Il CEO di Slack lascerà l'azienda a gennaio 2023, si chiude un'era
di Riccardo Robecchi pubblicata il 07 Dicembre 2022, alle 17:51 nel canale MarketDopo dieci anni dalla fondazione dell'azienda, il CEO di Slack Stewart Butterfield lascerà l'azienda a gennaio 2023. Non sono note le ragioni di questo addio
Il co-fondatore e CEO di Slack, Stewart Butterfield, ha annunciato che lascerà l'azienda il prossimo mese, a gennaio 2023. La mossa arriva a dieci anni dal lancio di Slack e a poco più di due anni dall'acquisizione da parte di Salesforce.
Il CEO di Slack lascia l'azienda
Non sono chiare le ragioni per cui Butterfield lascerà Slack, ma per pura coincidenza anche Bret Taylor, il CEO di Salesforce che aveva sovrinteso l'acquisizione di Slack per 27,7 miliardi di dollari, darà le dimissioni a inizio 2023. Ci sarà dunque un profondo rinnovamento nella leadership delle due aziende, che sono ormai indissolubilmente legate.
Slack ha per molti versi lanciato il mercato delle applicazioni di collaborazione istantanea per le aziende, con i concorrenti come Teams e Zoom che sono arrivati solo in seguito. Proprio la concorrenza con Teams è stata spesso vissuta in maniera negativa da parte di Slack, che nel 2020 aveva lanciato una denuncia presso l'autorità antitrust dell'Unione Europea.
Mentre Teams è una piattaforma cresciuta significativamente, raddoppiando gli utenti attivi ogni anno per gli scorsi due anni, Slack ha incontrato maggiori difficoltà a crescere nonostante la diffusione del lavoro da remoto con la pandemia. L'azienda ha imputato questo fenomeno all'inclusione di Teams nel pacchetto Microsoft 365, tema intorno a cui ruota la richiesta di intervento dell'antitrust.
A rimpiazzare Butterfield sarà Lidiane Jones, attualmente vicepresidente e direttrice generale delle esperienze digitali in cloud presso Salesforce.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGià.
Assurdo come anche dopo 2 anni sotto Salesforce siano ancora rimasti al palo.
Per dire, il DB Slack si sincronizza col CRM con un connettore lato Salesforce, con tutti i costi relativi ed la “server chattiness” che ne deriva.
All’utente finale frega zero, ma questa roba si mangia margini.
Mettici poi che il 99.9% dei clienti SF una active directory già ce l’ha, quasi sempre SF è in federated SSO con AD, e quasi sempre il cliente ha una subscription Office 365, che glielo fa fare ad una ditta di prendersi Slack quando Teams è già un frontend per lo SharePoint interno? Perché Teams è soprattutto quello
Purtroppo Slack ha cessato d'esistere quando Ms è entrata in campo.
Se hai un competitor che è già su tutti i pc aziendali (o quasi) sperare di vincere il mercato è utopistico. Mi meraviglio di come l'antitrust non abbia rotto le scatole a Ms per Teams.
Purtroppo (e lo dico anche per esperienza personale), il bundling è l'arma più forte che possa esistere nel mercato delle soluzioni di produttività aziendale.
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