Il modulo digitale per i viaggiatori che va stampato: una storia (assurda) di burocrazia italiana

Il modulo digitale per i viaggiatori che va stampato: una storia (assurda) di burocrazia italiana

Chi viaggia deve compilare un modulo che, per fortuna, è digitale. Anzi, no: va stampato, perché così comanda la necessità di carta della burocrazia italiana. Un sintomo di una grave malattia che affligge il nostro Paese: l'amore per la carta

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Innovazione
 

Per quanto ci si prodighi nell'affermare che la burocrazia è diminuita e che il digitale sta cambiando le nostre vite, la realtà è che la carta è ancora il mezzo dominante per registrare le informazioni. Una situazione che ha un vago retrogusto di presa in giro, ma che sicuramente lascia in bocca l'amaro della consapevolezza riguardo l'immane spreco di risorse pubbliche e tempo dei cittadini che questo apparato burocratico ottocentesco impone.

La beffa del digitale su carta, o la triste barzelletta della burocrazia

dPLF

Abito nel Regno Unito da ormai un anno e mezzo, più per caso che per scelta. La pandemia ha imposto che rimanessi lì. È stato dunque con una certa sorpresa che, prima di tornare in Italia a metà giugno, ho scoperto che esisteva un modulo digitale per consentire il tracciamento dei passeggeri: si compila online in pochi minuti ed è molto semplice interagirci. Tale sorpresa è aumentata notevolmente quando mi è stato chiesto di fornirne la versione cartacea all'arrivo in Italia.

Si chiama "digital passenger locator form", o "dPLF", ed è in realtà un modulo creato per l'intera Europa. L'Italia è fra i pochi Paesi che ne fanno attualmente uso nella sua versione paneuropea, con altri come la Spagna che usano piattaforme proprie, ma fin qui non ci sono problemi. Il problema vero è che nonostante contenga il termine digital nel nome, è tutto fuorché digitale.

All'arrivo all'aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo, alcuni membri delle Forze dell'Ordine chiedono ai passeggeri se abbiano la copia cartacea. In caso negativo, li obbligano a stare ammassati su pochi tavoli a compilare moduli stampati (differenti, per inciso, da quelli digitali). Alla compilazione o sui vari siti degli enti (Regione, Ministero della Salute...) non viene dato alcun avviso del fatto che bisogna stampare il modulo, quindi molti si presentano (giustamente) senza copia fisica. Alla lecita domanda sul perché sia necessario compilare una seconda versione cartacea del dPLF quando esiste già la copia digitale, la risposta è netta e decisa: "ovviamente perché dobbiamo inviare il cartaceo in questura, come faremmo se no?".

In questa breve frase c'è tutto il peso di una cultura affezionata alla burocrazia come Linus alla sua coperta. C'è un modulo digitale da compilare, ma non conta alcunché se non c'è la versione su carta. Forse in Italia siamo un po' dei San Tommaso, per cui non ci crediamo se non tocchiamo le cose con mano. In questo caso specifico magari si tratta di una particolarità dell'aeroporto di Orio, o magari è una pratica diffusa solo in Lombardia, o forse è la norma in tutta Italia: non abbiamo modo di sapere se ovunque sia richiesto di produrre una copia cartacea e per questo vi chiediamo di raccontarci la vostra esperienza.

Al di là di questo aspetto, però, trovare informazioni su eventuali limitazioni agli spostamenti, sulle procedure da seguire quando si arriva dall'estero e su quali test siano considerati validi è stato un ulteriore tassello di questo puzzle orrifico. Il sito del Ministero della Salute italiano è confusionario e dà informazioni incerte, il cui culmine è questa pagina: insieme ai numeri di telefono delle varie linee dedicate alle informazioni sul coronavirus, è presente un link a generiche "informazioni per chi entra nel territorio italiano" che porta, in realtà, a una pagina che parla di specifici voli in arrivo all'aeroporto di Malpensa da Paesi come gli Stati Uniti. In che modo si può informare correttamente una persona che volesse venire in Italia?

