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SuiteWorld e CloudWorld: nel 2024 le parole d'ordine sono neutralità e apertura

di pubblicato il nel canale Cloud SuiteWorld e CloudWorld: nel 2024 le parole d'ordine sono neutralità e apertura

Siamo volati a Las Vegas per prendere parte a un doppio evento: Oracle CloudWorld e NetSuite SuiteWorld, per la prima volta, si sono svolti in contemporanea. Più che un dettaglio logistico, questa doppia conferenza ci ha permesso di capire come entrambe le aziende stiano cambiando profondamente il proprio approccio: Oracle si posiziona come un fornitore neutrale di tecnologia, mentre NetSuite si apre maggiormente

 

Nonostante sia metà settembre, a Las Vegas la temperatura raggiunge ancora i 40 °C, grazie anche a un'ondata di caldo senza precedenti che sta attanagliando il Sud-Ovest degli Stati Uniti. Il terzo giorno della nostra permanenza nella Città del Peccato è stata diramata un'allerta per il caldo eccessivo e per il rischio d'incendi, e l'aria era impregnata del fumo degli incendi nelle foreste californiane. Nonostante queste condizioni estreme, dentro l'hotel Venetian ci sono meno di 20 °C. È la follia, l'hubris sfrenato di questa città, ma anche la sua attrattiva. È in questo contesto che si svolgono, per la prima volta in contemporanea, Oracle CloudWorld e NetSuite SuiteWorld. Può sembrare un dettaglio organizzativo, ma il fatto che i due eventi coincidano è in realtà un segnale di quanto NetSuite sia sempre più legata a Oracle e, viceversa, quanto Oracle sia sempre più un fornitore neutrale di soluzioni tecnologiche. Un ruolo che viene ben esemplificato dal fatto che è la base fondamentale su cui poggia NetSuite.

In occasione dei due eventi, abbiamo avuto l'occasione di intervistare Çetin Özbütün, Senior Vice President, Data Warehousing and Big Data Technologies di Oracle, e Brian Chess, Senior Vice President Technology & AI di NetSuite.

Oracle come fornitore neutrale di tecnologia

È una specie di mantra che ritroviamo diverse volte durante la conferenza, e in particolare nei due momenti chiave: il primo keynote d'apertura di CloudWorld, tenuto dalla CEO Safra Katz, che è in realtà una lunga intervista a clienti di enorme calibro come BNP Paribas e Cloudflare (nonché la CIA, primo cliente di Oracle); e il secondo keynote, decisamente più tecnico e tecnologico, in cui il fondatore Larry Ellison tiene banco per più di un'ora con dettagli tecnici nonostante abbia appena compiuto 80 anni. Quello che entrambi dicono, e che viene ripetuto in vari altri momenti da molti altri, è che Oracle è un fornitore neutrale di tecnologia. Safra Katz dice "abbiamo costruito la nostra tecnologia affinché voi, i nostri clienti, poteste usarla dovunque vogliate"; Ellison dice esplicitamente "il nostro mestiere è dare ai nostri clienti la scelta".

Non è un caso che entrambi dicano ciò. Oracle è da tempo impegnata in un percorso che la vede da un lato competere con i grandi hyperscaler come AWS, Google Cloud e Microsoft Azure, ma dall'altro lato collabora con essi. Proprio durante CloudWorld 2024 è stata annunciata l'apertura di una collaborazione con AWSche rende possibile accedere a servizi come Autonomous Database direttamente dall'interno di AWS. Il succo è, insomma, che Oracle si posiziona come un'azienda che vuole collaborare anche con i diretti rivali per dare più scelta ai propri clienti. O, se vogliamo vedere le cose in maniera più cinica, è un'azienda che ha capito molto bene che i clienti vogliono i suoi prodotti e servizi, e che dunque c'è un'opportunità maggiore di guadagno offrendoli là dove i clienti sono già (ovvero nei cloud dei concorrenti) anziché cercare di "convertirli" al proprio cloud.

