Scontrino elettronico: un'opportunità di digitalizzazione per le imprese
di Riccardo Robecchi pubblicato il 26 Giugno 2019 nel canale InnovazioneDal 1 luglio 2019 parte l'obbligo per gli esercenti di emettere il cosiddetto scontrino fiscale elettronico: ecco cos'è, come funziona, quali sono gli obblighi e i possibili vantaggi per gli esercenti. Lo scontrino elettronico è una grande opportunità di digitalizzazione delle attività e di portare i nuovi strumenti anche nei negozi, con tutti i vantaggi connessi
La trasformazione digitale continua a espandersi e a cambiare il modo in cui le aziende operano e interagiscono con i loro clienti. La novità maggiore per oltre 260.000 attività con introiti superiori ai 400.000€ sarà l'introduzione dello scontrino elettronico a partire dal primo luglio 2019, che sarà seguita dall'estensione di tale obbligo a tutte le altre attività a partire dal 1 gennaio 2020. Questa novità, che manda in pensione lo scontrino cartaceo utilizzato dal 1983, non avviene senza la necessità di rinnovamenti anche dal punto di vista delle apparecchiature che gli esercenti devono possedere, dal momento che i registratori di cassa dovranno essere in grado di comunicare con l'Agenzia delle Entrate.
Scontrino elettronico: cos'è e come funziona. In vigore dal 1 luglio 2019
Lo scontrino elettronico non cambia molto per i clienti, che riceveranno comunque un documento da utilizzare per la garanzia e le detrazioni (cartaceo o digitale). Cambia, invece, molto per gli esercenti, che dovranno dotarsi di terminali in grado di raggiungere in tempo reale l'Agenzia delle Entrate per comunicarle i dettagli fiscali degli scontrini, che verranno dunque registrati digitalmente. In questo modo gli esercenti avranno anche a disposizione in qualunque momento e in maniera facilmente accessibile lo storico delle vendite.
Lo scontrino elettronico verrà introdotto a partire dal 1 luglio 2019 per oltre 260.000 esercenti con un giro d'affari superiore ai 400.000€, mentre l'obbligo sarà attivo a partire dal 1 gennaio 2020 per tutti gli altri (circa 1.265.000 attività). È prevista una moratoria sulle sanzioni fino al 31 dicembre 2019.
Lo scontrino elettronico viene introdotto come misura di lotta all'evasione fiscale che va a espandere quanto già avviato con l'introduzione della fattura elettronica. In quel caso il risultato è stato positivo, poiché nei soli primi due mesi del 2019 l'Agenzia delle Entrate ha scoperto acquisti fittizi per 3,2 miliardi di euro e falsi crediti IVA per 668 milioni di euro. L'obiettivo dello scontrino elettronico è di recuperare l'evasione sulle vendite al dettaglio e sui piccoli importi, che rappresentano una parte importante dell'evasione fiscale nel nostro Paese.
Sono esentati dalla nuova normativa edicolanti, tabaccai, venditori di prodotti agricoli, fornitori di servizi di telecomunicazione e aziende di trasporto pubblico qualora il titolo di viaggio coincida con lo scontrino.
Scontrino elettronico: serve un nuovo registratore di cassa?
Lo scontrino elettronico prevede che i registratori di cassa comunichino costantemente con l'Agenzia delle Entrate, dunque è necessario adeguare il proprio registratore di cassa alle nuove esigenze: è possibile acquistarne uno nuovo, con un costo stimato nell'ordine degli 800-1000€, oppure adeguare il registratore di cassa attuale. Nel primo caso si ottiene un credito d'imposta del 50% del valore del registratore di cassa, con un tetto massimo di 250€, mentre nel secondo il credito d'imposta è limitato a 50€.
È anche possibile affidarsi a soluzioni come i POS "intelligenti" Nexi SmartPOS che vengono invece dati in affitto, evitando l'ingente spesa per un nuovo registratore di cassa.
