Ricerca Boomi sullo smart working: i CEO non vedono l'ora di tornare alle proprie scrivanie. La percentuale cala fra i dipendenti
di Alberto Falchi pubblicata il 16 Ottobre 2020, alle 17:01 nel canale Innovazione
Una ricerca di Boomi sulle nuove modalità di lavoro evidenzia che la distanza ha accentuato la solitudine: il 60% dei lavoratori si sente isolato e disconnesso. Servono strumenti tecnologici migliori per comunicare da remoto
Boomi è un'azienda di Dell (che l'ha acquisita nel 2010) che realizza una piattaforma di integrazione basata sul cloud e fruibile in modalità as-a-Service (iPaaS). Ha recentemente pubblicato la ricerca Boomi Connections per comprendere l'impatto del lavoro a distanza sui lavoratori dalla quale emerge che lo smart working fa sentire isolate e disconnesse le persone, rendendo più complicata la condivisione di idee e informazioni.
Boomi Connections: i dipendenti vorrebbero strumenti di comunicazione migliori
Secondo la ricerca, più della metà dei dipendenti (58%) sente il peso del lavoro a distanza e dichiara di sentirsi più isolato e disconnesso dal proprio lavoro e dal proprio team. Un problema sentito anche dalla dirigenza: il 60% dei leader intervistati dichiara che le forme di smart working adottate stanno rendendo più difficile la condivisione di informazioni, e influenzando negativamente la capacità di essere creativi. Questo nonostante non manchino strumenti tecnologici. Il 39% dei lavoratori afferma che sono stati aggiunti nuovi processi e applicazioni per svolgere il lavoro, e il 41% dichiara di utilizzare la tecnologia più frequentemente che in passato.
Non mancano alcuni aspetti positivi: poco meno dell'80% dei leader IT afferma che il proprio team si sente più apprezzato in quest'era di lavoro a distanza, mentre il 78% dei dirigenti senior ha dichiarato che l'IT è stato utile o estremamente utile. La percezione cambia quando si passa ai collaboratori: solo il 58% condivide questa posizione.
Un aspetto interessante che emerge da Boomi Connections è relativa al ritorno in ufficio: se il 58% degli amministratori delegati non vede l'ora di mettersi dietro la propria scrivania, nel caso dei lavori la percentuale è molto più bassa, e si ferma al 23%. Questa differenza può essere spiegata da un altro dato: l'85% dei dipendente è preoccupato per il ritorno in ufficio, nonostante le problematiche evidenziate e il senso di solitudine: circa la metà del campione ammette di sentire la mancanza del contatto umano. Ma come affrontano la solitudine i lavoratori? Secondo Boomi il 18% è ricorso alla meditazione online, il 17% si è dedicato allo sviluppo professionale, il 19% alla terapia e - fatto curioso- un 20% ha iniziato a parlare con i propri animali domestici.
"Ora è più importante che mai superare i silos di dati e collegare le informazioni, i sistemi e, in ultima analisi, le persone. Quando siamo connessi emergono nuove idee, i problemi vengono risolti e l'ingegno umano prevale" - ha dichiarato Mandy Dhaliwal, chief marketing officer di Boomi "Quando si connettono sistemi e dati, alla fine ci si connette tramite le persone ed è questo potere di connessione che ci guida. Stiamo entrando in una nuova era di esperienze integrate in cui le infrastrutture tecnologiche e, soprattutto, le persone, hanno bisogno di essere connesse meglio e offrire senza soluzione di continuità la stessa esperienza che stiamo vivendo tutti come consumatori digitali".
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoi CEO fanno l'orario che gli pare comunque... sono DA SEMPRE in lavoro agile...
e non vedono l'ora di dire ai dipendenti di stare chiusi 12 ore in ufficio mentre loro vanno a farsi una partita a polo alle cayman...
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