Rimanendo sulla metafora religiosa, in inglese si usa il termine "agnostic" per dire che un prodotto o servizio non fa preferenze: ad esempio, dire che un'applicazione per computer è "platform agnostic" significa che funziona allo stesso modo su tutte le piattaforme principali (e dunque, tipicamente, Windows, macOS e Linux). Oracle sembra tenere questo stesso approccio riguardo il cloud e, al posto di sposare un monoteismo (mettendo a disposizione i propri servizi solo sul suo cloud), si fa esplicitamente pagana e li offre a tutti, indistintamente: "i cloud non lavorano bene insieme. Per questo stiamo mettendo dei data center di Oracle in Google Cloud, in Microsoft Azure, in AWS", dice Ellison. "La cosa più interessante di questo mondo multi-cloud è che si può andare su altri cloud e scegliere i servizi che si vogliono."

Il commento di Ellison può sembrare strano: "mettere dei data center di Oracle" in quelli degli altri hyperscaler può sembrare un'esagerazione, ma l'accordo che Oracle stringe prevede l'installazione di molteplici Oracle Exascale che rimangono sotto il controllo dell'azienda, e che di fatto costituiscono piccoli data center di Oracle dentro quelli degli altri hyperscaler.

L'approccio "agnostico" è tenuto anche nei confronti dell'IA: per quanto Oracle sia uno dei fornitori ufficiali di NVIDIA e di OpenAI per l'addestramento e l'inferenza dei modelli, l'azienda lascia la totale libertà di scelta ai propri clienti riguardo la scelta del modello preferito. Greg Pavlik, Senior Vice President of AI and Data Management Services, ci ha confermato come l'azienda preferisca impiegare modelli open source (per quanto specifichi che "non sono veramente equivalenti al codice open source: sono i pesi ad essere liberamente alterabili, ma non è la stessa cosa del codice pubblicato, ad esempio, dalla Apache Foundation, che si può modificare a piacimento") e come interagisca con i propri partner, siano essi produttori di modelli open source o proprietari, per migliorarne i modelli od ottenerne versioni personalizzate.

All systems grow: la crescita che nasce dalla cooperazione

Ma CloudWorld è solo una parte di quanto abbiamo visto a Las Vegas: SuiteWorld è l'altra metà (abbondante). NetSuite è passata, negli anni, da una soluzione di contabilità per le PMI a un insieme di servizi che comprendono ERP, CRM, gestione finanziaria, dell'inventario e del personale, nonché gestione delle paghe e addirittura e-commerce. Si è trasformata, dunque, in un one-stop shop, per usare un termine inglese, ovvero una piattaforma che offre tutto ciò di cui si possa aver bisogno in maniera integrata. E proprio questo è uno dei leitmotiv dell'evento, ripetuto tanto dal fondatore, Evan Goldberg (in foto), quanto da Gary Wiessinger, senior vice president of NetSuite application development: il fatto che proprio questa vastità dell'offerta di NetSuite consente ai clienti di avere un quadro d'insieme che altrimenti non sarebbe accessibile (o almeno cos facilmente).

Durante la presentazione principale, nel primo giorno della conferenza, Goldberg ha annunciato il motto di quest'anno: "all systems grow", "tutti i sistemi crescono", ma anche un gioco di parole con l'espressione "all systems go usata durante i lanci spaziali per dire che tutti i sistemi sono pronti al lancio. NetSuite ha giocato su entrambi i significati, ma Goldberg ha usato una metafora interessante: le varie parti di un'azienda sono come le sequoie in una foresta e riescono a sopravvivere solo nel momento in cui si supportano a vicenda. Così accade anche con i sistemi relativi: se sono isolati, se si creano i cosiddetti "sili" in cui una parte dell'azienda (o un suo sistema informatico) non comunica con gli altri, l'azienda finisce per soffrire e per perdere competitività.

