Satya Nadella a Roma: per il CEO di Microsoft l'IA sta cambiando il modo di lavorare
di Vittorio Manti pubblicato il 31 Ottobre 2024 nel canale InnovazioneDurante la tappa romana di Microsoft AI Tour sul palco è salito Satya Nadella, CEO di Microsoft, per delineare la strategia dell'azienda sull'intelligenza artificiale. Edge9 ha intervistato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia
Era il 22 gennaio 1984 quando, durante il Superbowl, andò in onda lo spot girato da Ridley Scott che lanciò il primo Macintosh di Apple. Quarant’anni dopo, sostanzialmente, continuiamo a seguire il paradigma di interazione con i personal computer che venne introdotto in quel momento da Apple. La rivoluzione delle finestre e del point and click fu dirompente e, per quanto le prestazioni dei PC siano cresciute esponenzialmente, le modalità di interazione ancora si basano sul modello impostato dal primissimo Macintosh.
Satya Nadella, CEO di Microsoft, è convinto che l’intelligenza artificiale porterà a un cambiamento di paradigma altrettanto dirompente. Non è una considerazione banale, in questa fase di evoluzione dell’intelligenza artificiale. La considerazione è stata fatta durante la tappa italiana dell’evento itinerante Microsoft AI Tour, che si è svolta qualche giorno fa a Roma. Durante l’evento abbiamo intervistato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, che ha invece parlato dell’impatto, molto positivo, che l’IA potrà avere sull’economia italiana e Carlo Tacchetti, Professore di Anatomia Umana presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, sulle potenzialità dell’IA in ambito diagnostico.
A cosa serve l’intelligenza artificiale?
Questa fase dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale è molto delicata. Sono passati due anni dall’avvento di ChatGPT e va via via spegnendosi l’hype iniziale. Se è vero che l’IA generativa continua a essere un argomento citato, a volte a sproposito, da tutti gli attori del mercato della tecnologia, è altrettanto vero che gli utenti, soprattutto quelli aziendali, si aspettano di vedere dei benefici concreti dall’implementazione dell’IA. In Edge9 siamo convinti che l’IA, in particolare quella generativa, sia rivoluzionaria, che non sia una bolla destinata a sgonfiarsi, ma davvero non è tutto oro quel che luccica ed è giusto porsi delle domande su quale sia il reale valore dell’intelligenza artificiale.
Satya Nadella ha dato una risposta molto chiara alla domanda “a cosa serve l’intelligenza artificiale?”: modificherà il nostro modo di lavorare, a partire da come interagiamo con i personal computer. Il primo passo, in un percorso che non si esaurisce qui e sarà molto sfaccettato, è Copilot, l’assistente virtuale disponibile per tutti gli utenti, integrato in Windows e disponibile anche via broswer o app. C’è poi Copilot Pro, la versione a pagamento, che si integra nelle applicazioni di Office. Copilot esprime il massimo del suo potenziale quando viene utilizzato su device “certificati” da Microsoft come Copilot+ PC. Quello degli assistenti virtuali è un modello, inaugurato da ChatGPT, che ha dato a tutti un primo assaggio delle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa e, sicuramente, rimarrà uno dei principali strumenti per utilizzare l’IA. L’utilizzo di Copilot però, come comunica anche il nome del servizio, è a supporto delle attività degli utenti: sicuramente ha il potenziale di far ottenere dei sostanziali benefici, ma non è ancora sufficiente, da solo, a cambiare il paradigma.
Nadella ha aperto il suo intervento durante la tappa romana del Microsoft AI Tour citando la legge di Moore, che ha scandito l’evoluzione del mercato IT negli ultimi 50 anni, secondo cui il numero di transistor in un microprocessore, e quindi, anche se non con la stessa proporzione, la potenza elaborativa, raddoppia, a seconda di diverse interpretazioni della legge, ogni 18 o 24 mesi. Nel campo dell’IA, la potenza elaborativa dedicata al training dei modelli sta crescendo a un ritmo decisamente superiore, raddoppiando ogni 6 mesi. Questo significa che quanto disponibile in questo momento, in termini di servizi che sfruttano l’IA generativa, è solo un assaggio dell’enorme potenziale della tecnologia. Oggi vediamo quindi solo parzialmente quanto l’IA può cambiare il paradigma di come interagiamo con la tecnologia e, di conseguenza, i cambiamenti che incideranno in modo molto profondo su come lavoriamo e, potenzialmente, anche come cambieranno altre attività della nostra vita.
