AppianGestione processiIntelligenza Artificiale

Appian World 2025: AI agent e processi, un connubio perfetto

di pubblicato il nel canale Innovazione Appian World 2025: AI agent e processi, un connubio perfetto

Dalla visione del CEO Matt Calkins alla concretezza della piattaforma: ad Appian World 2025 prende forma un modello di intelligenza artificiale agentica, governata e integrata nei processi, nel segno della trasparenza e della conformità all’AI Act. Nel video, le interviste a Andrew Cunje (CISO) e Americo Mazzotta (VP EMEA) approfondiscono sicurezza e strategia europea.

 

Appian è un’azienda tecnologica diversa dalle altre. Le differenze non sono così appariscenti, perché si presenta come altre realtà che si pongono l’obiettivo di mettere a disposizione tecnologie, strumenti e competenze per gestire le operazioni di un’azienda, primariamente di grandi dimensioni. Il panorama è molto affollato e anche variegato e le ricette di comunicazione utilizzate da Appian non si discostano poi così tanto da quelle dei concorrenti. Avevo già avuto, però, un sentore di queste differenze l’anno scorso quando, per la prima volta, avevo partecipato ad Appian World, l’evento che riunisce partner e clienti per presentare le novità della piattaforma e, forse ancora più importante, condividere l’indirizzo strategico di Appian.

Appian è diversa

Quest’anno Appian World si è svolto nei pressi di Denver, luogo particolare di cui parleremo più aventi, e quelle sensazioni che rileggendo il reportage del 2024 erano solo accennate, adesso hanno acquisito una forma più precisa. Appian è un’azienda che non ha bisogno di urlare i propri successi, non nasconde i propri limiti ma si appoggia con grande sicurezza sui propri punti di forza. È una forza calma, quasi rilassata, che stride con l’atteggiamento di diversi concorrenti che, a volte, sembrano dover fagocitare un intero settore per affermare la propria identità. 

Può sembrare una digressione insignificante, ma è una sensazione che si percepisce con molta chiarezza quando si incontra Matt Calkins, Founder & CEO of Appian, e che distingue significativamente l’azienda e i suoi servizi. In una sessione molto ristretta a cui Edge9 ha partecipato durante Appian World 2025, Calkins ci ha stupito, esprimendo un apprezzamento per l’impostazione regolatoria dell’AI Act europeo, definendola un’occasione per chiarire le regole e aumentare la fiducia nell’adozione dell’IA. Certo, Appian ha da sempre una visione basata sulla “private AI”, imperniata su controllo, trasparenza e sicurezza, che è già intrinsecamente coerente con i dettami dell’AI Act, però, soprattutto in questo periodo, non è scontato che un CEO americano, per di più con forti legami con parti dell’apparato federale a cui Appian offre i propri servizi, prenda una posizione così netta.

AI works best inside a process

Appena atterrato a Denver, il cielo limpido e l'aria rarefatta delle Rocky Mountains sembravano promettere una chiarezza di visione, soprattutto sull’AI, che poi è stata confermata durante l’evento: non una novità astratta da raccontare, ma uno strumento che lavora, che porta risultati, che si sporca le mani nella macchina dei processi aziendali.

È con questo spirito che si è aperto Appian World 2025. Poche parole, ma chiare, per definire la filosofia che ha guidato l'intero evento: "AI works best inside a process". Le ha pronunciate in apertura sempre Matt Calkins nel suo keynote d'esordio, ma le abbiamo sentite riecheggiare in quasi ogni sessione, presentazione tecnica e scambio informale.

Appian-World-2025

Sempre nella sessione ristretta, Calkins ha espresso un altro pensiero lucido e pragmatico: l'intelligenza artificiale è come l'elettricità nell'industria. Potente, rivoluzionaria, ma inutile senza le macchine giuste. E quelle macchine, oggi, sono i processi digitali, definiti, tracciati, orchestrati. E mentre tanti si rincorrono nel promettere l'AI come magia, Appian insiste su una metafora più concreta: "un AI agent è un lavoratore, non un mago". Sta dentro il flusso, prende decisioni misurabili, genera valore tangibile.

