Intelligenza Artificiale

Intelligenza artificiale e futuro del lavoro: servirà un reddito di base universale? Ne parliamo con Holger Mueller di Constellation Research

di pubblicata il , alle 17:10 nel canale data Intelligenza artificiale e futuro del lavoro: servirà un reddito di base universale? Ne parliamo con Holger Mueller di Constellation Research

La popolazione invecchia e si fanno sempre meno figli. E questo porterà a una grave carenza di lavoratori in alcuni ambiti. La soluzione? Farli svolgere a robot dotati di IA. E lasciare che l'IA generi a sua volta altre IA, sempre più efficienti, in grado di gestire le supply chain. Utopia o distopia?

 
33 Commenti
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Pascas19 Luglio 2024, 09:13 #11
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Il problema è che noi in Italia abbiamo una tradizione umanistica troppo forte e un patrimonio classico, storico, letterario e artistico invasivo, invadente, permeante e omnipresente che scoraggia i ragazzi dall'intraprendere percorsi di studio STEM, bombardandoci ogni giorno con la cultura classica greco-romana.

Ecco poi perché in troppi si iscrivono a lettere, giurisprudenza, conservazione dei beni culturali, filosofia e altre materie inutili che non danno sbocchi lavorativi, mentre le aziende ricercano oggi tantissimi ingegneri e informatici, sono pagati bene e hanno contratti stabili.

Pensate che dall' ultima prova nazionale ministeriale Invalsi è emerso che oltre il 60 percento degli studenti italiani non hanno nemmeno competenze elementari in matematica. Capre, capre, direbbe Sgarbi.

Io le toglierei proprio le facoltà umanistiche, visto che sono inutili nel mercato del lavoro. Se uno vuole se la legge nel suo tempo libero la divina commedia o un classico di Cicerone. Ma poi per il mio futuro e per il mio percorso di studi intraprendo qualcosa di utile e redditizio come una facoltà in informatica o chimica o economia. Tutti quelli che conosco laureati in facoltà umanistiche sono a spasso o lavorano nei call center o come commessi e baristi a nemmeno mille eur al mese, ovviamente precari


non pensavo ma questa volta sono pienamente d'accordo con te. Ho sempre pensato che certe materie non sarebbero state utili a niente nel mondo del lavoro. Eppure in nome della cultura sono decenni che si ostinano ad obbligare gli studenti a studiarle..
simon 7219 Luglio 2024, 09:18 #12
Fino a ora siamo stati troppo schiavi del lavoro/salario per permetterci il lusso di pensare, fra un un pò il lavoro sarà svolto dai robot, che fine farà il salario? il denaro stesso? La riconfigurazione è totale, mi pare che se non riusciremo a evolvere pacificamente e armonicamente in una società che in cui si può tutti lavorare di meno sarà il conflitto generalizzato a risolvere il problema dell'umanità. Vedete altri scenari?
Pascas19 Luglio 2024, 09:19 #13
Originariamente inviato da: blobb
hai ragione buttiamo giù tutti i monumenti ,opere d'arte e reperti archeologici, smettiamo di studiare la storia e leggere i classici tanto non servono a nulla, ci dobbiamo concentrare solo nel fare soldi ...


non è questione di fare i soldi ma di progresso e innovazione e non lo fai studiando la divina commedia. Servono talenti pratici. Se ti piace leggere le storie puoi farlo nel tuo tempo libero, non deve essere obbligatorio per tutti.
cronos199019 Luglio 2024, 09:35 #14
Originariamente inviato da: GLaMacchina
Tralasciando la questione della presunta inutilità degli studi classici e tornando all'articolo: questo signore dice che la popolazione del primo mondo diminuisce ma non é vero, la popolazione mondiale cresce e quella europea anche, semplicemente l'immigrazione sta diventando sempre più importante a fronte di una popolazione autoctona che non si riproduce a sufficienza.
Non ha detto che la popolazione del primo mondo sta diminuendo. Ha detto che si fanno sempre meno figli e ci sono sempre più pensionati in rapporto al numero di lavoratori (e aggiungo anche in termini assoluti).