Scontrino elettronico: quali sono i vantaggi per gli esercenti
Quella che può sembrare un'imposizione dall'alto con pochi vantaggi per gli esercenti può rivelarsi, invece, una grande opportunità. L'arrivo della tecnologia digitale nelle aziende permette loro infatti di avere accesso facile e immediato ai dati delle vendite e può essere uno stimolo per integrare ulteriori cambiamenti, ad esempio per analizzare i dati provenienti dagli scontrini così da poter studiare nuove strategie e migliorare le vendite.
La disponibilità dei dati permette di utilizzare i numerosi software presenti sul mercato per semplificare la contabilità e i calcoli degli adempimenti fiscali, rappresentando dunque un indubbio vantaggio per gli esercenti.
Anche la conservazione dei documenti non sarà più un problema, poiché avverrà digitalmente e sarà quindi di più facile gestione e rispetto all'attuale (e ingombrante) modello basato su carta.
L'arrivo di questo tipo di terminali può portare le aziende sia a rivedere i propri processi interni che a digitalizzare maggiormente tutta la propria attività. Un esempio pratico è quello dell'inventario, che riguarda un numero significativo delle aziende coinvolte dallo scontrino elettronico e che non è ancora gestito digitalmente in un gran numero di attività, nonostante ciò porti a una minore efficienza che si traduce in minori guadagni.
Un ulteriore esempio di possibile applicazione della tecnologia digitale alle attività dei negozianti è quello dell'analisi della rendita di certi prodotti: attraverso l'analisi dei dati di vendita è possibile avere dati certi sull'andamento delle vendite di un certo prodotto, che può portare quindi a fare scelte più oculate nell'acquisto dei beni dai grossisti.
La digitalizzazione delle attività non è solo un'incombenza da cui liberarsi o un peso da portare con fatica: essa può portare significativi vantaggi e una migliore organizzazione del lavoro, con una migliore resa dell'attività e dunque maggiori introiti. Come tutti i cambiamenti, anche la digitalizzazione è un'opportunità da cogliere.
46 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl tracciato telematico è stato predisposto "a pene di segugio", alla fine verrà fuori un minestrone di numeri senza senso, visto che le aziende brancolano nel buio.
Metà dei documenti stornano documenti errati. Il bollo in fattura è gestibile con difficoltà. Va a farsi friggere l'algebra, con le note di credito con importi positivi.
Ah sì anche lo scontrino elettronico diventa una opportunità adesso... ma chi volete che vi creda! Siete in malafede finché lo raccontate
Non sono d'accordo con quanto dici. La fattura elettronica è fatta e strutturata decisamente bene. C'è tutto quanto serve per una gestione corretta e puntuale.
E' chiaro che c'è molto ed è anche complicato e il problema è qui: le aziende non si sono preparate per tempo nell'affrontare il nuovo sistema.
E' altrettanto chiaro che sono finiti i "fugni" della contabilità "creativa" che è diventata un'arte negli anni passati.
Altro punto è il costo delle migrazioni dal "vecchio" al "nuovo".
Posso dirti, però, che lavorandoci ormai da Dicembre su più aziende di un grande gruppo, ci sono molto più vantaggi che svantaggi e i risultati sono evidenti, anche alle persone più "dinosauriche" che ora hanno tutto sotto mano e non perdono più nessun documento.
MStella
ma un bancomat o moneta digitale di stato no?
Tanto da azzerare le commissioni ai clienti ed esercenti,slegandosi dal dare l'obolo alle banche?Non so,a me sembra che il sistema generale sia pieno di "forze parassite" o attriti,un po' come se venissi a caricarmi il telefono e tablet a casa di qualcuno gratis tutti i giorni,poi la bolletta finale non la pago io,ma il proprietario di casa,saranno anche pochi centesima ma a fine anno.....
Mi stanno bene i cambiamenti ma deve esserci una semplificazione e riduzione di costi,senza creare un indotto intorno di gente che ci guadagna gratis vendendoti fumo.
Un esempioroduttore,rappresentante,magazzino,rappresentante,magazzino,rappresentante,negozio,consumatore finale.
