Scontrino Elettronico
Decreto agosto: sconti per chi paga con strumenti tracciabili
di Alberto Falchi pubblicata il 28 Agosto 2020, alle 19:01 nel canale InnovazionePer contrastare l'evasione fiscale e promuovere sistemi di pagamento tracciabili, il governo ha approvato il piano cashless, tramite il quale verranno rimborsati parte degli acquisti effettuati tramite carte e dispositivi mobile
129 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon hai il 22% di IVA in tasca ma meno del 4 ( parliamo del settore commercio) dato che tu hai gia anticipato l'iva acquistando il prodotto ( che tu andrai a compensare al successivo versamento.
Ma il massimo poi è lo split IVA verso le PA dove tu acquisti con iva e successivamente la PA ti salda la fattura esclusa iva ( e sappiamo bene i tempi di attesa delle PA).
Ma la cosa più assurda che tu paghi l'iva anche sulle fatture non saldate, per poi portarle negli anni successivi in credito dovuto all'inesegibilità del Credito .
Il sistema Iva è quanto di più controproducente per un piccolo commerciante perchè ti costringe a ridurre la liquidità di cassa molto più di quello che si creda.
Per rendere più snello il sistema basterebbe che lo stato si trattenesse direttamente l'iva in fase di pagamento e facendo tutta la catena B2B in reverse change, ma questo non va bene perchè:
1) lo stato non avrebbe acconti IVA da utilizzare ( quando il commerciante compra dal suo fornitore anticipa l'iva sull'acquisto che recupererà soltando quando venderà il prodotto ed in alcuni settori la differenza è così bassa da risultare passiva rispetto a tenere quei soldi su un cc)
2) Nessun privato chiederebbe fattura o scontrino tanto a loro l'iva non interessa.
3) Il 730 non avrebbe più un costo da poco dato che dovresti conteggiare tutte le spese ed applicare la giusta aliquota da versare ( 4-10-22%)
4) Sopratutto le grandi imprese ( molte amiche per così dire dei vari partiti) non potrebbero fare più giochetti con la stessa con vendite estere che rientrano attraverso controllate)
Ti rispondo con alcune domande (non si dovrebbe fare ma mi perdonerai):
Perché un'impresa sana dovrebbe lavorare per la PA? Io di base ad esempio scarto a priori come clienti aziende che hanno fra i clienti la PA. Non ha senso lavorare per un cliente pessimo come la PA che paga quando gli pare, non puoi aggredirlo e può pure permettersi di non pagarti senza che tu possa farci granché. Quindi se uno lavora per la PA o è un masochista o è alla canna del gas o ha qualcosa di poco chiaro con cui non voglio avere a che fare.
Sul resto che hai scritto non è che posso dire che hai torto ma abbracci qualcosa di talmente ampio che è difficile definirlo in termini così semplici. Ci sono tante casistiche, situazioni societarie diverse ecc... ecc... ci si potrebbe scrivere un libro. Anche i B2B come dici te non so quanto meriterebbero perché poi va a finire che il B2B ti costa di commissione in maniera spropositata.
Appunto... questo è un problema non un PRO. Ti faccio una metafora per spiegarmi meglio: è come se un palazzo si reggesse su tanti grissini. Ognuno con fragilità e punti di rottura diversi invece che su relativamente poche colonne ma molto grandi e molto solide.
Ci arriveremo comunque perché se anche l'Italia si oppone quanto pensi che passerà prima che Amazon o chi per lui inizi a proporre anche il professionista? E se Amazon ti vende l'idraulico a prezzo amazon e garanzia amazon chi mai si rivolgerebbe più allo sconosciuto con la microimpresa?
Ripeto è questione di tempo ma il micro non ha la forza di resistere a un mercato globale che pretende sempre di più in sempre meno tempo.
