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Lo smart working in Italia continua a crescere
di Alberto Falchi pubblicata il 05 Novembre 2019, alle 13:41 nel canale MarketSecondo Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano più della metà delle grandi aziende ha messo in piedi politiche di smart working per i propri dipendenti. Più caute le PMI e la Pubblica Amministrazione, che però cresce rapidamente
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoè chiaro che non ha senso da nessun punto di vista. in primis per il personale, la cui qualità della vita migliora grazie allo smartworking, e poi per le aziende stesse, che possono ridurre i costi fissi. e non è un caso che le aziende di consulenza, nonostante siano quelle più esigenti dal punto di vista lavorativo, sono anche quelle che concedono maggiormente la possibilità di lavorare a distanza. evidentemente non c'è un calo del rendimento dei lavoratori.
diverso è il caso della PA che invece spesso deve interfacciarsi con il cittadino e che raramente ha i supervisori alle calcagna...
Sarebbe un bellissimo futuro si sono d'accordo. Ma, prima che questo si avveri, bisogna convincere che chi lavora 8+ ore in un ufficio davanti ad un pc può assolvere i suoi impegni anche lavorando da casa di tanto in tanto, senza doversi per forza muovere casa-ufficio e perdere ore di esistenza ogni giorno in questo spostamento.
e questo processo di "convinzione" passa direttamente per tutte le figure non proprio moderne (e quindi non a prova di futuro) che ancora oggi lavorano nelle aziende di ogni tipologia e ogni dimensione.
la realtà è che in tanti ambienti si fa semplicemente muro di gomma davanti a questa ipotesi, propinando al lavoratore scuse di vario tipo sulla necessità di esser "presente" in ufficio.
e questo processo di "convinzione" passa direttamente per tutte le figure non proprio moderne (e quindi non a prova di futuro) che ancora oggi lavorano nelle aziende di ogni tipologia e ogni dimensione.
la realtà è che in tanti ambienti si fa semplicemente muro di gomma davanti a questa ipotesi, propinando al lavoratore scuse di vario tipo sulla necessità di esser "presente" in ufficio.
Su quanto hai detto potrei scrivere un libro.
In Italia abbiamo una classe dirigenziale che ha l'intelligenza e la modernità media di un imprenditore del 1800.
Nonostante offri un servizio, ancora guardano parametri come il numero di ore in ufficio e non la qualità di ciò che stai facendo.
Specie nel settore dell'IT (rimango solo sul generico), la maggior parte delle operazioni possono essere eseguite in remoto, ma si sa che se lo fai in ufficio i tuoi clic renderanno di più.
non è molto diverso da chi in ufficio apre gazzetta.it o si fa i cazzi suoi su Facebook
se non ti fidi dei tuoi dipendenti hai un problema che credo vada oltre il lavoro remoto e se uno non ha voglia di lavorare gli puoi stare dietro quanto vuoi in ufficio ma la rendita sarà comunque bassa
da noi non si fa nonostante piacerebbe a molti (me in primis) ma non perché hanno paura che non lavoriamo, quanto perché i capi sono convinti che stando insieme in ufficio ci sia più scambio di idee, pair programming e così via
parzialmente sono d'accordo, ma secondo me 1-2 giorni da casa si potrebbero fare tranquillamente, io quando lavoro da casa nel weekend sono a parità di ore estremamente più produttivo rispetto a quando lavoro dall'ufficio ad esempio
se non ti fidi dei tuoi dipendenti hai un problema che credo vada oltre il lavoro remoto e se uno non ha voglia di lavorare gli puoi stare dietro quanto vuoi in ufficio ma la rendita sarà comunque bassa
da noi non si fa nonostante piacerebbe a molti (me in primis) ma non perché hanno paura che non lavoriamo, quanto perché i capi sono convinti che stando insieme in ufficio ci sia più scambio di idee, pair programming e così via
parzialmente sono d'accordo, ma secondo me 1-2 giorni da casa si potrebbero fare tranquillamente, io quando lavoro da casa nel weekend sono a parità di ore estremamente più produttivo rispetto a quando lavoro dall'ufficio ad esempio
Beh il controllo e relative sanzioni possono invece essere un ottimo deterrente per scovare il nullafacente di turno (ammesso che interessi farlo).
Per quanto riguarda lo smart working come ho scritto prima, ci sono lavori in cui il gruppo è fondamentale e altri in cui è utile ogni tanto riunirsi per condividere idee e suggerimenti.
Ovviamente esistono tanti strumenti informatici che permettono di "parlare" con i propri colleghi anche se non fisicamente.
Ma queste sono cose di fantascienza per certi dirigenti (sì ce l'ho con alcuni dirigenti... )
La pratica? E' che chi non faceva una beata minchia gia' prima in ufficio delle grandi aziende.....ora puo' andare a fare la spesa al supermercato o shopping per il centro.....portare fuori il cane....fare gli affari suoi in generale, semplicemente lasciando il laptop aziendale acceso e connesso bloccando la lucetta di Skype su verde e via.