Quanti mangiano sopra a tutta questa filiera facendo diminuire i guadagni del produttore e ricaricando i costi finali sul consumatore?
Ecco,pure con questo sistema economico/bancario/pagamenti avviene,solo che è ben coperto.
Il tracciato telematico è stato predisposto "a pene di segugio", alla fine verrà fuori un minestrone di numeri senza senso, visto che le aziende brancolano nel buio.
Metà dei documenti stornano documenti errati. Il bollo in fattura è gestibile con difficoltà. Va a farsi friggere l'algebra, con le note di credito con importi positivi.
Ah sì anche lo scontrino elettronico diventa una opportunità adesso... ma chi volete che vi creda! Siete in malafede finché lo raccontate
Falso, come sempre il 99% dei problemi è tra schermo e sedia ( leggi, personale non formato/svogliato/incompetente).
La fattura elettronica ha rivoluzionato la conservazione, l'emissione, la correttezza dell'emissione e la registrazione.
Caso semplice: con i giusti sistemi, le fatture elettroniche vanno automaticamente in contabilità e la registrazione è ultra semplificata con enorme risparmio di tempo e quindi di costi. Zenza contare l'azzeramento delle fatture perse o in ritardo.
Di contro, ancora oggi si vedono dei furbi che stampano le fatture elettroniche ( che ovviamenete sono di difficile lettura) e si lamentano che prima era meglio, perdono tempo e via dicendo. Pura incompetenza.
Con lo scontrino sarà uguale. Per fortuna parliamo di un obbligo e di registratori di cassa appositi per cui anche chi non ci arriva non dovrà fare nulla se non emettere un noirmale scontrino. Con buon guadagno del consumatore che non avrà più cartaccia da tenere e archiviare e avrà, sul sito dell'agenzia, un elenco delle spese fatte.
le possibilità sono infinite, dai software di gestione personale delle spese, al recupero di vecchi scontrini per far valere le garanzie e via dicendo.
Basta guardare avanti e non indietro.
Non l'ho affrontato perché l'articolo è rivolto alle imprese e ai professionisti, ma da quel che ho capito solo fornendo il codice fiscale o pagando con carta (o altro sistema elettronico, vedi Apple/Google/ecc Pay) si entrerà nella lotteria. Su questo punto c'è comunque ancora un po' di confusione, prevalentemente perché non sono ancora state chiarite appieno le modalità della lotteria. Speriamo arrivino maggiori chiarimenti entro qualche settimana!
Bastava agire al contrario, inviare la fattura all'agenzia delle entrate che avrebbe provveduto a smistare le fatture, per partita iva, alla pec dell'azienda.
Un solo passaggio richiesto, e cioè impostare il proprio indirizzo pec associandolo alla propria partita iva.
Invece per come è stato gestito aziende con migliaia di clienti hanno dovuto fare l'update dei dati a manina.
Il nome ufficiale è fatturazione elettronica. Di fatto, si potrebbe chiamare "spesometro".
Bastava agire al contrario, inviare la fattura all'agenzia delle entrate che avrebbe provveduto a smistare le fatture, per partita iva, alla pec dell'azienda.
Un solo passaggio richiesto, e cioè impostare il proprio indirizzo pec associandolo alla propria partita iva.
Invece per come è stato gestito aziende con migliaia di clienti hanno dovuto fare l'update dei dati a manina.
Veramente quello che tutti chiamano codice univoco (quello di 7 caratteri alfanumerici) è tutt'altro che univoco. Identifica il fornitore di servizi cui una partita IVA o il suo commercialista si appoggiano. Esiste un codice composto da 7 zeri per chi autonomamente accede all'SDI senza l'uso di intermediari.
Per l'inoltro alle singole partite IVA ipotizzo che gli intermediari usino l'identificazione sia per Partita IVA che per PEC.
Personalmente trovo comoda la Fattura elettronica prima di tutto per l'invio e la ricezione delle fatture, poi perché non ne devo stampare una copia da passare al commercialista visto che anche lui riceve le mie fatture in ambo i sensi.
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