Io mi aspetto nel medio termine una aumento della disoccupazione e una voragine sociale in cui chi ha veramente un valore aggiunto importante si troverà a stare sempre meglio e guadagnare sempre di più. Mentre chi non ha risorse spendibili se non la manodopera si troverà a precipitare in un baratro di disoccupazione o sopravvivenza a livelli in cui quasi si può parlare di schiavismo. Sia chiaro non è che sia contento di ciò o che me lo auguri eh... questo è quello che il mercato prospetta non quello che io vorrei accadesse.
Infatti il 60% delle partite iva in Italia è in regime forfettario perchè, oltre al vantaggio fiscale del 15%, ha MOLTE meno incombenze, tra cui la "gestione" dell'IVA.
Se non si arriva a comprendere questo continuando a favorire con leggi assurde
le grosse aziende ci ritroveremo con un aumento della disoccupazione reale al 22/25% ed un dimezzamento del gettito fiscale.
Tutti gli altri discorsi sono puri e semplici sogni come voler credere che per montare un rubinetto sia necessario una laurea in ingegneria idraulica
Però con questa mentalità prepariamoci all'invasione straniera per gli asset strategici e a contare sempre meno anche per quelli di nicchia...
Ho lavorato per un'industria leader mondiale di un settore, fatturato circa 150ML il principale partner tedesco poteva comprarla in un attimo se avesse voluto, e un nostro concorrente se interessato con "l'acquisto" delle 6/8 persone che compongono il cuore dell'azienda la potrebbe estromettere dal mercato in un mese...
Come ho detto, un'azienda che fattura 150ML è troppo piccola per muovere interessi grossi, per cui sopravvive, ma non ha potere a livello mondiale.
Perché un'impresa sana dovrebbe lavorare per la PA? Io di base ad esempio scarto a priori come clienti aziende che hanno fra i clienti la PA. Non ha senso lavorare per un cliente pessimo come la PA che paga quando gli pare, non puoi aggredirlo e può pure permettersi di non pagarti senza che tu possa farci granché. Quindi se uno lavora per la PA o è un masochista o è alla canna del gas o ha qualcosa di poco chiaro con cui non voglio avere a che fare.
Ti rispondo con una domanda, anche se è sbagliata:
Perchè HP enterprise, Sharp, Konica minolta, Kyocera, Lenovo, Toshiba imaging ( ma la lista è infinita) lavorano per le PA?
Tutte alla canna del gas?
Microsoft pure?
Riguardo all'IVA, se lavori in finanza da tanto tempo come fai a dire che le imprese non anticipano IVA se poi devono pagarla in fase d'acquisto della merce che acquistano per rivenderla?
Il fatto poi che la microimpresa è molto diffusa in Italia e tu la consideri un difetto e non un pregio guarda il default di Detroit dovuto alla perdita di fatturato del suo pilastro economico portante.
La diversificazione è importante perchè se si rompe un grissino su 1000 l'impatto è modesto, mentre se si rompe un pilastro su 8 si può innescare una reazione a catena che porta a collassare l'intera struttura prima di finir di dire "Oh Mamma".
Poi vorrei vedere tanto Enel, telecom, zucchini, o richard ginori ad installarti una presa, una borchia secondaria, un rubinetto o un cesso a casa, con che tempi e con che costi per l'utenza finale?
Purtroppo chi tratta finanza è così tanto abituato a vedere i numeri grossi da non rendersi conto che quei numeri esistono solo grazie alle piccole realtà che loro servono e che se amazon vende lo fa perchè i suoi prodotti sono acquistati per la maggiore da piccoli imprenditori o dipendenti di piccole imprese.
Ma questo non c'entra nulla con il pos, se non per il fatto che è più facile spremere succo da tanti limoni piuttosto che da un anguria.
Ho lavorato per un'industria leader mondiale di un settore, fatturato circa 150ML il principale partner tedesco poteva comprarla in un attimo se avesse voluto, e un nostro concorrente se interessato con "l'acquisto" delle 6/8 persone che compongono il cuore dell'azienda la potrebbe estromettere dal mercato in un mese...
