Smart Working
Secondo Treu il lavoro agile deve diventare nuova normalità
di Alberto Falchi pubblicata il 13 Agosto 2020, alle 13:01 nel canale Innovazione
Per il presidente del Cnel Treu è necessario aprire un dibattito sullo smart working, che non dovrebbe essere più visto come misura per fronteggiare l'emergenza ma dovrebbe far parte della contrattazione nazionale
44 Commenti
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Una volta la maggior parte delle persone lavoravano nelle campagne, poi si sono spostate nelle fabbriche e in seguito nei servizi (fino al cosiddetto terziario avanzato).
In passato non avevi tutto il proliferare di bar e ristorazione per gli uffici, eppure la gente mangiava lo stesso e la disoccupazione era anche inferiore.
Quindi tutto si può modificare e aggiornare.
Onestamente trovo assurdo che io (ma parlo anche per gli altri) debba perdere un'ora della mia vita al giorno perchè IPOTETICAMENTE potrei acquistare dei generi alimentari durante la giornata lavorativa.
Oltre all'inquinamento che produrrei (ho già spiegato che con i mezzi pubblici ci impiegherei 3 volte il tempo), mettici anche il consumo del manto stradale (più auto circolano più manutenzione è necessaria), consumo di benzina (che sarà un bene per i petrolieri e lo stato, ma l'ambiente non è proprio felicissimo).
E tutto questo per far sopravvivere tanti bar a distanza di pochi metri (vicino al mio ufficio ne conto almeno 6 nel raggio di 100 metri).
Su questo sono d'accordo anche io... infatti anche io sarei molto più propenso ad un misto 2+3... di cui 2 giorni in ufficio e 3 da casa.
Ma mi sembra che continuiamo con la teoria che tutto debba fermarsi perchè dobbiamo mantenere una modalità di lavoro che OGGI non è più attuabile.
Siamo in un sistema capitalistico che necessita sempre di una sovrapproduzione per esistere.
La produzione deve SEMPRE aumentare e per farlo mantenendo/abbassando i prezzi si deve lavorare sull'efficienza... e come la raggiungi?
Migliorando mezzi e persone.
Anche quello... o pretendi che creiamo posti di lavoro in stile Fantozzi con l'impiegato sottopagato che fa il medesimo lavoro per 30 anni con uno stipendio fisso con scatti non commisurati alla qualità e dei servizi offerti lenti e scadenti?
Io mi sono rimesso in gioco almeno 10 volte nella mia vita lavorativa e non sono certo un genio... certo bisogna anche scendere a compromessi e non pretendere quello che non esiste o non è disponibile per tutti (puoi anche far uscire 100.000 avvocati... ma se la richiesta è di 10.000, non è che facciamo cause anche per andare al bagno...
Auguri... il sistema capitalistico richiede un continuo rinnovamento... la staticità non funziona nel mondo moderno.
Il povero indiano potrebbe invece svolgere il TUO di lavoro che sia da remoto o anche in sede se si trasferisce vicino alla tua località, magari in uno schifosissimo monolocale in periferia o uno squallido camper e a quel punto remoto o non remoto cambia proprio niente.
Pensa che dall'Italia non puoi andare in Svizzera a svolgere un attività professionale per conto di terzi se non sei remunerato a dovere in modo da non poter essere più conveniente nel mercato del lavoro rispetto ai cittadini svizzeri. Mi sembra una soluzione migliore questa rispetto al TUO denigrare il lavoro da casa.
In passato esistevano le mense aziendali, poi via via sparite per ridurre i costi, le mense aziendali si sono trasformate in bar e ristoranti intorno alle industrie o agli uffici.
Oltre all'inquinamento che produrrei (ho già spiegato che con i mezzi pubblici ci impiegherei 3 volte il tempo), mettici anche il consumo del manto stradale (più auto circolano più manutenzione è necessaria), consumo di benzina (che sarà un bene per i petrolieri e lo stato, ma l'ambiente non è proprio felicissimo).
E tutto questo per far sopravvivere tanti bar a distanza di pochi metri (vicino al mio ufficio ne conto almeno 6 nel raggio di 100 metri).
L'economia si basa su domanda e offerta, se togli la domanda sparisce l'offerta, tu non vuoi far sopravvivere i tanti bar intorno al tuo ufficio, non farli sopravvivere equivale a farli chiudere, di fatto ci sono famiglie che in base alla tua decisione non avranno più un reddito.
Dici giustamente che spostarti produce inquinamento, correttissimo, però se tu stai a casa non userai l'automobile o i mezzi pubblici, quindi di fatto cambierai l'auto meno spesso, perdita di posti di lavoro nell'industria automobilistica, meno corse autobus, quindi meno autisti e mezzi in circolazione, come conseguenza ci sono perdite di posti di lavoro sia tra gli autisti che tra chi fa la manutenzione dei mezzi pubblici...se proprio vogliamo ridere meno usura del manto stradale equivale a meno manutenzione, quindi meno ditte che riparano strade, altri posti di lavoro persi.
Si può continuare con meno consumo di carburante, meno necessità di estrazione del petrolio quindi anche in quel settore meno gente che lavora, esci meno di casa, quindi acquisti meno vestiti, ergo meno negozi di abbigliamento e riduzione della forza lavoro nelle fabbriche di produzione degli abiti, meno necessità di uno smartphone nuovo perché tanto stai a casa, quindi calo della domanda meno lavoratori a produrre telefoni...
Non dico che sia una cosa giusta costringere le persone ad andare in ufficio, però bisogna tenere presente anche il risvolto della medaglia...il lockdown ha mostrato molto chiaramente la fragilità estrema del nostro sistema economico, e con nostro intendo mondiale, non solo italiano.
Siamo in un sistema capitalistico che necessita sempre di una sovrapproduzione per esistere.
La produzione deve SEMPRE aumentare e per farlo mantenendo/abbassando i prezzi si deve lavorare sull'efficienza... e come la raggiungi?
Migliorando mezzi e persone.
Ma infatti è abbastanza evidente che l'attuale sistema capitalistico non ha più ragione di esistere, non può più esistere una economia basata sulla sola crescita, non è più sostenibile ne da un punto di vista delle risorse, ne da quello ecologico, ne tantomeno dal punto di vista umano.
O si cambiano i modelli economici, o si ferma tutto...non siamo in procinto di una nuova rivoluzione industriale, quindi un cambio di modello economico è estremamente complesso, non resta altro che fermarsi.
Io non pretendo nulla, però poi non lamentiamoci che non si formano nuove famiglie, vero motore dell'economia, che non nascono bambini, che i giovani stanno a casa fino a 40 anni se non di più e chi più ne ha più ne metta...se vuoi far muovere l'economia devi dare stabilità economica, non precariato.
Quindi possiamo chiudere le università
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