La soluzione è dunque avere una soluzione (perdonateci il gioco di parole) che offra una visione complessiva dell'azienda. Wiessinger chiama questa interconnessione "suiteness" e fa un esempio specifico: con sistemi CRM ed ERP tradizionali, un impiegato che deve riscuotere un pagamento da un cliente non è necessariamente a conoscenza del fatto che ci sia un'offerta sostanziosa in discussione proprio con tale cliente e, dunque, che sia meglio operare con cautela per non rovinare l'opportunità. Con NetSuite, proprio perché tutto è contenuto all'interno di uno stesso sistema, tutti hanno accesso alle informazioni cruciali che consentono loro di operare al meglio.

Dall'altro lato, però, non possiamo non sollevare un punto: tutte le funzionalità offerte da NetSuite possono facilmente diventare troppe. Sfruttare al meglio i servizi dell'azienda richiede dunque un investimento significativo; non tanto (o non solo) in termini finanziari, ma soprattutto in termini di formazione del personale. Visto che siamo a Las Vegas, usiamo un'analogia con il mondo del gioco d'azzardo: bisogna fare all in. E non tutti sono disposti a farlo, il che può rappresentare un ostacolo. Il target di NetSuite sono le aziende con processi non troppo complessi e che sono disposte a seguire l'impostazione della piattaforma, ma comunque è spesso necessaria una minima personalizzazione e serve dunque una rete di partner che supporti i clienti: in Italia è presente, ma è ridotta rispetto ad altri concorrenti e ciò potrebbe costituire un ostacolo. Per quanto, comunque, l'arrivo dell'IA porti diverse novità proprio in questo senso, con la possibilità di far scrivere all'IA le personalizzazioni.

C'è poi un altro aspetto che è fondamentale: l'annuncio che NetSuite metterà a disposizione un connettore per Salesforce cambia radicalmente lo scenario. Salesforce è infatti sempre stata concorrente di NetSuite, ma l'azienda si è resa conto che i suoi clienti usano anche tale piattaforma e, anziché cercare di convertirli (riprendendo la metafora religiosa), ha preferito dare loro la possibilità di accedere ai dati di NetSuite da Salesforce (e viceversa). Torna quindi il tema della neutralità delle piattaforme, che è stato una colonna portante anche di NetSuite.

NetSuite: intelligenza artificiale con un cuore di Oracle

Dopo l'acquisizione di NetSuite da parte di Oracle nel 2016, integrazione tra le due si è fatta sempre più stretta. Recentemente NetSuite ha annunciato di aver completato una transizione molto ambiziosa, di cui aveva parlato per la prima volta a NetSuite 2023: far sì che tutti i suoi servizi fossero erogati tramite Oracle Cloud Infrastructure. Non si tratta di un dettaglio di poco conto, perché implica che le funzionalità che Oracle sviluppa sono immediatamente disponibili anche a NetSuite, e che, viceversa, NetSuite può richiedere modifiche e nuove funzionalità in funzione delle proprie esigenze.

Il tema che però ha imperato a SuiteWorld, senza particolari sorprese, è sicuramente l'intelligenza artificiale. NetSuite non è nuova all'IA: è infatti da più di un decennio che l'azienda se ne occupa, in varie forme; l'arrivo dell'IA generativa ha però portato a un'ondata senza precedenti di integrazione all'interno di tutti i prodotti. Se leggete Edge9 con costanza, avrete sicuramente notato anche voi come tutte le aziende si affannano a integrare, o quantomeno menzionare, l'IA in qualunque modo possibile (e anche in qualche modo impossibile...), a volte anche in maniera quasi comica.

Nel caso di NetSuite, c'è un focus netto sul rendere l'IA utile per i clienti, e per far sì che semplifichi le cose. L'IA viene integrata in modi che possiamo definire come "già visti", ma non per questo non utili: il ruolo principale dell'IA generativa è infatti quello di riassumere documenti e dati, nonché di generare grafici, per aiutare le persone a comprendere meglio le tendenze, ad anticiparle, e a ottenere velocemente delle visualizzazioni senza la necessità di conoscere linguaggi e strumenti specifici.

Durante tutto l'evento è stato citato più e più volte il concetto che "le persone rimangono centrali": NetSuite si unisce al gruppo di aziende che vedono l'IA non come un rimpiazzo per le persone, ma come un aiuto per semplificarne e velocizzarne i compiti.