Come ho detto, un'azienda che fattura 150ML è troppo piccola per muovere interessi grossi, per cui sopravvive, ma non ha potere a livello mondiale.
Fammi capire:
tu auspichi che debbano sparire tutte le microimprese a scapito delle grosse?
Se chiamare un idraulico adesso ti costa 70€ l'ora domani te ne potrebbe costare 140€ e probabilmente chi oggi può pagare 70€ domani non potrà pagarne nemmeno 35€
tu auspichi che debbano sparire tutte le microimprese a scapito delle grosse?
Se chiamare un idraulico adesso ti costa 70€ l'ora domani te ne potrebbe costare 140€ e probabilmente chi oggi può pagare 70€ domani non potrà pagarne nemmeno 35€
Non auspico niente, dico solo che le micro imprese, le medie imprese sono una cosa, ma per il mercato globale e per essere una nazione realmente industriale, servono anche le grandi imprese, non si può andare avanti a gelaterie e pizzerie.
Perchè HP enterprise, Sharp, Konica minolta, Kyocera, Lenovo, Toshiba imaging ( ma la lista è infinita) lavorano per le PA?
Tutte alla canna del gas?
Microsoft pure?
Perché sono aziende con una struttura finanziaria tale per cui gli è sufficiente sapere che il credito sarà pagato. Lì non hanno un problema di flussi di cassa. Hanno una cassa talmente enorme che anche se vengono pagati oltre i 180gg non gli influisce sul margine. Per questo il micro è perdente contro il macro.
Calma non dico che non l'anticipano o che l'IVA non abbia le sue incombenze ma che nel micro viene gestita particolarmente male aggravando i costi mentre nel macro avere una struttura finanziaria permette di gestirla in modo che sia ottimizzata.
Qualsiasi scelta comporta un rischio e ovviamente anche il macro non è esente da default. Ciò nonostante noi abbiamo avuto super default tenuti a galla a forza di soldi pubblici quindi fra le due preferisco il modello USA dove almeno ci si prova a essere competitivi pur con il rischio che ogni tanto vada male.
Ma certo questo è scontato infatti un sistema economico non è che ha solo il grande. Il problema è che il nostro ha solo il piccolo. Ci vorrebbe un equilibrio e una legislazione più coerente. Ad esempio io eviterei i buchi neri delle ditte individuali... vuoi fare impresa? Apri una SRLS o altre forme di società che perlomeno ti costringano a una contabilità decente.
Ma infatti anche questi sono fallimenti italiani, non certo successi. Forse l'unica che si salva di quelle nominate è Enel ma il resto è tutta roba amministrata talmente male che penso che pure se pesco in questo forum trovo qualcuno che fa meglio.
Il problema non è vedere numeri grossi o piccini ma vedere i numeri. Anche ultimamente col covid l'Italia ha speso miliardi per tenere a galla imprese sempre con l'acqua alla gola. Quanto potrà continuare un sistema che ha costantemente bisogno di aiuti di stato prima che avvenga un evento di collasso generale o mass default? Non puoi avere un'economia che si regge su modelli di business che hanno margini infinetesimali e che navigano a vista destreggiandosi tra finanziamenti bancari e statali per sopravvivere.
Il punto che voglio sottolineare è che l'impresa, in senso generale quindi la media di esse, dev'essere strutturata per poter resistere almeno e dico almeno a un anno in cui non incassa niente. Questo non per capriccio ma perché in caso di avverasse uno scenario veramente di mass default potresti veramente dover fronteggiare una cosa del genere. Ora dimmi te quanti in Italia fanno anche solo un accantonamento mensile fosse anche di 100€ in un fondo per le emergenze... praticamente forse 0,01% e sono molto ottimista.
