dipendente?
Ammesso e non concesso che sia così (il tema è dibattutto eh, perchè non basta una CGIA di Mestre a caso per decretare la verità, della serie "chiedi all'oste se il vino è buono" però sappiamo tutti (o meglio alcuni tendono a dimenticarsene o a ignorarlo) che un libero professionista gode di benefici che al dipendente non sono concessi, può lavorare per quanti clienti vuole, si può organizzare come vuole, non ha alcun tetto al proprio guadagno, può beneficiare di un regime fiscale forfettario tassato pochissimo, può intestare alla propria attività praticamente ogni cosa (di fatto godendo di un beneficio netto del 22% su un'imposta indiretta, per definizione non progressiva) e poi, per tornare al cuore della questione, ha la possibilità di decidere quanto dichiarare al fisco (cosa che gli altri non possono).

Quindi, visto che non si può imporre un sostituto d'imposta, mi pare normale, giusto e sacrosanto che lo Stato cerchi di arginare il problema con maggiori controlli, da cui la spinta verso sistemi di pagamento tracciabili.

Poi che ci sia un problema nel "fare impresa" in Italia è chiaro, ma è un problema complesso con un milione di variabili, e quella della pressione fiscale è solo una di queste, e lasciami dire che non nemmeno la più importante, la più grave e non è certo una novità visto che è dai tempi dell'impero romano che chi ha i mezzi si lamenta di essere tartassato dal fisco.


Comunque sul regime forfettario c'è molta disinformazione, è vero che teoricamente c'è una tassazione bassa, ma in pratica, non potendo detrarre le spese, alla fine chi aderisce al regime forfettario, paga sempre qualcosa in imposte, mentre chi aderisce al regime ordinario, in caso di spese elevate arriva ad essere a credito di imposta, quindi il regime forfettario non sempre è quello che fa risparmiare, il risparmio vero è nella contabilità semplificata, ma ripeto, molte p.iva ordinarie non pagano un euro in tasse, cosa che con il regime forfettario non è possibile.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^