L'aspetto più importante non è, però, quello del disturbo e della vessazione del cittadino con richieste ridondanti e bizantine, per quanto non sia affatto trascurabile. Quello maggiormente rilevante è lo spreco infinito di risorse. Per gestire il PLF in formato cartaceo sono necessari: agenti delle Forze dell'Ordine in aeroporto, che si occupano di fornire i moduli e supervisionarne la compilazione; persone che portino tali moduli in questura; ulteriore personale che si occupi, in ultima analisi, di inserire i dati presenti sui fogli cartacei all'interno di un sistema informatico, chiudendo il cerchio. Posto che quest'ultimo passaggio avvenga e i moduli non vengano direttamente macerati senza mai essere controllati. Se non fosse reale, parrebbe quasi una barzelletta.

Questa mia esperienza che ho raccontato è solo un esempio, per quanto clamoroso, dello stato impietoso in cui versa la Pubblica Amministrazione del nostro Paese. Abbiamo già avuto molteplici esempi dell'uso di una mentalità "analogica" lo scorso anno, con il flop dei "click day" dell'INPS e del bonus bici. Sono anni che si parla della rivoluzione portata dai computer, della trasformazione digitale, ma prevale sempre l'attaccamento alla carta e a un modo di fare le cose che era già vecchio un secolo fa.

E il problema è che questo stesso trattamento è riservato alle imprese e ai professionsiti che operano sul nostro territorio. Quanti ostacoli deve superare una startup per arrivare finalmente a operare? Quante gabelle deve pagare per arrivare anche solo all'atto di fondazione? Perché il nostro sistema pubblico dev'essere così complesso e arzigogolato, governato da principi che nemmeno l'Azzeccagarbugli di manzoniana memoria avrebbe ritenuto sani?

Urge un cambiamento profondo che deve partire dalla cultura di base della società. Altrimenti continueremo a dover stampare moduli digitali. Che, per inciso, non vengono nemmeno richiesti quando si entra nel Regno Unito: le Forze dell'Ordine locali hanno a disposizione tutti i dati inseriti nel modulo PLF quando si entra nel Paese. Un dettaglio, forse, ma anche un sintomo di un modo di fare le cose più sano ed efficiente.

36 Commenti
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agonauta7828 Luglio 2021, 17:02 #1
Sui siti delle compagnie aeree è scritto tutto, arrivare in aeroporto senza saperlo e non partire è da pirla oltre che da fessi. Sul fatto che oramai è digitale tutto in tutto il mondo mentre in Italia no, si può parlare anche volendo.
Mister2428 Luglio 2021, 17:05 #2
Come non ricordare allora la famosa autocertificazione per gli spostamenti?
La gente usciva per fare la spesa o per i motivi consentiti e la maggior parte delle volte questo non era verificabile, ma quanta carta è stata stampata e raccolta?
Mi immagino la questura a leggere che Tizio il giorno X è andato a fare la spesa.
cicastol28 Luglio 2021, 17:08 #3
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/inn...iana_99485.html

Chi viaggia deve compilare un modulo che, per fortuna, è digitale. Anzi, no: va stampato, perché così comanda la necessità di carta della burocrazia italiana. Un sintomo di una grave malattia che affligge il nostro Paese: l'amore per la carta

Click sul link per visualizzare la notizia.


WOW la scoperta dell'acqua calda, degna di uno pseudo articolo su hwup.
Forse rimanendo da troppo tempo in UK l'articolista si dimentica che qui da noi bisogna mantenere (da sempre) un esercito di statali che sopravvivono proprio grazie alla burocrazia............
Spyto28 Luglio 2021, 17:09 #4
Originariamente inviato da: Mister24
Come non ricordare allora la famosa autocertificazione per gli spostamenti?
La gente usciva per fare la spesa o per i motivi consentiti e la maggior parte delle volte questo non era verificabile, ma quanta carta è stata stampata e raccolta?
Mi immagino la questura a leggere che Tizio il giorno X è andato a fare la spesa.