Il punto del POS è che come tutti i costi se hai marginalità è semplicemente una goccia nell'oceano e come ogni servizio può trasformarsi in opportunità. Invece se non hai margini è l'ennesima goccia che ti mangia quei 4 spicci che riuscivi a guadagnare e quindi non riesci a gestirlo.
Tutte? No. Molte? Sì.
O perlomeno che si modificasse l'ordinamento per impedire cose assurde come ditte con patrimonio netto negativo e scempiaggini contabili del genere.
Questo è già reale adesso senza bisogno di cambiare nulla.
Mica vero, le grandi hanno flussi di cassa grazie ai crediti bancari, le piccole imprese le hanno grazie alla propria liquidità e se permetti una piccola impresa che vince un appalto lo conteggia con pagamento ad 1 anno ( e questo è un problema delle casse dello stato) perchè anche aziende solide aumentano i margini per questo motivo, mentre le grosse imprese proprio non partecipano a gare di 10k€ ) figuriamoci a quelle da 2000€.
Quindi stai attento a dire che chi lavora non le PA è alla canna del gas perchè a fine anno fiscale arrivi a contabilizzare tranquillamente 200k € di crediti dalle PA con forniture sotto i 10k€ che fruttano più che il pagamento vista fattura del privato ( che ha un bacino d'offerta molto più ampio grazie ai tempi di pagamento).
Certo che se dovessi usare l'80% della liquidità d'azienda per le pa non riuscirei ad avere leva per gli acquisti in blocco dai fornitori in determinati periodi favorevoli, ma tutto fa brodo e se sai gestire le risorse puoi benissimo guadagnar bene dalle pa rimanendo in un limite di 60-40% di fatturato tra privato e pubblico.
Calma non dico che non l'anticipano o che l'IVA non abbia le sue incombenze ma che nel micro viene gestita particolarmente male aggravando i costi mentre nel macro avere una struttura finanziaria permette di gestirla in modo che sia ottimizzata.
Ma quale incombenza:
Semplicemente presti soldi allo stato a interessi zero.
Vuoi lavorare?
Questa è la situazione.
Qualsiasi scelta comporta un rischio e ovviamente anche il macro non è esente da default. Ciò nonostante noi abbiamo avuto super default tenuti a galla a forza di soldi pubblici quindi fra le due preferisco il modello USA dove almeno ci si prova a essere competitivi pur con il rischio che ogni tanto vada male.
Tranne che la truffa Parmalat i super default sono state le banche che si sono ritrovati con crediti inesigibili da grosse aziende e tenute su dai piccoli imprenditori.
Quando poi è crollato il flusso dei piccoli le banche si sono ritrovate con esposizioni non tamponabili.
Ma le varie gocce dei piccoli alimentava il fiume che andava alle grosse. Smesso di piovere il fiume s'è prosciugato.
Ma certo questo è scontato infatti un sistema economico non è che ha solo il grande. Il problema è che il nostro ha solo il piccolo. Ci vorrebbe un equilibrio e una legislazione più coerente. Ad esempio io eviterei i buchi neri delle ditte individuali... vuoi fare impresa? Apri una SRLS o altre forme di società che perlomeno ti costringano a una contabilità decente.
E che ti permettono di fare buchi più facilmente?
Una ditta uninominale ( un idraulico) ha maggiori responsabilità verso i suoi dipendenti e fornitori e si ha un rischio inquinamento del mercato molto inferiore.
No, grazie, non solo i grandi fanno magheggi, ma imprese grandi magheggi grandi, imprese piccole magheggi piccoli ( contro concorrenti piccoli)
Ma infatti anche questi sono fallimenti italiani, non certo successi. Forse l'unica che si salva di quelle nominate è Enel ma il resto è tutta roba amministrata talmente male che penso che pure se pesco in questo forum trovo qualcuno che fa meglio.
Quello che tu definisci amministrate male lo sono per convenienza e non certo per incapacità.