Cosa, questa, che sostanzialmente è vera: https://it.euronews.com/my-europe/2...ioni-di-europei

Alcuni Stati membri dell'Unione europea (ad esempio, l'Italia) hanno recentemente espresso preoccupazione per il calo delle nascite e hanno proposto misure per affrontare la situazione.
Il tasso di fertilità è diminuito in 11 dei 27 Stati membri dell'Ue, tra il 2001 e il 2021.

Molti Stati membri hanno una popolazione che invecchia anche a causa (o, per meglio dire, grazie) all'aumento dell'aspettativa di vita.

Secondo Eurostat, la popolazione è aumentata in 20 Paesi dell'Ue, mentre è diminuita in sette.
Sempre l'articolo cita che l'aumento di popolazione dell'ultimo periodo dipende probabilmente dagli sfollati dell'Ucraina e dall'immigrazione.

Faccio notare altre due cose: la prima che mentre in paesi come Cina e India la popolazione è aumentata di centinaia di milioni di persone nel giro di pochi lustri, la popolazione Europea negli ultimi 20 anni è rimasta sostanzialmente invariata (nel 2000 erano circa 726 milioni, nel 2010 738 milioni e si stima che nel 2020 siano state intorno ai 744 milioni).
La seconda è che la tendenza attuale ci porta a determinare che, a meno non cambi qualcosa, siamo agli inizi di una fase di decrescita della popolazione: https://www.confapibrescia.it/2024/...-meno-nel-2100/


L'incipit del tuo discorso è errato, e comunque quello che hai compreso erroneamente non è neanche del tutto sbagliato (almeno per quanto riguarda l'Europa).
AlPaBo19 Luglio 2024, 10:55 #15
Originariamente inviato da: cronos1990
Non ha detto che la popolazione del primo mondo sta diminuendo. Ha detto che si fanno sempre meno figli e ci sono sempre più pensionati in rapporto al numero di lavoratori (e aggiungo anche in termini assoluti).

Cosa, questa, che sostanzialmente è vera: https://it.euronews.com/my-europe/2...ioni-di-europei

Sempre l'articolo cita che l'aumento di popolazione dell'ultimo periodo dipende probabilmente dagli sfollati dell'Ucraina e dall'immigrazione.

Faccio notare altre due cose: la prima che mentre in paesi come Cina e India la popolazione è aumentata di centinaia di milioni di persone nel giro di pochi lustri, la popolazione Europea negli ultimi 20 anni è rimasta sostanzialmente invariata (nel 2000 erano circa 726 milioni, nel 2010 738 milioni e si stima che nel 2020 siano state intorno ai 744 milioni).
La seconda è che la tendenza attuale ci porta a determinare che, a meno non cambi qualcosa, siamo agli inizi di una fase di decrescita della popolazione: https://www.confapibrescia.it/2024/...-meno-nel-2100/


L'incipit del tuo discorso è errato, e comunque quello che hai compreso erroneamente non è neanche del tutto sbagliato (almeno per quanto riguarda l'Europa).


Quello che dici è sostanzialmente corretto, ma forse vale la pena di dare qualche informazione aggiuntiva, basata sulle stime ONU.