Cucire su misura i risultati prodotti dall'IA è importante per garantire che le risposte siano rilevanti e in linea con le linee guida interne aziendali; per fare ciò, NetSuite mette a disposizione un nuovo Prompt Studio che consente proprio di definire come il modello debba rispondere.

Un punto importante sollevato da Brian Chess, Senior Vice President of Technology & AI in NetSuite, è il fatto che "ci vorrà molto tempo perché si realizzino tutte le potenzialità dell'IA e perché gli utenti ne facciano uso, perché noi dobbiamo costruire l'IA, ma poi gli utenti devono adottarla. Il nostro motto è "IA ovunque" ma ciò si divide in due: da un lato le funzionalità orizzontali, ovvero quelle che compaiono in molti punti all'interno dei prodotti, e dall'altro quelle verticali, come la gestione delle eccezioni finanziarie, che è una funzionalità specificamente per i team della finanza aziendale. Abbiamo molte funzionalità verticali in arrivo e alcune di esse sono basate sull'IA generativa."

Le presentazioni tenute da NetSuite sembrano tutte orientate alle aziende di grandi dimensioni, in particolare quando si parla proprio delle funzionalità legate all'IA. L'azienda cita più volte il fatto che ha molteplici clienti con un fatturato di oltre 1 miliardo di dollari e che tra i suoi clienti ci sono aziende parte della classifica Fortune 100.

Un punto molto importante sollevato da Chess, però, è quello che le aziende più piccole sono invece quelle che ottengono i maggiori vantaggi da queste novità: da un lato c'è il fatto che le PMI non hanno le competenze né le risorse per costruire sistemi d'IA che reggano il passo con quelli sviluppati dalle aziende più grandi, e dunque l'accesso tramite NetSuite all'IA riduce la distanza competitiva dalle grandi aziende; dall'altro c'è il fatto che le PMI possono accedere anche a risorse che consentono loro di cambiare le proprie procedure e i propri processi interni per adottare quelle che vengono considerate le best practice.Secondo Chess, ciò non inficia comunque la flessibilità che è necessaria per adattare i processi alle realtà specifiche. "Penso che questa sia in realtà una di quelle cose che Evan Goldberg, il fondatore di NetSuite, menzionava dicendo che quando ha fondato NetSuite stava cercando di portare le capacità delle grandi aziende a quelle più piccole, e ritengo che l'IA sia un modo fantastico di realizzare tale visione", ci dice Chess.

Oracle e NetSuite: un binomio insolubile

Torniamo dunque al punto con cui siamo partiti, ovvero che, per la prima volta, CloudWorld e SuiteWorld si sono svolte insieme. La prima ha raccolto 40.000 partecipanti, la seconda 7.500: una quantità di persone degna quasi di un capoluogo di provincia, che è anche una testimonianza di quanto il mercato faccia attenzione alle novità che le due aziende presentano. Oracle e NetSuite sono sempre più vicine ed emergono due tendenze importanti: da un lato il fatto che Oracle si posiziona sempre più come un player neutrale, che offre i propri servizi ai clienti qualunque piattaforma essi scelgano; dall'altro che NetSuite è il primo testimonial di come, invece, Oracle Cloud Infrastructure sia diventata una piattaforma matura e in grado di rispondere a esigenze molto elevate come quelle di una realtà fortemente innovativa come NetSuite. E anche NetSuite si posiziona maggiormente come una piattaforma che interagisce e coopera con le altre, anziché contrapporvisi.

A CloudWorld 2024 e SuiteWorld 2024, dunque, abbiamo trovato due aziende estremamente proiettate in avanti, con un'integrazione sempre più viva tra di loro e anche con realtà esterne che, fino a poco fa, erano da considerare avversarie. Quest'ultimo aspetto, da solo, dà bene l'idea dell'enorme portata del cambiamento che sta avvenendo in Oracle. A guadagnarci saranno i clienti, ma siamo sicuri che anche le casse di Oracle non piangeranno.

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