SPID: la Pubblica Amministrazione si fa trovare (ancora) impreparata
di Alberto Falchi pubblicata il 01 Marzo 2021, alle 15:21 nel canale InnovazioneIl primo marzo tutte le Pubbliche Amministrazioni avrebbero dovuto consentire l'accesso ai loro servizi tramite SPID, CNS o CIE, come previsto dal Decreto Semplificazioni, ma siamo ancora in alto mare: solo 5.500 su oltre 20.000 sono a norma
La strada verso la digitalizzazione del Paese è lastricata di buone intenzioni ma anche di tanti insuccessi. Il 1° marzo tutte i servizi della Pubblica Amministrazione, in ogni comune, avrebbero dovuto essere accessibili tramite i servizi di identità digitale approvati dal governo, SPID, CIE e CNS, rendendo le vecchie credenziali con PIN un ricordo del passato. Ma, come troppe volte abbiamo visto, anche questa scadenza non è stata rispettata.
Accesso tramite SPID e pagamento tramite App IO: le Pubbliche Amministrazioni sono impreparate
Il 1° marzo avrebbe dovuto rappresentare un momento importante: a partire da questa data, tutti i servizi della Pubblica Amministrazione avrebbero dovuto essere accessibili tramite servizi di identità digitale come lo SPID e si sarebbero potuti effettuare i pagamenti di tutti i servizi tramite l'App IO. Come avevamo anticipato su Edge9, difficilmente tutte le PA sarebbero state pronte ed effettivamente sono meno della metà quelle che hanno provveduto ad aggiornare i loro sistemi: a oggi, è supportato solo da 6.235 enti, su un totale di quasi 23.000 (22.924). C'è da dire che i piccoli comuni, quelli sotto i 5.000 abitanti, hanno avuta una deroga, ma rimane il fatto sono ancora in troppi a essere indietro.
Va un po' meglio il supporto a PagoPA, la piattaforma digitale per il pagamento dei servizi, al quale hanno aderito 18.147 enti.
Per quanto riguarda i cittadini, a oggi sono attive 17.563.162 credenziali SPID, anche in questo caso non tantissime rispetto al numero dei residenti maggiorenni, ma l'adozione delle identità digitali è in rapida ascesa, così come l'utilizzo di PagoPA, che fa registrare un tasso di crescita del 70% rispetto allo stesso periodo del precedente anno.
Se nel 2019 sono stati effettuati 51.937.370 pagamenti tramite PagoPA, per un totale che supera gli 8 miliardi di euro (8.341.588.984, per la precisione), nel 2020 si è visto un raddoppio (101.053.972 di transizioni per un valore di quasi 20 miliardi di euro) e le previsioni per il 2021 lasciano ben sperare: a oggi, in soli due mesi, sono state eseguite 26.064.791 operazioni, movimentando più di 4 miliardi. Entro fine anno si stima che si arriverà a più di 171 milioni di transazioni, per un totale di oltre 32 miliardi di euro.
Come accedere ai siti della PA che non supportano SPID?
Chi ha già delle credenziali valide per accedere ai servizi della specifica PA, potrà continuare a utilizzarle, almeno sino al 30 settembre. Il problema, quindi, non si pone in questo caso. E chi invece non le ha richieste confidando di usare SPID? Questa è una bella domanda: sulla carta, le PA non potrebbero più rilasciare nuove credenziali di accesso, ma probabilmente verrà esteso questo termine (il portale Silav, per esempio, permette ancora di registrarsi).
Italia e digitale: due mondi distanti
Il processo di trasformazione digitale del Paese prosegue a rilento, nonostante tutte le buone intenzioni. La pandemia ha creato sicuramente dei problemi, ma ha anche dato una forte accelerata all'utilizzo dei servizi digitali da parte dei cittadini. E se questi ultimi hanno mostrato il desiderio di voler cambiare passo, attivando in massa lo SPID e usando maggiormente servizi e strumenti di pagamento digitali, le istituzioni sembrano faticare a tenere il passo. Non tutte, fortunatamente: i grandi centri urbani, probabilmente anche grazie a maggiori budget a loro disposizione, hanno avviato piuttosto rapidamente i processi di digitalizzazione e li hanno accelerati notevolmente con la pandemia, mentre i comuni di piccole dimensioni sono ancora molto indietro.
Il digital divide, insomma, rimane, e non è più (solo) una questione di accesso alla rete, ma di disponibilità di servizi digitali. Ora la palla è nelle mani di Vittorio Colao, il nuovo Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, che sostituisce Paola Pisano. Il primo passo del neo-ministro è stato quello di dare vita al CITD, Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, un organo presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, che avrà il compito di coordinare e monitorare l'attuazione delle iniziative di digitalizzazione. Ne fanno parte il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, per la pubblica amministrazione, per il sud e la coesione territoriale, dai Ministri dell’economia e delle finanze, della transizione ecologica, dello sviluppo economico, della cultura, delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e della Salute, oltre a un team di 60 esperti, 25 dei quali appartenenti alla PA e 35 esterni.
46 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEh lo so, che voi in Francia non avete l'ufficio complicazione cose semplici !
Le tue credenziali digitali che si riassumono in un nome utente, un PIN e una firma digitale salvata nella tua carta di identità (usi NFC) o nella cns (nuova tessera sanitaria xwuella ci vuole un lettore).
Teoricamente dovrebbe sostituire tutti i login alla pubblica amministrazione exp sito Inps, sito INAIL, sito agenzia delle entrate, cartelle cliniche online, siti dei comuni etc etc etc... Invece è ancora un vespaio di codici, PIN , password, puk
Un single sign on certificato.
Teoricamente dovrebbe sostituire tutti i login alla pubblica amministrazione exp sito Inps, sito INAIL, sito agenzia delle entrate, cartelle cliniche online, siti dei comuni etc etc etc... Invece è ancora un vespaio di codici, PIN , password, puk
Evitiamo di fare disinformazione qualunquista, giusto per fare il razzistello anti-italiano.
Lo SPID al momento attuale, ad esempio tramite PosteID, prevede una mail + una psw + un'autenticazione biometrica, solitamente l'impronta sullo smartphone.
Se lo smartphone non ha il lettore, si deve ricorrere ad una OTP.
!
Pensa un po', è la stessa logica dei certificati dei siti https!
Eh lo so, che voi in Francia non avete l'ufficio complicazione cose semplici !
Teoricamente dovrebbe sostituire tutti i login alla pubblica amministrazione exp sito Inps, sito INAIL, sito agenzia delle entrate, cartelle cliniche online, siti dei comuni etc etc etc... Invece è ancora un vespaio di codici, PIN , password, puk
gd350turbo hai proprio ragione, in Italia se non si incarta tutto con 10 strati di burocrazia e complicazioni non siamo contenti
Tutta sta roba non si puo' fare con una semplice registrazione online?
Qui in Francia accedo a tutti i servizi con un account che ho registrato con il mio indirizzo gmail e un codice personale che mi ha dato l'amministrazione pubblica quando ho ricevuto l'equivalente del 740 italiano.
La solita robaccia fatta per dare soldi pubblici alle Poste e a TIM. Una porcheria
È l'equivalente italiano dell'identité numérique gestito dalle poste francesi.
https://lidentitenumerique.laposte.fr/
Teoricamente dovrebbe sostituire tutti i login alla pubblica amministrazione exp sito Inps, sito INAIL, sito agenzia delle entrate, cartelle cliniche online, siti dei comuni etc etc etc... Invece è ancora un vespaio di codici, PIN , password, puk
Faccio il professionista e ho la PEC, la CNS, la CIE, lo SPID e la firma digitale
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