Il problema non è vedere numeri grossi o piccini ma vedere i numeri. Anche ultimamente col covid l'Italia ha speso miliardi per tenere a galla imprese sempre con l'acqua alla gola. Quanto potrà continuare un sistema che ha costantemente bisogno di aiuti di stato prima che avvenga un evento di collasso generale o mass default? Non puoi avere un'economia che si regge su modelli di business che hanno margini infinetesimali e che navigano a vista destreggiandosi tra finanziamenti bancari e statali per sopravvivere.
Il punto che voglio sottolineare è che l'impresa, in senso generale quindi la media di esse, dev'essere strutturata per poter resistere almeno e dico almeno a un anno in cui non incassa niente. Questo non per capriccio ma perché in caso di avverasse uno scenario veramente di mass default potresti veramente dover fronteggiare una cosa del genere. Ora dimmi te quanti in Italia fanno anche solo un accantonamento mensile fosse anche di 100€ in un fondo per le emergenze... praticamente forse 0,01% e sono molto ottimista.
Tranquillo che conosco molte aziende che sono sopravvissute senza un fondo d'emergenza ( che ha un costo esagerato in Italia) non lavorando e aspettando che i prezzi ritornassero su, e queste per la maggiore erano piccole imprese ( sotto i 100 dipendenti) o piccolissime.
Non è che tutte le piccole imprese sono di gigino o puzzone.
Ci sono imprese con 4 dipendenti che fatturano 2 mil l'anno con il 40% di utili.
Quelle potrebbero stare ferme 3 anni senza fatturare nulla ( impossibile dato che sono indispensabili ) e lavorano per lo più con assegni o bonifici, ma anche a loro gli viene imposto il pos.
Il punto del POS è che come tutti i costi se hai marginalità è semplicemente una goccia nell'oceano e come ogni servizio può trasformarsi in opportunità. Invece se non hai margini è l'ennesima goccia che ti mangia quei 4 spicci che riuscivi a guadagnare e quindi non riesci a gestirlo.
No, il POS non è un'oppurtunità, ma un costo aggiunto, come ogni singolo microbalzello escogitato negli ultimi 10 anni.
Tutte cose millantate per abbattere l'evasione ma sempre con risultati non pervenuti.
Fatto sta che se tutti i pagamenti ( quelli in bianco perchè se rifai l'impianto del riscaldamento è l'idraulico che deve convincere il cliente privato a dargli i dati per la fattura ed al pagamento con bonifico) fossero fatti con pos l'evaso presunto rimarrebbe uguale ( o forse aumenterebbe pure).
Sarebbe stata un'oppurtunità se il pos semplificherebbe il commercio.
Gia la contabilità iva verrebbe eliminata con trattenute istantanee sul pagamento favorendo si il piccolo commerciante ed artigiano ( minor esposizione nell'anticipare l'iva e semplificazione nella sua gestione in fase di scontrino/fattura elettronica) e eliminando la necessità di spese forzate per scaricare l'iva.
Invece quello che succede oggi e solo un modo per complicare maggiormente la vita ai piccoli e non scalfisce affatto l'evasione ( evasione che avviene ormai sempre con la complicità dell'utente privato, perchè se compri un gelato e non ti fanno lo scontrino sei corresponsabile ed hai solo 2 scelte:
pretendere lo scontrino o chiamare il 117, con o senza pos)
Allora aspetta... perché stai mescolando un po' di cose. Le aziende che hai citato prima non hanno bisogno certo dei crediti bancari per essere liquide al punto di poter partecipare a bandi pubblici senza che i tempi impattino. Se poi invece passiamo a PMI allora diventa importante la componente banca. Infine se andiamo nel micro (bandi da 10k€) se mi chiedono consulenza direi che semplicemente non vale la pena partecipare. Su 10k€ di lavoro il più delle volte ti toccherebbe fare un credito di firma, fidejussione o pegno e ancora non hai fatto niente di operativo. Poi ci devi mettere le risorse per fare il lavoro e quelle che impegni da quando consegni il lavoro a quando ti pagano. O metti un ricarico enorme o non vale la pena fare un lavoro del genere.
