Per i Chief Information Officer le competenze tecniche non sono quelle più importanti, secondo la ricerca di ServiceNow
di Alberto Falchi pubblicata il 19 Ottobre 2019, alle 14:01 nel canale InnovazioneUn buon CIO deve essere molto più che un tecnico e per ottenere successo deve intrecciare relazioni con la dirigenza, focalizzarsi sugli obiettivi di clienti e dipendenti, oltre che snellire e rendere più efficienti i flussi di lavoro
La ricerca The CIO Inflection Point è stata commissionata a Oxford Economics da ServiceNow, mutinazionale che realizza soluzioni cloud per la gestione dei workflow aziendali. Per realizzarla sono stati intervistati 516 CIO (Chief Information Officer) in 11 differenti nazioni (fra le quali Australia, Nuova Zelanda, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Singapore, Spagna, UK e USA), alle dipendenze di aziende operanti in 24 settori differenti.
L'obiettivo di questo studio è quello di capire quali sono le caratteristiche che permettono a questa figura di spiccare e differenziarsi e il risultato è piuttosto interessante: contrariamente al pensiero comune, le competenze tecniche non solo la dote più importante di un buon CIO.
Il CIO è molto più di un tecnico
Il termine CIO in Italia non è molto usato e spesso si tende a identificare questa figura in maniera più generica. Il ruolo del Chief Information Officer è dirigenziale e nelle aziende strutturate riporta direttamente all'Amministratore delegato. Il suo compito è quello di dirigere i sistemi informatici e di comunicazione, per esempio definendo il budget per il reparto IT, selezionando i software e le procedure per migliorare i flussi di lavoro.
Un ruolo per il quale le competenze tecniche sono sempre fondamentali ma, come evidenzia la ricerca di ServiceNow, non le più importanti.
Dall'indagine è emerso che il 63% dei CIO ritiene che le competenze di business e leadership siano più importanti che quelle tecnologiche e i CIO di maggior successo sembrano essere quelli che si posizionano come visionari del business.
Lo studio rivela anche che il 64% dei CIO è convinto che il proprio ruolo includa anche la formazione degli altri dirigenti sulla tecnologia mentre il 69% ritiene che stabilire una roadmap insieme al CEO sia fondamentale.
"Nel momento in cui la tecnologia diventa critica per avere successo nel business, le aspettative nei confronti dei CIO crescono in maniera esponenziale" - ha affermato Mauro Solimene, Mediterranean AVP ServiceNow - "In passato il CIO era la persona più tecnologica dell’azienda, ma oggi quelli che hanno successo sono i CIO innovatori e visionari. I CIO hanno l’opportunità di guidare la trasformazione della propria azienda. Costruire relazioni con i C-suite, focalizzarsi sulle esperienze dei dipendenti e dei clienti e cambiare i modelli operativi attraverso la digitalizzazione dei workflow, sono punti chiave della strategia per avere performance superiori"
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1. Dirigere i sistemi informatici e telecomunicazioni.
2. Stabilire il budget per il reparto IT, selezionando i software necessari.
Il 64% dei CIO intervistati dice è convinto che debba occuparsi della formazione dei dirigenti sulla tecnologia.
Tutto questo "Nel momento in cui la tecnologia diventa critica per avere successo nel business".
Ma le competenze tecniche non sono la parte più importante.
Praticamente, come al solito, chi non capisce niente di cose tecniche si occuperà di cose tecniche, condizionando il lavoro di chi è tecnico, spesso in negativo.
Bello.
Io lo leggo come un "63% dei CIO non ha competenze tecniche"
i CIO di maggior successo sembrano essere quelli che si posizionano come visionari del business
Io lo leggo come "i CIO che piacciono di più alla dirigenza sembrano essere quelli che raccontano frottole e promettono la Luna."
In definitiva lo studio conferma che quelli che non hanno competenze tecniche pensano che le competenze tecniche non servano e commissionano studi creati e pensati per confermarlo, il lavoro dei manager è e resta sempre incentrato sui due cardini: giustificare la propria presenza dando direttive a caso e trovare qualcuno a cui dare la colpa quando le direttive si dimostrano sbagliate.
Io lo leggo come un "63% dei CIO non ha competenze tecniche"
i CIO di maggior successo sembrano essere quelli che si posizionano come visionari del business
Io lo leggo come "i CIO che piacciono di più alla dirigenza sembrano essere quelli che raccontano frottole e promettono la Luna."
In definitiva lo studio conferma che quelli che non hanno competenze tecniche pensano che le competenze tecniche non servano e commissionano studi creati e pensati per confermarlo, il lavoro dei manager è e resta sempre incentrato sui due cardini: giustificare la propria presenza dando direttive a caso e trovare qualcuno a cui dare la colpa quando le direttive si dimostrano sbagliate.
98% di quello che volevo scrivere (e che mi hai risparmiato... )
Il 2% rimanente lo aggiungo a
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