Nadella ha poi presentato la piattaforma Microsoft IA “trustworthy” (letteralmente tradotto “di cui ci si può fidare”), ossia l’insieme di prodotti, servizi e strumenti che Microsoft propone sul mercato per accompagnare aziende e utenti in questo processo di adozione dell’IA. Sono tre gli elementi della Trustworthy AI: Copilot, Copilot & AI stack e Copilot devices. Prima di descrivere i vari elementi, vale la pena soffermarsi su un esempio presentato da Nadella, quello delle Copilot Pages, un nuovo “artefatto” che racchiude, in modo dinamico, le risposte offerte dai vari strumenti di intelligenza artificiale.
Cominciano, quindi, a mettersi insieme i vari pezzi del puzzle. Copilot come assistente personale, Copilot Pages come spazio dove racchiudere i risultati, che possono assumere vari formati, ottenuti dall’assistente e, nuovo tassello appena annunciato, Copilot Agents, che invece di rispondere ai nostri stimoli, agiscono in maniera autonoma in base a regole predefinite. Già solo questi tre elementi disegnano un nuovo paradigma, in cui Windows non sparisce, ma diventa la base su cui viene costruito il nuovo modello di interazione. È da questo punto di vista che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale comincia già ad avere un impatto molto significativo sull’esperienza utente e sul modo di lavorare. Il keynote di Nadella lascia intendere che in futuro verranno creati nuovi artefatti per arricchire ulteriormente l’esperienza utente e sfruttare nuove potenzialità dell’intelligenza artificiale.
I Copilot Agents sono la novità presentata durante questo Microsoft AI Tour e sono un elemento importante nell’evoluzione dei servizi di intelligenza artificiale. Vengono impostati in Copilot Studio per svolgere in autonomia dei compiti specifici. Ne abbiamo già parlato qui, durante l’evento è stato fatto l’esempio di McKinsey che ha collaborato con Microsoft per la creazione di un agente dedicato all’ottimizzazione dell’onboarding dei clienti. In pratica l’agente analizza tutte le mail in entrata e, in base a una serie di elementi di contesto, assegna ogni messaggio al partner più competente nell’area di riferimento. Durante il test dell’agente, McKinsey è riuscita a ridurre il lead time del 90%, andando contemporaneamente a diminuire il carico amministrativo del 30%.
Microsoft è quindi convinta che già oggi si possano ottenere dei benefici dall’IA, in termini di produttività, molto significativi e che in futuro gli ambiti di applicazione dell’IA aumenteranno in maniera esponenziale. Rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche, dal point and click a internet, al cloud, l’evoluzione dell’IA sarà molto più rapida e nell’arco di 3/5 anni potremo già assistere al compimento della rivoluzione IA.
I benefici immediati dell’IA per l’Italia
Dopo Satya Nadella, sul palco del Microsoft AI Tour è salito Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, per sottolineare il potenziale che potrà avere l’intelligenza artificiale sull’economia del nostro Paese. Un recente studio commissionato da Microsoft e realizzato insieme a TEHA group afferma che un’adozione allargata di soluzioni di IA generativa potrà avere un impatto positivo sul PIL nazionale di ben 312 miliardi di euro in 15 anni o, come ha affermato Esposito, l’equivalente del PIL della Lombardia.
“Le organizzazioni italiane stanno adottando le tecnologie di Microsoft AI per favorire la crescita”, ha dichiarato Esposito. “Attraverso la nostra iniziativa AI L.A.B. e l’ecosistema dei nostri partner su tutto il territorio, supportiamo le organizzazioni pubbliche e private nell’uso delle tecnologie di AI per promuovere l’innovazione e aumentare la produttività, allo stesso tempo aumentando le competenze legate all'AI.”
Il tema è dirimente, perché, come dicevamo prima, le aziende sono sicuramente interessate a investire sull’intelligenza artificiale, ma siamo già passati a una fase più matura del settore, in cui è indispensabile mostrare dei risultati concreti legati all’implementazione dell’IA. Se i 312 miliardi in 15 anni rappresentano una visione ad ampio spettro e con un orizzonte temporale molto lungo, altri dati condivisi da Esposito dimostrano come sia possibile ottenere degli importanti incrementi di produttività già nell’immediato. Lo stesso studio, presentato originariamente nel settembre del 2023 durante il Forum di Cernobbio, è stato nel frattempo aggiornato e rileva un aumento della produttività del 5% nel 47% delle aziende che stanno implementando soluzioni di intelligenza artificiale. Per Microsoft, quindi, l’IA rappresenta un’enorme opportunità nel lungo periodo e, allo stesso tempo, permette di ottenere dei concreti benefici anche nell’immediato.