Nella mia attività professionale ho fatto ristrutturazioni aziendali ad aziende con crediti verso la PA per qualcosa se non ricordo male il record era intorno a 1,5Mln€ ed erano alla canna del gas al punto da chiamare un consulente esterno a smembrare l'azienda per salvare il salvabile.
Il fatturato non serve a niente se non hai la certezza dell'incasso. È molto meglio fatturare meno ma avere tempi certi di incasso che non viceversa.
È uno scenario altamente improbabile seppur non impossibile. Direi uno scenario realistico forse nel centro nord e nemmeno ovunque. Richiede comunque un imprenditore sopra la media e una struttura tutt'altro che scontata. Sinceramente è una rarità e non la prenderei come esempio per la massa dato che pochissimi hanno capacità e risorse per arrivare a certi equilibri.
Semplicemente presti soldi allo stato a interessi zero.
Se è per questo allora potrei dire che io pago contributi per un importo tale che non li riprendo nemmeno se vado in pensione e campo fino a 100 anni. Quindi se è un prestito almeno li rivedi... io non li rivedrò mai quelli versati.
Quando poi è crollato il flusso dei piccoli le banche si sono ritrovate con esposizioni non tamponabili.
Ma le varie gocce dei piccoli alimentava il fiume che andava alle grosse. Smesso di piovere il fiume s'è prosciugato.
Tutto ciò non è lontanamente un super default. Il mass default è un evento critico ad oggi solo teorico in cui nel sistema finanziario si innescano a catena default talmente rapidi da far collassare il sistema economico nella sua totalità. Detto ciò su una cosa concordo... le banche danno troppo credito e ne pagano le conseguenze. Purtroppo però non sono io ad avere il potere di cambiare questo.
Una ditta uninominale ( un idraulico) ha maggiori responsabilità verso i suoi dipendenti e fornitori e si ha un rischio inquinamento del mercato molto inferiore.
No, grazie, non solo i grandi fanno magheggi, ma imprese grandi magheggi grandi, imprese piccole magheggi piccoli ( contro concorrenti piccoli)
E quindi si continua a non avere una contabilità seria, usare i conti aziendali come fossero personali, fare prelevamenti senza causale che poi creano un patrimonio netto dell'azienda di -x00.000€ che fra l'altro se disgraziatamente vai male e finisci in tribunale diventa pure reato penale se non li hai di tasca da rifondere alla ditta. Continuiamo pure su questa strada... mi sembra che ci porti molto lontano.
Peggio che mai... quindi c'è una azienda con CdA, in certi casi anche lo stato dentro amministrata male per convenienza di singoli e in tutto questo nessuno fa niente anzi... manca poco che gli si batte pure le mani.
Ma quale costo?! Ho visto erogare a un TAN dello 0,60% a 10 anni. Lo volevi direttamente a tasso zero o non hai nemmeno trattato con la banca!?
Non è che tutte le piccole imprese sono di gigino o puzzone.
Ci sono imprese con 4 dipendenti che fatturano 2 mil l'anno con il 40% di utili.
Ripeto tu vuoi commentare per quelli che conosci te ma qua si parla in generale non di quelle aziende che conosci e di successo. Quante aziende in tutta Italia rientrano nella descrizione che hai fatto?! Perché altrimenti se non ti è chiaro questo è inutile andare avanti. È palese che se hai un core business che genera un margine del 40% difficilmente avrai problemi ma non è di questi che stiamo parlando.
Che metteranno un POS di quelli solo a transato... 19,90€ una volta e poi non pagano più nulla. T'immagini... andranno in crisi?
Tutte cose millantate per abbattere l'evasione ma sempre con risultati non pervenuti.
