SIAE e Wind Tre vogliono svecchiare la gestione dei diritti di autore con la blockchain
di Alberto Falchi pubblicata il 18 Gennaio 2020, alle 18:41 nel canale Innovazione
La SIAE e Wind Tre, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza” e Blockchain Core, sono al primo posto tra gli assegnatari dei finanziamenti nell'ambito del programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G
La SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori, non è mai stata troppo amata dagli italiani. In parte per le varie tasse poco popolari, che hanno fatto salire il costo non solo dei supporti vergini, ma anche di hard disk e di qualsiasi dispositivo che integri della memoria (a partire dagli smartphone), in parte per la scarsa trasparenza nei confronti del pubblico.
Non è escluso che le cose cambino nel breve termine, quantomeno sotto il profilo della trasparenza. La SIAE ha infatti avviato un programma di trasformazione per offrire una gestione più efficiente e trasparente dell'intera filiera del diritto d'autore. In termini più semplici, vuole remunerare i suoi artisti in maniera più equa ed efficace.
Lo strumento scelto è la blockchain. SIAE, e Wind Tre, in collaborazione con l'Università di Roma La Sapienza e Blockchain Core, sono infatti al primo posto fra gli assegnatari del finanziamento del MISE (Ministero Sviluppo Economico) in un programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G.
"L’obiettivo di SIAE" – ha dichiarato Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE – "è quello di favorire il passaggio verso un modello che ha veramente il potenziale di far tornare i creatori al centro. Il progetto rappresenta quindi un primo passo verso la creazione di una rete che tuteli veramente il diritto d’autore e i contenuti creativi”.
La blockchain e il diritto d'autore
La gestione dei diritti d'autore non è una cosa di poco conto: ci sono decine di migliaia di artisti solo in Italia e una quantità enorme di mezzi di distribuzione: i classici supporti, i passaggi in radio, i concerti, le piattaforme online e via dicendo. Mettere insieme tutte queste informazioni e suddividere correttamente gli importi fra gli artisti che ne hanno diritto rendicontando tutto in maniera trasparente è un'impresa estremamente complessa.
In questo ambito, la tecnologia blockchain può effettivamente dare una grossa mano. Ma come, non è quella usata per le criptovalute, come i bitcoin? Sì, certo. Ma pensare che la blockchain sia uno strumento di pagamento è erroneo. Ethereum, bitcoin e le criptovalute in generale sono una delle applicazioni della blockchain, la prima e sicuramente la più famosa, ma gli ambiti di utilizzo sono ampi. La blockchain infatti non è altro che un database che include al suo interno tutte le informazioni, costantemente aggiornate e concatenate in ordine cronologico. La crittografia garantisce che la blockchain sia affidabile e non modificabile.
Si presta quindi a svariati utilizzi, in particolare al controllo delle filiere, come quella alimentare e ora, quella dei diritti d'autore.
Per il progetto è stata fondamentale la collaborazione con Wind Tre, che fornirà le risorse di rete necessarie per l'implementazione dei meccanismi di transazione automatizzati.
"Wind Tre mette a disposizione la propria tecnologia e le proprie competenze per arricchire la fruizione di contenuti multimediali, con qualità e modalità del tutto nuove, ma anche per favorire la tutela del diritto d’autore" – spiega Enrico Barsotti, CEO Office Director di Wind Tre –"Nell’era degli ecosistemi 5G, il ruolo dell’operatore di tlc, infatti, non è più solo quello di fornire connettività, ma anche, e soprattutto, quello di proporsi come abilitatore di servizi innovativi”.
Come funzionerà la blockchain di SIAE?
Al momento non abbiamo tutti i dettagli dell'implementazione, ma sul sito del MISE è disponibile una sintesi delle proposte arrivate per il Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G. Qui si legge che SIAE "costruirà un registro decentralizzato degli aventi diritto basato su tecnologie Blockchain, che consentirà l’identificazione univoca dei titolari dei diritti d’autore. Tale strumento è propedeutico per la futura implementazione di una gestione automatica e diretta dei flussi finanziari tra gli utilizzatori e gli aventi diritto. Il tutto sarà realizzabile grazie all’utilizzo di transazioni regolate da protocolli informatici sviluppati su reti 5G. La realizzazione di una gestione automatica dei diritti d’autore su rete 5G potrà permettere di valorizzare e tutelare i contenuti audiovisivi, creativi e dell’intrattenimento generale, soprattutto al di fuori dei confini nazionali, garantendo i diritti dei prodotti intangibili e riconducibili al made in Italy".
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1) Dismettere la SIAE
2) Creare nuovo ente senza coinvolgere nessuno della precedente gestione (Utopia)
3) Sperare sia meglio (Utopia)
Per par condicio, una bella tassa sulle automobili nell'eventualita' che siano usate per il trasporto di merci di contrabbando?
Ogni atto che non sia lo scioglimento di una tale zavorra imposta è una vergogna
David Israelite presidente della National Music Publishers Association, vorrebbe dei cambiamenti anche qua in Europa.
la SIAE non è abbastanza efficiente nel succhiare soldi all'ascoltatore.
" Il tutto sarà realizzabile grazie all’utilizzo di transazioni regolate da protocolli informatici sviluppati su reti 5G"
via internet non si potra' usare?
quanta aria fritta, articolo inutile.
Premetto che non ho ben capito a cosa serva realmente tutto ciò, forse solo a sperperare un po' di denaro pubblico e a proposito:
"Al momento non abbiamo tutti i dettagli dell'implementazione, ma sul sito del MISE è disponibile una sintesi delle proposte arrivate per il Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G"
A naso direi che la super cazzola del "five gì" sia stata buttata lì solo per avere accesso ai fondi.
A naso direi che la super cazzola del "five gì" sia stata buttata lì solo per avere accesso ai fondi.
Tipica dei proclami markettari moderni...
Una delle tante frasi costruite con le solite parole che vanno di moda.
Mi ricorda quando alle elementari la maestra dava da fare delle frasi con una serie ben precisa di parole: "Crea un "pensierino" con le parole 5G, cloud, blockchain, supporto, territorio..."
Ad ogni modo l'idea di base non é affatto male, ma é molto piu' complessa e costosa da realizzare per aziende che esistono da oltre un secolo rispetto a startup che si lanciano sul mercato direttamente con una soluzione alternativa basata su questa tecnologia.
Ogni atto che non sia lo scioglimento di una tale zavorra imposta è una vergogna
Quotone...
in ogni caso, pare proprio che si siano inventati qualcosa giusto per ottenere dei finaziamenti, come se non ne avessero già abbastanza
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