In questo scenario, Microsoft ha dimostrato con i fatti di ritenere l’Italia un Paese dal grande potenziale e ha recentemente annunciato un investimento di 4,3 miliardi di euro per potenziare la propria infrastruttura cloud e per un piano di formazione sulle competenze digitali che ha l’ambizione di allineare oltre 1 milione di italiani entro la fine del 2025.
L’IA a supporto della diagnosi clinica
Il potenziale dell’IA non è solo economico e ce lo conferma Carlo Tacchetti, Professore di Anatomia Umana presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. In questo caso non stiamo parlando di IA generativa, ma di modelli predittivi che sono stati utilizzati per creare un sistema che, durante il periodo del COVID, ha permesso di supportare i medici nel valutare quale sarebbe stata l’evoluzione della malattia per i pazienti ricoverati, in un momento in cui c’erano poche conoscenze e risorse limitate. Grazie al sistema sviluppato dal Prof. Tacchetti, è stato possibile avere un supporto alle decisioni su chi avesse bisogno di essere ricoverato e chi invece poteva essere curato a casa, andando così a ottimizzare i posti disponibili e dando maggiore supporto a chi ne aveva davvero bisogno. Quella piattaforma è in continua evoluzione e si stanno studiando dei modelli che riescono a prevedere su quali pazienti, affetti da altre patologie, una specifica terapia è efficace. Il Prof. Tacchetti ha sottolineato come la stessa terapia non ha gli stessi effetti su tutti i pazienti e quindi avere uno strumento previsionale permette di evitare di somministrare una terapia ai soggetti che non reagiranno, evitando quindi gli effetti collaterali e potendo invece concentrarsi sui pazienti sui cui ci sono concrete aspettative che si rivelerà efficace.
Il Microsoft AI Tour è stato un evento significativo, per via della presenza del CEO Satya Nadella e di gran parte del top management mondiale di Microsoft. Testimonia la considerazione che Microsoft ha dell’Europa, avendo toccato, oltre all’Italia, Paesi come la Germania, la Francia e il Regno Unito (che non fa più parte dell’Unione Europea, ma che evidentemente viene vista come parte di un’idea di Europa allargata). È particolarmente significativa, per noi, la tappa italiana, che si accompagna a ingenti investimenti di Microsoft nel nostro Paese. Va dato atto a Satya Nadella che, in questi 10 anni da CEO, è non solo riuscito a risollevare le sorti di Microsoft da un punto di vista economico, ma anche a cambiarne l’immagine. Oggi, forse come non mai, Microsoft è diventata sinonimo di innovazione e il fatto di essere oggettivamente all’avanguardia sull’intelligenza artificiale fa decisamente ben sperare anche per il futuro.
2 Commenti
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Cosa vi aspettate che risponda uno dei soggetti più interessati a pompare l'hype dell'inutile IA "imitativa" basata su LLM?
Che non serve a niente in concreto?
Che i settori in cui è stata applicata ha dato risultati assurdi e pieni di problemi?
Che non ha fatto risparmiare un soldo e anzi sta creando una bolla gigantesca che farà danni gargantueschi quando scoppierà?
Scommetto che il suddetto studio su cui basano l'aumento di produttività dovuto a IA è quello prodotto sui dati di MS, Accenture e una terza Fortune 500 (rimasta anonima nello studio) da cui si evince un aumento di produttività a due cifre nello sviluppo software usando tool di ML.
Poi nello stesso studio si specifica che il criterio con cui è stata misurata la produttività è stato solo il numero dei commit da parte degli sviluppatori, ovvero il parametro più stupido, inutile e lontano dal concetto di produttività.
Altri studi condotti più seriamente (uno pubblicato da Uplevel e l'altro da GirClear) hanno dimostrato che l'utilizzo di tool di IA non ha comportato alcun significativo miglioramento nell'efficienza del loro lavoro, ma un aumento del 41% di errori nel codice.
Sarebbe anche ora che chi si occupa di questi temi (e sì cara redazione, mi riferisco anche a voi) cominciasse ad approcciare questi temi con un po' di intelligenza e di spirito critico, anzichè passare tutte le veline che arrivano dagli sponsor...
Anche perchè quando la bolla scoppierà parte della responsabilità di quel disastro sarà anche di chi ha amplificato l'hype e gonfiato la bolla...
Già ragazzi miei, esiste un modo etico di fare informazione e anche voi ne siete responsabili.
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