Mentre in altri contesti parlare di AI all’interno dei processi potrebbe rimanere un concetto vago, per chi adotta la piattaforma di Appian è invece un elemento molto concreto e imprescindibile. Il data fabric di Appian permette di gestire, allo stesso tempo, in modo articolato e granulare i dati aziendali, condizione necessaria per poi orchestrare tutti i processi aziendali dalla piattaforma. In questo contesto si innestano gli AI agent, che possono operare solo all’interno dei “guardrail” imposti dai processi stessi, andando così a limitare il campo d’azione degli AI agent ma massimizzando, allo stesso tempo, il potenziale, perché opereranno nel contesto dei dati aziendali e andranno ad automatizzare fasi di processo già definite.

Sicurezza e prospettiva europea 

Nel nostro video reportage incluso in questo articolo trovate un estratto della conversazione con Andrew Cunje, Chief Security Officer di Appian. Nessun tono allarmistico, nessuna semplificazione: Cunje racconta come la piattaforma Appian tratti gli agenti AI come identità digitali non umane, con diritti, doveri e controlli puntuali.

Ogni accesso è regolato da object-level security, ogni prompt è validato, ogni decisione registrata. A proteggere tutto questo, 30 certificazioni tra cui FedRAMP, HIPAA, ISO27001. Il tutto orchestrato da una piattaforma SOAR che Appian ha costruito... su sé stessa.

Appian-World-2025

Sempre nel video parliamo con Americo Mazzotta, VP EMEA di Appian, con cui abbiamo discusso del posizionamento dell'azienda in Europa. Appian non è arrivata ieri: in Italia è presente dal 2015, con una crescita costante in settori come finanza, farmaceutico, PA ed energia.

Uno dei temi più discussi è stato quello della data sovereignty: dove sono i dati, chi li gestisce, con quali garanzie. Appian risponde con una strategia ibrida: la piattaforma è identica, sia on-prem che in cloud, e l'IA può funzionare anche con i dati in locale, grazie a un Data Fabric che isola, astrae e controlla. Così si resta conformi all'AI Act senza rinunciare alle funzionalità.

E se Milano è oggi uno dei data center AWS più usati dai clienti italiani, non è per patriottismo: è per aderenza alle norme.

Le novità della piattaforma presentate ad Appian World 2025 

Durante le sessioni tecniche del primo e del secondo giorno, Appian ha presentato un aggiornamento significativo della propria piattaforma, puntando come sempre su funzionalità concrete e orientate all’uso aziendale. Tra le innovazioni più rilevanti c’è Agent Studio, ora in beta, un ambiente visuale e low-code pensato per creare agenti AI in modo guidato, a partire da obiettivi, dati e strumenti disponibili. A questo si affianca il nuovo AI Document Center, che promette di rivoluzionare l’elaborazione documentale grazie a un motore basato su intelligenza artificiale generativa, capace di raggiungere oltre il 95% di accuratezza senza necessità di training preliminari.

Molto interessante anche la nuova funzione Smart Search, che introduce una ricerca semantica trasversale su record, documenti e fonti eterogenee, con comprensione del contesto e delle intenzioni dell’utente. Sul fronte dello sviluppo applicativo, il Composer consente di progettare intere applicazioni partendo da requisiti scritti in linguaggio naturale, con l’AI che suggerisce logiche di processo, ruoli, interfacce e data model.

Appian-World-2025

Infine, Appian ha annunciato l’estensione della scalabilità dinamica anche alle funzionalità di intelligenza artificiale generativa: l’intera piattaforma è ora in grado di sostenere picchi di carico estremi, elaborando milioni di documenti e orchestrando processi paralleli grazie a un’infrastruttura nativamente predisposta per l’elasticità.

In un mondo che spesso corre dietro all'hype, Appian World 2025 ci ha restituito una visione sobria ma ambiziosa. Non è l’IA a cambiare il mondo da sola. Sono i processi ben progettati, eseguiti con strumenti intelligenti, a farlo.

E forse è proprio questa maturità, unita a una profonda attenzione per compliance e misurabilità, che rende l'approccio di Appian un riferimento, anche per chi oggi lavora in realtà più piccole. Come ci ha detto Matt Calkins, sorridendo, prima di salutarci: "L'AI è potente. Ma un processo intelligente la rende utile." Un’affermazione semplice, quasi banale. Ma che, dopo tre giorni a Denver, sembra l’unica davvero sensata.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^