Non è del tutto vero nel senso che ho chiesto alla GdF e mi hanno detto di compilare il modulo ma di non mettere la data e in caso mi avessero fermato avrebbero compilato loro i dati mancanti così da non dover scrivere un foglio per ogni volta che si usciva di casa.
D0CP0K3R28 Luglio 2021, 17:09 #5
... ma la Questura non può attivare una casella mail (PEC, meglio ancora) alla quale inoltrare i dPLF ??? Se proprio non riescono ad interagire direttamente con il database del modulo stesso, così almeno basta UN pulotto in aeroporto a "informare" dell'inoltro del modulo alla succitata mail e nessuno deve portare successivamente i cartacei in giro... chiedo per un amico (cit.)
Mister2428 Luglio 2021, 17:20 #6
Originariamente inviato da: Spyto
Non è del tutto vero nel senso che ho chiesto alla GdF e mi hanno detto di compilare il modulo ma di non mettere la data e in caso mi avessero fermato avrebbero compilato loro i dati mancanti così da non dover scrivere un foglio per ogni volta che si usciva di casa.


Quello è vero, ma una volta che l'hanno compilato, ritirato e letto che sto andando a fare la spesa? Cosa ci fanno? Lo tengono come carta igenica? Ci accendono il caminetto?

E per ritornare i tema all'articolo, ma questo modulo che utilità ha? Una volta che la questura sa che tizio è arrivato da Londra e sbarcato in Italia cosa ci fa? Cosa dovrebbe tracciare? Statistiche?
Ai fini del covid è completamente inutile.
CrapaDiLegno28 Luglio 2021, 17:50 #7
Originariamente inviato da: Mister24
Come non ricordare allora la famosa autocertificazione per gli spostamenti?
La gente usciva per fare la spesa o per i motivi consentiti e la maggior parte delle volte questo non era verificabile, ma quanta carta è stata stampata e raccolta?
Mi immagino la questura a leggere che Tizio il giorno X è andato a fare la spesa.


L'autocertificazione è stato l'esempio lampante di come e perché in Italia abbiamo una burocrazia bizantina: troppe persone da mantenere e troppo ignoranti per fare il proprio lavoro.
Non si può nel giro di 15 giorni partorire 3 versioni dello stesso modulo perché ogni volta c'è un errore/mancanza.

C'è uno che decide che da oggi bisogna fare così (le motivazioni sono spesso insensate e senza logica, ma è lui a decidere) e poi sotto c'è un manipolo di gente che è pagata per scaldare le sedie e deve intervenir giusto solo in questi momenti: non sa come si fa una form da compilare, quali informazioni servono, quali opzioni mettere, quali campi aggiungere...
Scrive giù la prima roba che gli viene in mente, la pubblica e aspetta che qualcuno gli dica se va bene o va male.

Ovviamente se va male NON E' COLPA DI NESSUNO, nessuno si interroga sul perché si possa dover scrivere 3 volte in una settimana il form, nessuno si domanda su quali siano le competenze di chi li scrive e chi li valida, nessuno si è sentito in diritto di punire questi parassiti dello Stato.
Che alla fine del mese prenderanno lo stipendio lo stesso, tanto il posto è assicurato a vita!

Il problema dell'Italia è questo: gente incompetente che ricopre ruoli (a vita) che non si merita solo perché è amico di qualcuno e [B]NESSUNO E' RESPONSABILE DI NULLA[B].

Quelli che timbrano e poi fuggono al bar o in piscina o in spiaggia.. ma non c'è un incaricato che deve controllare? Se sì lo si prende e gli si fa pagare tutti i costi di coloro che non ha controllato. Se no, ci si chiede a che servono tutti quei ruoli di management nella PA se poi non controllano e non hanno responsabilità di nulla.
I finti malati/invalidi? Ma il medico che certifica perché non viene radiato dall'albo dei medici e mandato a raccogliere le patate nei campi?

Perché non c'è una legge che dice che se freghi lo Stato non hai più diritto a nessun aiuto da parte di questo (né lavoro pubblico, né contributi, né detrazioni, né esenzioni e soprattutto no pensione!)? E fare il dipendente pubblico che non fa il suo lavoro fa parte di questo reato?
Che viene esteso al sindacalista di turno che si affretta a fare il difensore con i soldi degli altri e a danno degli altri nel caso poi la colpevolezza sia confermata?