Che il POS abbatta l'evasione è una scemenza per me il punto è un'altro: se io voglio pagare con carta nel 2020 devo essere libero di pagare con carta. L'Italia era l'unico paese dove fino a pochissimi anni fa spesso e volentieri avevi difficoltà di questo tipo di tutti i paesi occidentali.
Sarebbe stata un'oppurtunità se il pos semplificherebbe il commercio.
Gia la contabilità iva verrebbe eliminata con trattenute istantanee sul pagamento favorendo si il piccolo commerciante ed artigiano ( minor esposizione nell'anticipare l'iva e semplificazione nella sua gestione in fase di scontrino/fattura elettronica) e eliminando la necessità di spese forzate per scaricare l'iva.
Questo non è fattibile per il semplice fatto che per farlo avresti diversi scogli insormontabili:
1) I circuiti POS non sono uno ma innumerevoli e dovrebbero tutti dialogare con l'agenzia delle entrate. Una roba che nemmeno un premio nobel dell'informatica.
2) Se il cliente utilizza un carta estera che fai? E non dirmi che il POS e non il circuito deve dialogare con l'agenzia perché ti dico subito che sarebbe un rischio per la sicurezza. Il POS non può mai in locale decriptare i dati e quindi non può comunicarli a terzi.
3) Dovresti abolire il contante completamente e fare solo pagamenti elettronici ma poi... il giorno che internet non funziona che fai? Chiudi?
pretendere lo scontrino o chiamare il 117, con o senza pos)
Questa è fantascienza... l'utente vuole la prestazione punto. Non ha titolo per pretendere lo scontrino e chiamare il 117 significherebbe perdere tanto di quel tempo e tanti di quei soldi che farebbe qualcosa che gli causa un danno certo superiore al rischio della sanzione. L'utente non può essere uno sceriffo. Fermo restando che concordo che il POS non cambia niente sul fronte dell'evasione e non ritengo che sia quello il motivo di mettere i POS.
La transazione dovrebbe andare direttamente al conto fiscale dell'AE e da lì l'AE trasferirla sul conto bancario.
Cosa c'è di insicuro o inattuabile con qualsiasi tipo di carta non so. A me sembra dannatamente semplice usare un alias cc. Nessun gestore avrebbe problemi, forse giusto qualcuno che vorrebbe appellarsi all privacy.
Circa il fondo d'emergenza se lo chiedi alle banche non è un fondo, ma un prestito. Il fondo te lo devi fare tu ( le tue 100e al mese) ma mettere dei soldi fermi nell'eventualità di vacche magre significa farli erodere dallo stato e pagarci tasse, tanto vale investirli in infrastrutture perché fanno capitale e ti facilitano l'accesso al credito ( dal costo di molto inferiore al fondo) ed aumenti in produttività.
Circa il pos come servizio al cliente (o a se stessi) deve essere una scelta del singolo, non un imposizione.
Perché convieni con me che il pos obbligatorio non intaccherà per nulla l'evasione, ma questo è uno spot politico che per portare soldi ( tangenti) alle banche si sono inventati questa fregnaccia alle quale hanno abboccato il 90% degli italiani.
Riguardo poi i bilanci fantasmagorici ho visto cadere Spa che hanno ricevuto prestiti da 2 milioni in meno di 24h a causa di contenziosi su lavori per una petrolifera ( tra le 10 più grandi al mondo).
PS con forniture fino a 40k alle pa si può fare anche ad incarico diretto, anche se generalmente voglio 5/6 preventivi da aziende diverse. Ma la i margini si abbassano di molto ( ameno di servizi o consulenze specifiche) perché molte aziende guardano il numerino del presunto utile e non la percentuale. Quindi si guadagna di più ( in valore assoluto) con 20 forniture da 1,5k che con una da 40k ( oltre ad avere percentualmente meno sorprese a causa di possibili terremoti politici o commissariamento vari che possono dilatare anche di oltre un anno il saldo ( mi è capitato per una fattura da 530€ per dire)
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