Secondo GSMA gli apparati di rete 5G di Huawei sono sicuri
di Alberto Falchi pubblicata il 26 Agosto 2020, alle 08:21 nel canale TLC e Mobile
Le apparecchiature per le reti 5G di Huawei, incluse le componenti core, hanno superato i test indipendenti Network Equipment Security Assurance Scheme (NESAS) di GSMA così come quelli proposti dal gruppo cinese IMT-2020 (5G) Promotion Group
Non è un mistero che l'attuale amministrazione USA (ma non solo: pensiamo anche al Regno Unito) non veda di buon occhio Huawei, tanto da aver proibito l'uso degli apparati di questa azienda nelle reti 5G sul suolo statunitense. Non solo: Trump sconsiglia anche ai propri alleati di appoggiarsi a Huawei per un'infrastruttura tanto critica, e ha firmato un'ordinanza per escludere l'azienda anche dai Google Mobile Services di Android, impedendole di integrare servizi come Gmail e il Play Store. Tutto per la sicurezza, assicura l'amministrazione statunitense, non certo per mere questioni commerciali. La tesi è che Huawei potrebbe inserire delle backdoor negli apparati di telecomunicazione, di fatto permettendo alla Cina di poter spiare altre nazioni.
Secondo alcuni test indipendenti, però, gli apparati di Huawei testati hanno superato tutti i test di sicurezza informatica.
I dispositivi di rete 5G di Huawei superano i test di sicurezza NESAS
Il test NESAS (Network Equipment Security Assurance Scheme), proposto dall'associazione GSMA, valuta la sicurezza informatica degli apparati di rete partendo da uno standard definito in collaborazione fra GSMA, 3GPP e i vari stakeholder del mercato delle telecomunicazioni (operatori, fornitori, partner e regolatori).
Include 20 categorie di valutazione (incluse competenze dello staff, sviluppo secondo i principi di Security by Design, analisi del codice sorgente, controllo della produzione) e copre tutta quella parte della filiera che coinvolge i vendor e la produzione degli apparati. Non si tratta di una certificazione, né è obbligatorio, ma è uno standard riconosciuto e tenuto in considerazione, dato che è promosso e garantito dall'associazione GSMA. Ulteriori informazioni sono disponibili qui.
Huawei ha sottoposto al test le sue apparecchiature di rete 5G, incluse quelle destinate alle reti core - le più sensibili sotto il profilo della sicurezza - e il risultato è che sono risultate sicure, come possibile verificare a questo indirizzo.
"La valutazione è anche un valido riferimento per le parti interessate, come operatori, fornitori di apparecchiature, autorità di regolamentazione e fornitori di servizi applicativi" - ha dichiarato ha affermato Devin Duan, Head of 5G E2E Cybersecurity Marketing, Huawei - "Huawei si è sempre concentrata sulla sicurezza informatica basata sulla tecnologia. Siamo lieti di supportare e collaborare attivamente ai test NESAS e invitiamo l'intero settore a promuovere congiuntamente lo sviluppo di un mercato delle comunicazioni mobili più uniforme".
27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRiassumendo Le backdoor sono ovunque, basta sapere come aprirle visto che sono nascoste, alcune talmente fatte bene che non si sa più come chiuderle una volta scoperte al pubblico (Vero Netgear).
Inutile che il Bue continui a dare del cornuto all'Asino, sempre che gli asini ci siano in un mondo di soli Buoi.
Anche se non ci sono prove di backdoor o simili, è meglio non rischiare perché comunque la probabilità è piuttosto alta. E se poi dovesse venire fuori una volta installati tali apparati ovunque? Sai che bordello. Aggiornando il firmware puoi inserire di tutto, quindi un dispositivo che oggi è sicuro magari domani non lo è più.
Poi gli USA non hanno certo bisogno della Cina per avere tali apparati, via su. Anche se al momento con il 5G magari sono indietro hanno tutta la potenza economica/tecnologica per poter fare tutto in casa, che bisogno c'è di prendere tutto dai cinesi? Casomai quelli messi peggio siamo noi, che in casa non facciamo neanche un router.
Forse è l'unica cosa che ha fatto Trump cui sono d'accordo.
https://www.corrierecomunicazioni.i...ei-nokia-e-zte/
e gli USA non fanno nulla in casa.
I loro provider si sono affidati a Ericcson, Nokia e Samsung, che fino a prova contraria, hanno gli stessi livelli di sicurezza di ZTE e Huawei
Questo è il libero mercato che agli americani non sta più bene e che vogliono cambiare per cui usano la loro forza militare per imporre agli alleati (?) europei e mondiali di ostacolare la Cina. O fate così o avrete ritorsioni di ogni sorta comprese quelle militari. Gli unici stati liberi sono la Cina e la Russia, gli altri sono verande di Trump con qualche sfumatura come l'India.
Una cosa è dire: non installate questo hardware perché ORA non è sicuro e ORA trasmette tutto ai server cinesi; un'altra cosa è dire non fatelo perché DOMANI POTREBBE trasmettere tutto ai server cinesi ...
Poi che proprio Trump si lamenti di una cosa del genere quando le aziende americane DEVONO dare i dati dei propri utenti quando c'è di mezzo un'indagine mi fa abbastanza ridere IMHO
Un esempio:
https://arstechnica.com/tech-policy...etting-implant/
https://www.corrierecomunicazioni.i...ei-nokia-e-zte/
e gli USA non fanno nulla in casa.
I loro provider si sono affidati a Ericcson, Nokia e Samsung, che fino a prova contraria, hanno gli stessi livelli di sicurezza di ZTE e Huawei
Lo so che non fanno nulla in casa, ma hanno le potenzialità per farlo. Cisco, tanto per fare un esempio, figuriamoci se non hanno le competenze per fare tutto in casa. E' che fino ad ora non c'era problema affidarsi alle aziende europee, dato che la Cina non aveva nulla in quel campo, fino ad ora...
Un esempio:
https://arstechnica.com/tech-policy...etting-implant/
Una società del tuo paese la controlli meglio.
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