[LIST=1]
[*]Secondo l'ONU, la popolazione mondiale avrà il suo massimo verso la fine di questo secolo, e poi comincerà a diminuire. Dal punto di vista demografico è un periodo breve, anche se molti di noi non lo vedranno.
[*]La popolazione italiana ha già raggiunto il suo massimo. A fine secolo https://www.nbst.it/1566-crescita-demografica-popolazione-mondiale-previsione-nazioni-unite.html#:~:text=Le%20ultime%20proiezioni%20delle%20Nazioni%20Unite%20suggeriscono%20che,e%20rimarr%C3%A0%20a%20tale%20livello%20fino%20al%202100."] (ho mandato il link alla pagina per permettere agli interessati di giocarci; in seguito riporterò direttamente i grafici) dovremmo essere tra i 30 e i 40 milioni[/URL], appena più della metà della popolazione attuale. Senza immigrazione, legale o no, saremmo fottuti (qui si tratta di scienza, non di ideologia)
[*]Per l'Europa si ha un calo minore, anche se consistente; potete andare a vedere l'Europa meridionale (mediterranea) per osservare come la situazione sia più simile a quella italiana.
[*]Chissà perché si tira sempre in gioco la Cina. Ha problemi simili ai nostri, ha raggiunto il massimo della popolazione e a fine secolo dovrebbe avere poco più di 600 milioni di abitanti, meno della metà di quelli attuali.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
[*]L'India è ancora in crescita, ma dovrebbe raggiungere il massimo tra il 2060 e il 2080. Link ad immagine (click per visualizzarla)
[*]Le uniche crescite significative sono in Africa. Per mantenere l'attuale qualità della vita, abbiamo bisogno di loro, ma purtroppo il razzismo di alcuni ce lo impedisce; giusto per evidenziare che le attuali politiche anti immigrazione non sono immorali, sono stupide.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
[/LIST]
Avrei da dire anche qualcos'altro su cosa penso dell'evoluzione della società e del mondo del lavoro, ma questo post è già troppo lungo.
Wrib19 Luglio 2024, 11:18 #16
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Il problema è che noi in Italia abbiamo una tradizione umanistica troppo forte e un patrimonio classico, storico, letterario e artistico invasivo, invadente, permeante e omnipresente che scoraggia i ragazzi dall'intraprendere percorsi di studio STEM, bombardandoci ogni giorno con la cultura classica greco-romana.

Ecco poi perché in troppi si iscrivono a lettere, giurisprudenza, conservazione dei beni culturali, filosofia e altre materie inutili che non danno sbocchi lavorativi, mentre le aziende ricercano oggi tantissimi ingegneri e informatici, sono pagati bene e hanno contratti stabili.

Pensate che dall' ultima prova nazionale ministeriale Invalsi è emerso che oltre il 60 percento degli studenti italiani non hanno nemmeno competenze elementari in matematica. Capre, capre, direbbe Sgarbi.

Io le toglierei proprio le facoltà umanistiche, visto che sono inutili nel mercato del lavoro. Se uno vuole se la legge nel suo tempo libero la divina commedia o un classico di Cicerone. Ma poi per il mio futuro e per il mio percorso di studi intraprendo qualcosa di utile e redditizio come una facoltà in informatica o chimica o economia. Tutti quelli che conosco laureati in facoltà umanistiche sono a spasso o lavorano nei call center o come commessi e baristi a nemmeno mille eur al mese, ovviamente precari



Non si può nemmeno passare da un estremo all'altro. Semplicemente si stabilisce, di anno in anno, il numero stimato di laureati in scienze umanistiche che il mercato può assorbire e le si fa a numero chiuso, così aumenta pure la qualità dato che solo chi è veramente motivato supererà il test.
Wrib19 Luglio 2024, 11:29 #17
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Il guaio è che in una classe di quinto liceo, su 20 alunni ben 13-14 si iscrivono a lettere, giurisprudenza, filosofia e scienze della comunicazione. Se va bene 1-2 si iscrivono ad ingegneria o chimica o farmacia. Mentre 4-5 non continuano neanche gli studi e si fermano al diploma. Ora, che ce ne facciamo di quei 13-14 laureati in facoltà umanistiche moltiplicati per tutti gli studenti di tutta Italia? Sono troppi.


Si deve rivedere il sistema in modo da non arrivare ad avere così tanti pretendenti agli studi umanistici. Oltre al numero chiuso basato sulla stima di quanti può assorbirne il mercato si deve lavorare sul sistema scolastico in modo che chi esce da un liceo e non si iscrive all'università possa riciclarsi meglio nell'attuale sistema lavorativo. In sostanza direi di alzare il livello minimo di competenze in logica/informatica/matematica su tutto il percorso elemetari/medie/superiori.

A cosa serve fare le superiori o una facolta umanistica e "finire a lavorare al mc donald"? Non sarebbe stato meglio iniziare a lavorare prima e pagare le tasse e le pensioni ?