L'unico modo per uscirne è responsabilizzare il personale, che significa che se sbaglia paga. Paga per quello che fa lui direttamente e quello che fanno coloro che sono i suoi sottoposti. Perché deve lavorare (cosa non scontata) e se ricopre un ruolo di grado più alto deve ANCHE controllare, altrimenti lo stipendio più alto lo sta rubando. A me che pago le tasse di sicuro.
E poi con il tempo (che sennò i sindacalisti che invece di lavorare per davvero va in giro a parlare di come lavorano gli altri vivendo alle spalle anche loro di altri) bisogna che diminuiscano.

Non ci sono altri modi per sperare di venire fuori da questa cosa, non in modo civile per lo meno.

Mi chiedo perché vengano assunti bidelli come se non ci fosse un domani (che ora non fanno più neanche le pulizie, che non sono mica degli sguatteri dall'alto del loro titolo di studio, che lo faccia l'immigrata filippina la pulizia dei pavimenti, io sono un operatore scolastico!!!) e non ci siano invece assunzione di giudici e PM per smaltire le pratiche (anche lì tutte da rivedere per semplificarle al massimo... o forse la categoria degli avvocati vuole processi lunghi per aumentare i costi e diminuire le sentenze?).
Ma poi si vada a frignare in pubblico che per diminuire i processi bisogna praticamente cancellare le pendenze in atto (con il ben servito alla sicurezza della pena e della giustizia in genere per chi magari ha sofferto o è morto pur di non infrangere le leggi e chi avendolo fatto si trova impunito e con i vantaggi di quello che ha commesso).
Ma siamo impazziti???
E si assumono 4 poliziotti in più perché devono guardare quelli che ai tavoli degli aeroporti stanno a compilare dei moduli inutili o devono far compilare l'autocertificazione a uno che è uscito di casa senza o suo malgrado con i foglio "vecchio" sbagliato.
Poi se li chiami perché ci sono gli spacciatori per strada ti dicono che è inutile arrestarli che tolto uno ne arrivano altri 10.

Questa è l'Italia che si appresta a spendere 200 miliardi di soldi EUROPEI. Vorrei sottolineare che non sono nostri. Sono dell'Europa che ce li ha in gran parte prestati per aumentare la nostra efficienza e quindi aumentare il PIL.
Dovremo restituirli prima o poi.
Qui me lo segno.. vedremo quali accuse ci inventeremo verso l'Europa quando sarà il momento e busseranno alla porta.
La destra è già lì con l'acquolina in bocca pronta a fomentare la protesta.
Intanto da tutte le parti guai a toccare i dipendenti pubblici o tentare di renderli più efficienti.
Sia mai che perdano voti.
conteminimo28 Luglio 2021, 18:37 #8
Io non l'ho stampato, mi hanno controllato il PDF alla partenza (Canada) e nessun controllo all'arrivo a Roma.
Amici che hanno effettuato la stessa tratta hanno fatto lo stesso.
schwalbe28 Luglio 2021, 19:00 #9
Originariamente inviato da: Mister24
Quello è vero, ma una volta che l'hanno compilato, ritirato e letto che sto andando a fare la spesa? Cosa ci fanno? Lo tengono come carta igenica? Ci accendono il caminetto?

Dopo qualche giorno ne prendevano qualcuno e controllavano se avevi prove di quello dichiarato (scontrino, timbrato cartellino, documento di accesso al pronto soccorso, di visita medica, ...), e in caso contrario scattava la sanzione.
tallines28 Luglio 2021, 19:32 #10
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/inn...iana_99485.html

Chi viaggia deve compilare un modulo che, per fortuna, è digitale. Anzi, no: va stampato, perché così comanda la necessità di carta della burocrazia italiana. Un sintomo di una grave malattia che affligge il nostro Paese: l'amore per la carta

Brunetta disse pochi giorni fa che con i soldi europei che arriverranno.......

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