INFATTI....dopo i primi test fatti a Torino e in FCA/CNHi in generale...."casualmente" i giorni scelti piu' gettonati sono i lunedi' e i venerdi'......"casualmente" eh.....
cosa c'entra? è chiaro che venerdì e lunedì sono più comodi. se uno lavora seriamente non vedo perchè non concedergli il lunedì o il venerdì.
vantaggi nell'avere lun/ven in smartworking:
- poter uscire domenica sera perchè si recuperano un paio di ore di sonno il lunedì;
- potersi organizzare meglio i weekend potendo lavorare anche lontano dalla propria città, partendo il giovedì sera e/o tornando il lunedì sera.
ripeto nelle grandi società di consulenza lo smartworking è la normalità assoluta, e il più delle volte avviene proprio il lunedì e il venerdì. sto parlando di società che spremono come limoni i propri dipendenti (Accenture, Ernst & Young, ecc) , e che non ci penserebbero due volte a revocare l'uso dello smart working se avessero la convinzione che porta a una perdita di produttività.
se dai lo smartworking e vedi che i tuoi dipendenti non raggiungono i risultati, togli lo smartworking. non ci vuole tanto. sennò continuiamo a lavorare come nell'800 solo perchè tu hai deciso col tuo qualunquismo spicciolo che l'organizzazione del lavoro deve rimanere la stessa di 100 e passa anni fa, va bene lo stesso.
se non ti fidi dei tuoi dipendenti hai un problema che credo vada oltre il lavoro remoto e se uno non ha voglia di lavorare gli puoi stare dietro quanto vuoi in ufficio ma la rendita sarà comunque bassa
da noi non si fa nonostante piacerebbe a molti (me in primis) ma non perché hanno paura che non lavoriamo, quanto perché i capi sono convinti che stando insieme in ufficio ci sia più scambio di idee, pair programming e così via
parzialmente sono d'accordo, ma secondo me 1-2 giorni da casa si potrebbero fare tranquillamente, io quando lavoro da casa nel weekend sono a parità di ore estremamente più produttivo rispetto a quando lavoro dall'ufficio ad esempio
dipende dai lavori, chiaramente quelli che prevedono poca interattività al di fuori della spartizione degli incarichi non vedono alcuna differenza, per altri invece è preferibile che i colleghi si incontrino. in genere comunque basta vedersi in ufficio un paio di volte a settimana, non c'è bisogno di stare lì tutti i giorni (anzi, allenta la tensione e migliora i rapporti non stare sempre con le stesse 10 persone della stanza/reparto/quel che è.
come dici tu purtroppo in italia i dirigenti d'azienda sono piuttosto retrogradi, ma per fortuna le cose stanno iniziando a cambiare. praticamente tutti i consulenti che conosco, informatici e non, fanno smart working almeno un giorno a settimana. alcuni ormai vanno in ufficio una volta sola a settimana addirittura. anche perchè poi i consulenti non hanno orario e quindi spesso si ritrovano a lavorare la sera o il weekend, se necessario, perciò è giusto garantirgli questo tipo di flessibilità.
per altri settori e altri tipi di aziende ancora siamo indietro ma prevedo una crescita nell'uso dello strumento.
se dai lo smartworking e vedi che i tuoi dipendenti non raggiungono i risultati, togli lo smartworking. non ci vuole tanto. sennò continuiamo a lavorare come nell'800 solo perchè tu hai deciso col tuo qualunquismo spicciolo che l'organizzazione del lavoro deve rimanere la stessa di 100 e passa anni fa, va bene lo stesso.
Se ti candidi, hai il mio voto.
Lo dico da una vita e qualcosa si sta effettivamente muovendo.
Ed era anche ora perchè gli strumenti ci sono, ma bisogna scrollarsi quella pigrizia mentale che permane in certi personaggi di alto rango... dirigentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Lo fanno già nella pubblica amministrazione.....da mò.......
Timbrano o si fanno timbrare il cartellino...................e vanno a fare i capperi loro.........
Altrochè smart working, loro lo fanno meglio, solo walking.....
In Italia abbiamo una classe dirigenziale che ha l'intelligenza e la modernità media di un imprenditore del 1800.
Esatto!
A queste cose ci sono poche soluzioni.
Mentre nelle PMI (la maggioranza di esse) è un miraggio.
Che purtroppo è proprio quello che accade (sempre parlando di maggioranza).
Il punto è quello.
Non si prende nemmeno in esame la possibilità di iniziare con una via di mezzo, o neppure con il minimo dei minimi, come ad esempio lo smart work di mezza giornata.
Per la mentalità che va per la maggiore, equivarebbe a concedere un part time pagato per intero.
praticamente tutti i consulenti che conosco, informatici e non, fanno smart working almeno un giorno a settimana.
Vorrei poterlo vedere anche io questo cambiamento, e anche al di fuori di settori prettamenti di consulenza o IT.
a prescindere dal tipo di azienda, alcuni ruoli amministrativi (che peraltro in tante aziende contano numerosi addetti per mansioni molto simili) sono tra i più emblematici a rappresentare l'inutilità di muoversi ogni giorno per stare seduti dietro ad un tavolo 8 o più ore.
strade intasate e città congestionate per far muovere persore che una volta giunte sul luogo di lavoro fanno le stesse cose che potrebbero fare ovunque nel mondo.
ma in un paese dove manca la digitalizzazione e si lavora ancora in maniera preponderante con la carta, non c'è da stupirsi.
ma in un paese dove manca la digitalizzazione e si lavora ancora in maniera preponderante con la carta, non c'è da stupirsi.
Anche le rare volte che esiste, stenderei un velo pietoso.
Ti faccio un esempio semplice semplice.
I comuni hanno database che non possono comunicare con le relative società municipalizzate perchè non hanno una campo comune (mettere il codice fiscale sembrava brutto).
Quindi ti trovi che se cambi residenza, devi comunicarlo a 100 società diverse perchè non può avvenire in automatico.
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