Si dice sempre che abbiamo "bisogno di più laureati", è una mezza verità. Abbiamo bisogno di più laureati ma abbiamo bisogno anche di più manodopera di basso livello. Per questo cerchiamo di far laureare i nostri i figli e allo stesso tempo importiamo immigrati per i lavori umili. Perchè se c'è bisogno di più laureati importiamo anche immigrati? Perchè c'è bisogno sia di laureati che di bassa manovalanza. La verità è che dovremmo fare più figli, alcuni diventaranno dottori, ma accettando che alcuni di essi inizieranno a lavorare dopo le scuole medie, questo è l'equilibrio di cui nessuno parla più, dove se si facessero più figli avremmo sia più laureati sia più manovali. Adesso facciamo un figlio solo e vogliamo diventi dottore in qualcosa a tutti i costi anche se è un "somaro".
Doraneko19 Luglio 2024, 12:16 #18
Originariamente inviato da: Pascas
non pensavo ma questa volta sono pienamente d'accordo con te. Ho sempre pensato che certe materie non sarebbero state utili a niente nel mondo del lavoro. Eppure in nome della cultura sono decenni che si ostinano ad obbligare gli studenti a studiarle..


Magari fosse solo quello, certi indirizzi di studio servono solo come scusa per dare uno stipendio a quei professori, infatti l'insegnamento di quelle materie è l'unico sbocco lavorativo per quel titolo di studio
Altra funzione di certe facoltà è quella propagandistica...
the_joe19 Luglio 2024, 12:31 #19
Originariamente inviato da: Doraneko
Magari fosse solo quello, certi indirizzi di studio servono solo come scusa per dare uno stipendio a quei professori, infatti l'insegnamento di quelle materie è l'unico sbocco lavorativo per quel titolo di studio
Altra funzione di certe facoltà è quella propagandistica...


Un po' come tutte le complicazioni burocratiche fatte per dare lavoro ai commercialisti e a quelle tecniche fatte per dare lavoro agli ingegneri.

Non so se le pensate davvero queste cose, ma è preoccupante.
the_joe19 Luglio 2024, 12:33 #20
Originariamente inviato da: Wrib
Si deve rivedere il sistema in modo da non arrivare ad avere così tanti pretendenti agli studi umanistici. Oltre al numero chiuso basato sulla stima di quanti può assorbirne il mercato si deve lavorare sul sistema scolastico in modo che chi esce da un liceo e non si iscrive all'università possa riciclarsi meglio nell'attuale sistema lavorativo. In sostanza direi di alzare il livello minimo di competenze in logica/informatica/matematica su tutto il percorso elemetari/medie/superiori.

A cosa serve fare le superiori o una facolta umanistica e "finire a lavorare al mc donald"? Non sarebbe stato meglio iniziare a lavorare prima e pagare le tasse e le pensioni ?

Si dice sempre che abbiamo "bisogno di più laureati", è una mezza verità. Abbiamo bisogno di più laureati ma abbiamo bisogno anche di più manodopera di basso livello. Per questo cerchiamo di far laureare i nostri i figli e allo stesso tempo importiamo immigrati per i lavori umili. Perchè se c'è bisogno di più laureati importiamo anche immigrati? Perchè c'è bisogno sia di laureati che di bassa manovalanza. La verità è che dovremmo fare più figli, alcuni diventaranno dottori, ma accettando che alcuni di essi inizieranno a lavorare dopo le scuole medie, questo è l'equilibrio di cui nessuno parla più, dove se si facessero più figli avremmo sia più laureati sia più manovali. Adesso facciamo un figlio solo e vogliamo diventi dottore in qualcosa a tutti i costi anche se è un "somaro".


Infatti chi è che non ha l'aspirazione di andare a raccogliere i pomodori sotto il controllo di un caporale per 20€ al giorno.

Prima forse sarebbe meglio sistemare il mondo del lavoro facendo rispettare le leggi e i contratti e magari dando stipendi adeguati al costo della vita.

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