Smart Working
Tassare lo smart working perché è un privilegio: l'idea di Deutsche Bank
di Riccardo Robecchi pubblicata il 13 Novembre 2020, alle 12:07 nel canale Innovazione
Un rapporto di Deutsche Bank, definito dagli autori come "provocatorio", avanza una proposta surreale: il lavoro da remoto sarebbe un privilegio che, in quanto tale, andrebbe tassato. Non curandosi affatto della realtà quotidiana dei lavoratori
122 Commenti
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Quindi giusto tassare il lavoro a domicilio, non tanto per il risparmio di denaro, ma per la miglior qualità di vita che se ne guadagna rispetto a chi non se lo può permettere.
Si, se lo SW è una scelta e per alcuni non lo è.
Non è che uno se sta in SW è privilegiato, io ieri ho ricevuto una telefonata alle 19:50 e ho lavorato fino a ieri sera alle 23 per finire un lavoro al volo da consegnare alle 07.30.
Giusto? Sbagliato? Vallo a dire al mio capo
Dipende dai casi: io andavo al lavoro a piedi, quindi in benzina non spendevo nulla. Ora pago di piú in elettricitá e presto riscaldamento, ma non devo piú chiedere ai nonni di occuparsi dei bimbi. Alla fine della fiera, l'unico che ci perde dal mio SW é il bar da cui non prendo piú il panino, ma in compenso faccio spese da 160 euro tutte le settimane (ben piú di prima) perché mangiamo tutti a casa, sempre, in 5. Quindi direi che il denaro che risparmio da una parte lo spendo dall'altra.
Intanto daró in beneficenza i soldi che mi sono trovato in bustapaga in questi mesi come "bonus presenza" o qualcosa del genere (perché non sempre ho fatto 100% SW) perché mi trovo nella rara situazione che tutta questa crisi ha impattato pochissimo sulle nostre finanze (giusto un mese di aspettativa non pagata presa da mia moglie), mentre ci sono persone che stanno infinitamente peggio in giro...
Lo puoi ben dire..
Sono d'accordo. E se lo dice Demon77
Premettendo che non concordo sia con l'approccio provocatorio dell'articolo. Gli studi non devono essere provocatori per generare emozioni, ma dare dati analitici in modo tale che ci si possa ragionare. Poi sono d'accordo che la tassazione "è una cagata pazzesca", come del resto sono in buona parta d'accordo con l'articolista.
Detto questo si potrebbe però prendere spunto per analizzare alcune situazione:
1) come si fa a compensare quelle professioni che non possono fare smart working? Ci sarebbe un ulteriore spaccatura nel mondo del lavoro. Molti dei lavori che si possono fare in smart working sono di alto livello e "ben pagati", mentre spesso quelli che non si possono fare sono quelli legati all'attività manuale, che è sempre più spesso un lavoro mal retribuito.
2) Negli anni si è creata una intera economia a supporto del lavoro in ufficio, trasporti, ristoranti, pulizie, affitti. E dietro questa economia ci sono persone. Basti vedere la situazione della ristorazione a Milano. In che modo riconvertiamo questa economia, di fronte a una contrazione del mercato?
non si tratta di tassare, ma di rivedere gli stipendi
le società ti (stra)pagano per lavorare nella zona di SF, perché sanno che gli affitti sono spaventosi e il costo della vita proibitivo
se hai la possibilità di lavorare da casa, in un altro stato, il loro ragionamento è che non meriti più quel extra, per cui ti pagano bene ma meno, più in linea con quello che guadagneresti lavorando nel tuo stato
tempo fa avevo visto un sondaggio dove la maggior parte degli intervistati avrebbe accettato una paga ben più bassa per lavorare nel proprio stato (o anche in un altro) invece che in SV
riportiamo l'esempio qui in Italia prendendo una persona del sud cui viene offerto un lavoro a Milano
è come se l'azienda gli dicesse "se lavori a Milano ti do 1500 euro, se lavori da remoto te ne do 1200"
chi rifiuterebbe se quei soldi in più vanno via in affitto, costo della vita superiore quando fai spesa e mangi fuori, lontananza dalla famiglia...
per cui tassare è un termine odioso, ma il concetto di fondo può avere un senso
fino ad ora il tuo lavoro nel nostro esempio valeva 1500, se avevi la fortuna di abitare vicino erano 1500 puliti, se no ci dovevi togliere l'affitto e quindi in tasca ti rimaneva molto meno
per cui quello che vedo come possibilità è proprio questa, che certe aziende abbraccino il lavoro remoto e lo usino come scusa per abbassare il livello degli stipendi, oltre che ridurre notevolmente le spese per l'affitto di una sede
il rischio così facendo è che si vada sempre più al ribasso, perché da remoto troverai sempre uno disposto a guadagnare poco, quindi per lavori che non richiedono chissà che competenze è un attimo delocalizzare all'estero
ci sono realtà che invece sono full remote da sempre e hanno stipendi che non dipendono dalla tua area geografica, per cui se entri lì e vivi in uno di quei paesi con costi della vita bassi, diventi un benestante
sono poche però...
'tassare' e' un termine pessimo, pero' in effetti potrebbero ripensare le compensazioni in base se lavori da remoto o meno. Pero' andrebbe fatto con criterio.
Io ho calcolato che se dovessi prendere l'auto per andare a lavorare tutti i giorni a X km da casa, dovrei guadagnare almeno 250-300euro in piu al mese, solo per compensare le spese di carburante e deterioramento vetura.
Non era assolutmante riferita a te, mi agganciavo al tuo post solamente
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