Zoom cambia i termini di utilizzo per integrare l'IA: i dubbi sulle nuove condizioni
di Alberto Falchi pubblicata il 09 Agosto 2023, alle 16:11 nel canale InnovazioneI nuovi termini di utilizzo del servizio, attivi da marzo, indicano che Zoom potrà utilizzare i dati degli utenti per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Per come sono scritti, però, il servizio di videoconferenza risulta incompatibile per un utilizzo di tipo business. E poco consigliato per quello personale
A marzo 2023 Zoom ha aggiornato i termini di utilizzo del servizio. Niente di strano, a ben vedere: è una cosa che accade spesso. E che, nella maggior parte dei casi, si accetta senza darci troppo peso, anche perché i documenti relativi a questi dettaglio sono lunghi e di difficile comprensione, dovendo usare un linguaggio molto burocratico.
Fortunatamente, qualcuno ogni tanto si prende la briga di analizzare le novità, e in questo caso è stato il sito Stackdiary, che ha evidenziato un dettaglio non da poco: per come è stato scritto il documento, Zoom ha i diritti di utilizzare, modificare, distribuire e condividere i dati degli utenti senza ulteriori autorizzazioni. In pratica, rendendo Zoom inutilizzabile per scopri professionali, ovviamente: chi sarebbe così folle da voler cedere informazioni private - che possono includere brevetti, segreti professionali, materiali sotto embargo - a un'altra azienda?
I nuovi termini di servizio di Zoom
"You agree that Zoom compiles and may compile Service Generated Data based on Customer Content and use of the Services and Software. You consent to Zoom’s access, use, collection, creation, modification, distribution, processing, sharing, maintenance, and storage of Service Generated Data for any purpose, to the extent and in the manner permitted under applicable Law, including for the purpose of product and service development, marketing, analytics, quality assurance, machine learning or artificial intelligence (including for the purposes of training and tuning of algorithms and models), training, testing, improvement of the Services, Software, or Zoom’s other products, services, and software, or any combination thereof, and as otherwise provided in this Agreement", si legge nel documento che spiega i nuovi termini di utilizzo, al punto 10.2.
Tradotto in italiano, diventa "Accetti che Zoom raccolga e possa raccogliere Dati Generati dal Servizio basati su Contenuti del Cliente e sull'uso dei Servizi e del Software. Dai il tuo consenso all'accesso, all'uso, alla raccolta, alla creazione, alla modifica, alla distribuzione, all'elaborazione, alla condivisione, alla manutenzione e alla conservazione dei Dati Generati dal Servizio da parte di Zoom per qualsiasi scopo, nella misura e nel modo consentiti dalla legge applicabile, compresi scopi di sviluppo di prodotti e servizi, marketing, analisi, controllo di qualità, apprendimento automatico o intelligenza artificiale (inclusi scopi di addestramento e taratura di algoritmi e modelli), formazione, test, miglioramento dei Servizi, del Software o di altri prodotti, servizi e software di Zoom, o qualsiasi loro combinazione, e come diversamente previsto in questo Accordo".
In pratica, qualsiasi informazione passata tramite Zoom, che si tratti di documenti, conversazioni o altro, può essere usato a piacimento dall'azienda. Ci sarà un errore, giusto? No, perché alla sezione 10.4 viene ulteriormente ribadito il concetto. "You agree to grant and hereby grant Zoom a perpetual, worldwide, non-exclusive, royalty-free, sublicensable, and transferable license and all other rights required or necessary to redistribute, publish, import, access, use, store, transmit, review, disclose, preserve, extract, modify, reproduce, share, use, display, copy, distribute, translate, transcribe, create derivative works, and process Customer Content". Che tradotto significa "Accetti di concedere e concedi qui a Zoom una licenza perpetua, mondiale, non esclusiva, priva di royalty, sublicenziabile e trasferibile, nonché tutti gli altri diritti necessari o richiesti per ridistribuire, pubblicare, importare, accedere, utilizzare, archiviare, trasmettere, esaminare, divulgare, preservare, estrarre, modificare, riprodurre, condividere, utilizzare, visualizzare, copiare, distribuire, tradurre, trascrivere, creare opere derivate ed elaborare i Contenuti del Cliente".
Parafrasando in maniera semplice, il concetto è "se utilizzi il mio servizio, praticamente mi stai concedendo qualsiasi diritto di utilizzo sui tuoi dati". Un dettaglio non da poco che a tutti gli effetti renderebbe Zoom incompatibile con l'utilizzo lavorativo, e sconsigliabile anche per uso privato. Quale azienda, infatti, farebbe un meeting di lavoro sapendo che ogni cosa che viene detta può venire utilizzata da Zoom?
Viene spontaneo domandarsi il perché. E la risposta è piuttosto semplice: Zoom sta introducendo funzionalità basate sull'intelligenza artificiale, come Zoom IQ Meeting Summary e Zoom IQ Team Chat Compose, e per poterle attivare, è ovviamente necessario il consenso degli utenti. Il problema è che, per come sono scritti i nuovi termini del servizio, chi vi aderisce a tutti gli effetti accetta di cedere informazioni riservate a Zoom, che ne potrà fare quello che desidera.
In un post datato 7 agosto, la Chief Product Officer Smita Hashim cerca di giustificare la scelta, sottolineando che la privacy degli utenti rimane al primo posto, soprattutto nei settori più sensibili. "Non utilizzeremo i contenuti degli utenti, inclusi i dati scolastici e informazioni sanitarie riservate, per addestrare i nostri modelli di IA senza il vostro consenso", sottolinea Hashim citando i termini di utilizzo aggiornati, spiegando anche che gli amministratori avranno la possibilità di negare l'utilizzo di alcune informazioni per il training dei modelli.
E sicuramente Hashim non mente: siamo ragionevolmente certi che l'obiettivo della multinazionale non è quello di utilizzare queste informazioni senza il permesso. Rimane però il fatto che, a oggi, i termini del servizio dicono esattamente questo. E per quanto Hashim possa fare per rassicurare, il rischio, almeno sulla carta, rimane.
Per questo motivo, esperti come Matteo GP Flora suggeriscono di smettere di utilizzare Zoom e passare ad altre piattaforme sino a che non verrà modificato l'EULA per garantire meglio gli utenti.
Dobbiamo smettere di utilizzarlo, quindi? Noi consigliamo di sì, momentaneamente, almeno per un utilizzo professionale.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infocerto che pure loro son proprio dei geni, invece di lavorare per riguadagnare una fiducia già minata da tempo s'inventano questi TOS
Dall'atteggiamento stanno raschiando il barile.
Licenziamenti, riduzioni di stipendio... vediamo quanto tempo impiegano a fallire o essere acquisiti.
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